Johnny

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. SunFly
        Like  
     
    .

    User deleted


    Johnny era un soldato tutto d’un pezzo. Fisico non eccessivamente palestrato, era però ben definito e di buona salute. Occhi azzurri, capelli corti castani tendenti al biondo, labbra carnose, naso regolare, aveva una buona resistenza alle fatiche della vita militare ed un carattere equilibrato e non litigioso.

    Maschile nei modi e nei gusti aveva una netta inclinazione gay che non ostentava ma di cui nemmeno si vergognava. Nel corso della carriera tale tendenza aveva assunto i caratteri maschi del cameratismo militare e si era andata affinando in senso masochistico. Johnny aveva infatti scoperto di provare un sottile piacere in tutte quelle occasioni in cui si era trovato a subire prove fisiche o qualche punizione corporale. Intendiamoci, l’atteggiamento era rimasto fiero ed altero anche in quelle situazioni, ma Johnny dentro di sé aveva avvertito come un intimo compiacimento, con accenti erotici via via crescenti, di quelle situazioni subite, al punto di desiderane altre. Per non insospettire i superiori e non dare l’impressione di una patologia psichica, decise di usare quell’inclinazione rivestendola
    di propensione a missioni coraggiose e rischiose.

    Fu così che venne via via chiamato a compiere missioni dove si poteva correre il rischio di essere catturati, imprigionati e perfino torturati. Se la missione riusciva Johnny ovviamente era appagato sotto il profilo del suo orgoglio militare, ma se capitava, come in effetti capitò, di essere catturato, Johnny era certo che avrebbe resistito ad ogni tentativo di estorcergli segreti, in quanto le vessazioni o torture a cui poteva essere sottoposto era da un lato temute ma dentro di lui sentivo come uno spiritello che gliele faceva desiderare e provando questo desiderio avvertiva un inebriante piacere erotico al punto che al solo pensiero si trovava ad avere forti erezioni fino al punto di masturbarsi selvaggiamente con intensi orgasmi

    Anche quella volta accettò quindi la missione con questo ambiguo stato d’animo, nella parte oscura ma più piacevole a lui solo nota, mentre i superiori notavano solo l’indomito coraggio e lo stimavano. Venne, infatti, chiesto a Johnny di scortare un importante diplomatico in missione anticipandone gli spostamenti in un territorio dove poteva subire un attentato. Solo lui conosceva però l’itinerario che avrebbe percorso il diplomatico e suo compito era controllare che tutti i sistemi di sicurezza fossero attivati.

    Arrivò pertanto nel luogo di destinazione con due giorni di anticipo facendo un itinerario diverso da quello che avrebbe percorso il diplomatico. I servizi segreti nemici se avessero conosciuto l’itinerario avrebbero colpito nel tragitto perchè una volta giunto a destinazione era troppo difficile agire.

    Johnny arrivò alla base di destinazione ma la sua camionetta fu intercettata in una strada isolata e due grossi energumeni agli ordini di un agente segreto nemico lo immobilizzarono prima che potesse reagire e dopo averlo bendato lo fecero salire sulla vettura con l’agente. Appena montato Johnny percepì che l’agente nemico poteva indurlo a parlare con tecniche di raffinata tortura. Evitò reazioni scomposte e dentro di sé senti germogliare la conosciuta libido che lo spingeva ad offrirsi all’azione di quel nemico insieme ad una fiera e maschia certezza che mai questo avrebbe significato rivelare i segreti. anzi proprio il contrario: più l’azione dell’agente avrebbe schiavizzato il suo corpo più lui sarebbe entrato in un perverso gioco di piacere con soglie di voluttà via via inimmaginabili.

