Maurice

Edward Morgan Forster

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  1. Kai87
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    Nella repressiva e ipocrita società inglese di inizio novecento (1909), in cui (si pensi ad Oscar Wilde) essere omosessuali era considerato un reato punito col carcere, Forster insegue la storia d'amore di Maurice e Clive, suo compagno di college a Cambridge, e i tormenti della loro passione complice e innominabile. Ispirati dall'ideale d'amore, omosessuale ma casto, contenuto nel Simposio di Platone (che allora faceva parte del bagaglio di studi della borghesia colta) i due cercano d'imbastire una relazione d'amore che però non "scada" nel sesso, in quanto Clive non ammette rapporti fisici.
    Le strade dei due innamorati sono destinate a dividersi: Clive, convinto che il suo rapporto con Maurice porterà entrambi alla rovina, preferirà rinnegarsi e seppellirsi nella "normalità", attraverso il matrimonio e l'impegno in politica, conformandosi definitivamente all'ipocrisia della società piccolo borghese.
    Per Maurice invece la scoperta della propria omosessualità e poi la rottura del suo rapporto con Clive sono il calvario che lo conduce a nuova vita. Dapprima solo, angosciato, preda di istinti suicidi e convinto che la sua sia un’odiosa malattia, tenta con ogni mezzo di guarirne, prima consultando un medico, e poi addirittura facendosi curare da un ipnotizzatore; infine troverà un nuovo, soddisfacente rapporto anche sessuale con un giovane proletario, il giovane e attraente guardiacaccia di Clive, Alec. Per lui Maurice rinuncia a posizione sociale e denaro, e sopratutto rinuncia a volere reprimere la propria omosessualità come ha fatto Clive, concedendo a se stesso la libertà di amare sinceramente e di essere riamato.

    Cito un brano del romanzo che mi è piaciuto particolarmente: si riferisce alla scena in cui Maurice e Alec, dopo la prima notte passata insieme, giocano a cricket con gli altri ospiti della tenuta di Clive, e in cui la partita contro i signorotti diviene metafora della battaglia che i due amanti sarebbero stati costretti ad affrontare da allora in poi contro i valori e i dogmi della società borghese:
    "Si battevano ognuno in pro dell'altro e della loro fragile relazione...se uno fosse caduto, l'altro lo avrebbe seguito.
    Non si proponevano di far del male al mondo per primi, ma finché il mondo avesse attaccato, sarebbero stati costretti a punire, dovevano usare la prudenza ma poi colpire con quanta forza avevano, dovevano dimostrare che quando due sono uniti le maggioranze non trionferanno."

    Sebbene il libro sia stato scritto nel 1914, non è tremendamente attuale??
     
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  2. Abraxas_365
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    Me lo procurerò il prima possibile!
     
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  3. Kai87
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    Bravo! Buona lettura!
     
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  4. hikeff..
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    buon libro
     
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  5. polichrome
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    Secondo me è l'opera più genuinamente sincera ed immediata di Forster...Mi è piaciuto così tanto che ho deciso di metterlo anche in tesina all'esame di maturità! :)
     
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4 replies since 19/10/2009, 02:57   130 views
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