    Arrivati in una casa di campagna nascosta dalla macchia scese dalla vettura e percorse una scala che conduceva ad una porta blindata che gli fu chiusa alle spalle. I due energumeni che l’avevano immobilizzato ricomparvero mentre l’agente si addentrò in un corridoi che conduceva ad una stanza semibuia. Gli venne tolta la bendatura agli occhi e Johnny si trovò di fronte a due bei maschi con bicipiti e pettorali che premevano sulle magliette militari aderenti che indossavo, mentre pantaloncini corti avvolgevano natiche
    biondo con una folta peluria chiara sulle braccia e che gli usciva a sbruffo da sotto il collo. L’altro era di carnagione scura con i capelli quasi rasati a zero.

    Johnny si eccitò alla loro vista ma non diede segni di arrendevolezza. I due gli ordinarono di togliersi la maglietta e gli anfibi. Quindi gli dissero di addentrarsi nel corridoio e lì avrebbe ricevuto ordini. Così detto se ne andarono il biondo senza proferire parola, l’altro ammiccando a Johnny una frase del genere: “ci vediamo stanotte per la bevuta...”. Johnny non capì ma avvertì un forte impulso del pene ad ingrossarsi. Arrivò dunque nella stanza
    semibuia. Al soffitto erano due carrucole con catene, sullo sfondo una gabbia in metallo contenente una croce di S. Andrea. Alla parete sinistra una grande telo bianco dove ad un certo punto incominciarono ad essere proiettate foto di soldati durante le esercitazioni o in duelli sportivi di lotta. Si trovò di fronte l’agente che gli disse: ora facciamo quattro chiacchiere. Johnny disse: io non parlo, ne mai parlerò. L’agente a queste parole non fece in tempo a dire “vedremo” che già l’aveva preso immobilizzato spogliato dei pantaloncini e lasciatolo col jockstrap. Lo spinse a terra e gli agganciò con mossa fulminea un anello di acciaio alla base dei genitali che allacciò a sua volta alla estremità della carrucola. Gli mise quindi due polsiere e due cavigliere che agganciò con catenelle al pavimento. Così facendo gli mise un collare agganciato a sua volta all’altra carrucola. Johnny era a schiena in giù. “Ora facciamo un centinaio di flessioni” disse l’agente ed iniziò ad azionare un congegno che tirava la catena sulle carrucole costringendo Johnny a seguirla per non essere soffocato al collo e non vedersi strappare i genitali. Allargò le braccia e a ritmo alternato seguendo i cadenzati strattoni avanti ed indietro della catena della carrucola iniziò a fare flessioni. Ne fece quasi cento e alla fine cadde esausto. Le carrucole si fermarono. L’agente lo lasciò riposare per 5 minuti. Poi ritornò con una maschera a gas sul volto ed un lungo dildo in mano. Johnny era visibilmente eccitato ma ancora la paura gli impediva di infrangere la soglia del pensiero dopo la quale il dolore fisico pur rimanendo tale inizia a produrre una serie di ormoni che inebriano la mente come una sostanza stupefacente. Poco alla volta però Johnny sentì che gli aumentavano le pulsazioni cardiache mentre la testa gli pareva si portasse su un altro pianeta. L’aria aveva incominciato ad impregnarsi di nitrito di amile che veniva immesso da una bocchettone nella camera resa stagna. Johnny si ricordò che quello era il popper, e la qualità di quello che iniziava a respirare era eccellente. Temette di abbandonarsi e così rivelare il segreto e quindi urlò “non parlerò” L’urlo venne soffocato dalla lenta ma inesorabile penetrazione del dildo che stava avvenendo nel culo dilatato per effetto del popper mentre sentì come delle lancinanti strisce calde sulla schiena. L’agente aveva in mano un altro grosso dildo che in realtà era un grosso cero che, una volta acceso, faceva scendere copiosa cera liquida sulla schiena di Johnny che ormai in piena estasi conservava però la forza di tacere e rispondeva no agli insistenti inviti dell’agente a parlare. Gli sganciarono polsiere e cavigliere e venne messo supino. Il pene per effetto del popper non era turgido. L’agente lo prese e iniziò a ricoprilo di cera calda fino al meato tra gli spasmi e i sussulti di Jonny che non faceva che dire alle domande dell’agente dei No che dentro di sé risuonavano come dei sì all’azione dell’agente.

    Ottenebrato dal piacere ma anche nauseato dall’aria ammalorata di popper implorò all’agente di fermarsi. Questi accese un aspiratore che ripulì l’aria ed iniziò a bere birra da una grossa bottiglia.

    Ogni tanto la sputava addosso a Johnny per raffreddare la cera che non smetteva di versargli addosso. Johnny si contorceva ma apriva anche la bocca a cercare quel liquido sputato dal suo torturatore. Poco dopo quel liquido si trasformò in un getto potente di piscio con cui l’agente decise di chiudere la sessione di interrogatorio rinviando a domani quando sarebbe stato più riposato. Johnny fece una gran doccia dorata e fu lasciato per circa 10 minuti a rivoltarsi nel piscio. Poi l’agnte lo sollevò di peso lo mise in gabbia disse: ci vediamo domani. Stanotte saranno i due angeli custodi a dissetarti...Cazzo! sei troppo bravo: dai soddisfazione come nessun prigioniero era riuscito a fare ma non scuci una parola.

    Johnny rimase nella gabbia al buio per circa un’ora assopendosi in un sonno ristoratore. Fu svegliato dalla grossa mano dell’energumeno moro che aveva conosciuto all’entrata della prigione. Gli stava applicando una maschera in pelle molto morbida che copriva solo la bocca ma sulla quale era applicato all’interno una protuberanza a forma di fallo che si trovò infilata in bocca e da cui usciva una cannula di circa un metro che il nerboruto carceriere collegò ad una sorta di condom in pelle nera che si applicò sul suo vistoso membro. L’energumeno era infatti vestito con una canotta ed un paio di short di gomma nera che prevedevano appunto questo grosso preservativo applicato sul pene. Johnny era esterrefatto ma anche eccitato. Qualcosa aveva intuito.

    L’energumeno infatti si sedette sul giaciglio accanto, mentre Johnny restava
    steso a terra. Il maschione iniziò a bere birra e vino in gran quantità mentre sfogliava una rivista porno. Johnny si ricordò che il tizio gli aveva promesso una “bevuta” ed ora capì di che cosa si trattava. Era ormai tardi e l’energumeno si addormentò e anche Johnny pur avendo la maschera che gli ostruiva la bocca potendo ben respirare cadde addormentato. Dopo circa due ore ebbe però un brusco risveglio.Un liquido caldo e gorgogliante gli entrava a fiotti nella gola. L’energumeno ebbro di alcol e con la vescica piena stava scaricando a litri l’urina accumulata per le gran bevute e sapeva che non era necessario alzarsi per farlo, bastando rilasciare gli sfinteri stando placidamente coricati. Johnny all’inizio quasi soffocava poiché capì che bisognava starci ed iniziò a deglutire, infine ci provò gusto e mentre beveva quel piscio maschio iniziò a masturbarsi. L’energumeno, però se ne accorse e lo bloccò applicandogli una gabbia di castità in metallo sui genitali. Non so quanti litri scaricò quel bestione, ma certo dopo un po’ anche a Johnny venne da pisciare e non potendo alzarsi da lì se la fece addosso, con grande ma sottilmente perversa umiliazione. Passarono altre due e tre ore e Johnny fu di nuovo risvegliato dal rumore del respiro ansimante del suo taurino guardiano. Stava facendo un sogno erotico probabilmente ed infatti di lì a poco partì una portentosa polluzione notturna che investì di nuovo la insaziabile gola di johnny, questa volta lubrificata dal dolciastro e fluido liquido spermatico del maschio al suo fianco. Era troppo! Johnny voleva masturbarsi ma non poteva, per cui cercava di sfregare la gabbietta che incapsulava i suo genitali, ma ciò non bastava a provocare l’eiaculazione. Bevuto tutto anche il liquido seminale Johnny finalmente riposò. Lo svegliarono con un secchio d’acqua fredda. Gli tolsero subito la maschera e gli fecero indossare degli short di gomma con un ampio foro in prossimità del pacco. Gli tolsero la chastity e gli misero un anello al glande con una sferetta appena sotto il meato a cui era collegato un piccolo gancio con moschettone. Quindi gli misero un parachute di pelle attorno allo scroto. L’energumeno lo lasciò ed entrò di nuovo l’agente vestito con jeans molto aderenti ed un gilet di pelle. Lo prese e gli disse: oggi parlerai. Johnny disse risoluto: NO, MAI!

    Non fece in tempo a dirlo che si trovò in altra stanza tutta piastrellata di piastrelle nero grigie con grossi disegni riproducenti situazioni sadomaso tra maschi disegnate dall’artista giapponese Tagame. In un angolo era un idrante con una grossa canna collegata. Johnny venne immobilizzato e fattigli calzare due anfibi, agli stessi vennero messi dei
    rivestimenti collegati ad una catena. In men che non si dica Johnny si trovò appeso a testa in giù. Con i genitali che vistosamente sporgevano dai pantaloncini di gomma. Al moschettone collegato alla’anello del glande venne agganciato un lingotto di ferro, mentre al parachute vennero agganciati due recipienti in acciaio vuoti.Johnny senti il pene, che gli si era prima assai inturgidito, come sottoposto ad una trazione fortissima e temeva gli si strappasse il glande. L’agente segreto rise, si avvicinò all’idrante e cominciò a direzionare un potente getto d’acqua su Johnny, facendolo oscillare come un sacco da boxe. Se il getto finiva sui genitali il dolore per Johnny era fortissimo, ma questo, come sappiamo, invece di indurlo a parlare, aumentava in lui la resistenza ed il coraggio. L’acqua nel contempo riempiva anche i recipienti di acciaio appesi al parachute così aumentando la trazione verso il basso delle palle di Johhny. che urlava di olore ma anche di piacere. L’agente allora si fermava a chiedeva a Johnny se volesse finalmente parlare,ma lui niente: risoluto e forte come un vero soldato sopportava le sevizie e godeva come una bestia. Dopo una decina di inaffiamenti Johnny fu lasciato lentamente cadere e ormai esausto ma consapevole di non aver tradito, svenne.

    Johnny rinvenne subito dopo e fu portato, fradicio e spaurito, dall’agente in un’altra stanza. Gli fu tolto tutto quello che indossava tranne l’anello al glande e gli fu rimessa la chastity. La stanza conteneva attrezzi ginnici per sviluppare la muscolatura e anche un argano installato su una struttura in tubolari.

    Johnny chiese del cibo ed acqua. Gli fu dato in una ciotola grande della carne cotta e del pane e da bere gli fu dato un energetico. L’agente gli disse che poteva dormire un paio d’ore. Johnny si assopì e sognò di essere penetrato dai due energumeni a turno. Con sua meraviglia furono proprio loro oggetto dei suoi sogni a risvegliarlo e a costringerlo ad iniziare attività ginnica. Portato alla panca con il bilanciere iniziò a fare sollevamento con pesi via via di misura crescente. L’energumeno biondo e peloso indossava solo dei pantaloni militari mimetici ed era a torso nudo. Gli porgeva il bilanciere e costringeva Johnny a sollevarlo in serie da 10 o 15 evitando che quando Johnny non ce la faceva più il bilanciere gli fracassasse lo sterno. Johnny era eccitato dal suo aiutante ma non voleva darlo a vedere per timore di cedere alle sue richieste di parlare. Fece ancora altri esercizi sempre guidato dai due stupendi trainer. Alla fine si sentì più tonico e rinvigorito. La tensione ai muscoli che era seguita al continuo esercizio lo rassicurava nella sua forza di resistenza e lo faceva sentire più virile. Mentre era ormai alla fine di un esercizio agli addominali, fu preso di peso dai due soliti energumeni e portato sotto l’argano da cui
    pendeva un imbragatura in pelle che ben presto gli avvolse coscie torace e testa lasciandogli le gambe libere e divaricate. Gli fu dato un beverone che avvertì essere alcolico e che in effetti lo era contenendo inoltre una miscela di afrodisiaci. Poi gli dissero “Ora volerai, e volando parlerai!”. Detto fatto l’argano fu azionato e Johnny si trovo sospeso nell’aria a due metri d’altezza. Gli tolsero la chastity e gli misero un anello ‘acciaio
    che abbassava ed al contempo evidenziava i coglioni.

    Johnny sentì progressivamente la testa girare come se fosse ubriaco e sentì prepotenti impulsi erotici venirgli ad occupare la mente. Arrivò l’agente che per prima cosa gli infilò con grande maestria un catetere lubrificato con il Fluan nell’uretra del pene.Johnny fremette: Fu abbassato l’argano e la cannula del catetere venne agganciata ad un sacchetto di plastica che a sua volta venne saldamente ancorato all’anello di acciaio che serrava i testicoli di Johnny. La sua urina fluendo avrebbe quindi lentamente ma inesorabilmente aumentato la pressione verso il basso di quell’anello. Poi l’agente trasse da una borsa una serie di lunghi finissimi aghi che iniziò lentamente ad infilzare nel pene di Johnny cominciando dal prepuzio. Johnny ad ogni ago gemeva ma sapeva che non doveva muoversi perchè altrimenti la mano ferma e decisa dell’agente avrebbe potuto ferirlo. La sua mente era così obnubilata che sentiva solo il dolore puro trasformarsi in piacere puro. L’operazione andò avanti parecchio. Non so quanti aghi il cazzo di Johnny sopportò ma certo era un bel vedere. Nel frattempo un energumeno incominciò a spalmare lubrificante sull’ano del nostro soldatino, infilandogli poco dopo una serie di palle rosse collegate tra loro. Ogni palla che entrava faceva fremere Johnny che però sapeva di non doversi agitare e così subiva e quasi ringraziava.

    Fu di nuovo calato un poco l’argano e gli fecero bere ancora il solito beverone. In aggiunta però gli applicarono una specie di mascherina respiratoria alla quale era agganciato un boccettino con scritto sopra “scent of man”. Era di nuovo il nitrito di amile, in una soluzione purissima che mandò letteralmente in estasi il nostro Johnny. Fu lì che l’agente incominciò di nuovo ad interrogarlo confidando nel fatto che uno schiavo gay così conciato non poteva che perdere ogni freno inibitore razionale e avrebbe fatto e detto tutto quello che il master, che ormai lo possedeva anima e corpo, gli avrebbe ordinato. Non fu così.

    Johnny era sì come alienato da sé ma non aveva perso l’ultima residua facoltà mentale che lo spingeva a tacere, se non altro perchè solo con il silenzio quel gioco sadomasochistico sarebbe continuato in chissà quale altra modalità con nuove emozioni da provare e piaceri sconosciuti ed infiniti in cui gettarsi. Per questo tacque e l’agente anche stavolta s’accorse di avere a che fare con uno schiavo generoso ma intelligente.
     
    .
  2. koko85
        Like  
     
    .

    User deleted


    mmmm
     
    .
  3.     Like  
     
    .
    Avatar

    FIGO GAY

    Group
    Member
    Posts
    4,453
    Reputation
    +1
    Location
    Torino

    Status
    Offline
    Fantastico andiamo nel sadomaso più esagerato bel racconto c'è un proseguo vero!!!
     
    .
  4.     Like  
     
    .
    Avatar

    MEMBRO GAY

    Group
    Member
    Posts
    37
    Reputation
    0
    Location
    roma

    Status
    Offline
    BELLISSIMO !!!!!!!!!!!!!
     
    .
3 replies since 11/2/2009, 16:23   3059 views
  Share  
.