I coinquilini

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  1. SunFly
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Un pomeriggio estivo tornai a casa dopo un'estenuante giornata lavorativa e nel parcheggio, che il mio palazzo condivide con quello a fianco, trovai due bei giovanotti sui venticinque anni che stavano scaricando dei pesanti scatoloni da un furgoncino. Avvicinatomi, mi salutarono e si presentarono. Avevano preso in affitto un appartamento del palazzo di fronte e quelle erano le ultime cose provenienti dalla vecchia abitazione. I due mi invitarono anche ad andarli a trovare quanto prima per una birra. Augurandoli una buona giornata li lasciai alla loro attività, raggiungendo il mio appartamento, non senza prima notare che erano davvero dei ragazzi affascinanti.
    Qualche giorno dopo quel primo incontro, deciso a rincontrare i due che, dopotutto, mi erano apparsi simpatici, bussai alla loro porta. Venne ad aprimi a torso nudo quello che successivamente seppi chiamarsi Marco, scusandosi per l'abbigliamento. Indossava , infatti, dei pantaloncini verdone molto corti e le infradito nere. Non poteva sapere che non poteva apparire visione più gradita. Il suo viso meritava un ritratto, i capelli neri scombinati ad arte e i profondi occhi verdi preziosi come la giada facevano del suo un volto perfetto. Il fisico, d'altronde, non era da meno, già alquanto abbronzato essendo ancora ai principi dell'estate, scolpito da costante attività fisica, si ergeva davanti a me come quello di una statua di un atleta greco. Il petto pronunciato, così come gli addominali, era perfettamente glabro; le cosce, invece, leggermente femminee, erano coperte da una leggera peluria.
    Mi accompagnò nella sala più grande della casa, un divanetto con un tavolino e un tavolo da pranzo, posto vicino l'angolo cottura, erano gli unici mobili che l'arredavano. Dal divano mi si fece incontro l'altro giovane, che disse di chiamarsi Alfredo e che indossava una canotta nera, che lasciava scorgere i peli del petto, dei bermuda gialli e ai piedi anche lui aveva le infradito. Aveva i capelli castani come gli occhi e tagliati corti, la sua carnagione era più chiara di quella del suo amico, ma in ogni caso era anche lui un bellissimo ragazzo, anche se la mia predilezione andava a Marco. In quel momento decisi che i due amici dovevano essere miei. Avevo fino ad allora avuto esperienze solo con le ragazze, nonostante mi fossi già accorto da tempo del mio interesse anche nei confronti dei bei ragazzi e sperassi di concretizzarlo al più presto: quella poteva essere la volta buona!
    I due, comunque, mi fecero accomodare e mi offrirono da bere. Mi raccontarono che erano amici da quando erano piccoli e che, poiché entrambi si dovevano trasferire in città per lavoro, avevano deciso di condividere lo stesso tetto. Parlammo a lungo, poi li salutai poiché dovevo raggiungere in centro la mia ragazza.
    La sera, rientrato a casa, mi accorsi che il mio appartamento era allo stesso piano di quello di Marco e Alfredo e che dalla finestra della piccola cucina potevo vedere la camera di uno dei due. Inutile dire della felicità che provai, anche se non mi spiegavo come non lo avessi notato prima. Ma la cosa più sorprendente doveva ancora accadere. Dopo cena, infatti, mentre lavavo i piatti, vidi Marco e Alfredo entrare nella camera, baciandosi. Chi se l'aspettava, i due erano gay! Questa scoperta non fece che accrescere le mie intenzioni nei confronti dei due, ma adesso era ora di godersi lo spettacolo. Mi cacciai l'uccello dai calzoni e iniziai a masturbarmi.
    I due dopo essersi spompinati a vicenda, proseguirono con un 69, fino a quando Alfredo, che sfoderò un cazzone enorme di 23 cm, non sbattè selvaggiamente il bel culo sodo di Marco, che, però, dopo che Alfredo gli ebbe sborrato in culo, fu lui ad inculare l'amico. Quella visione mi provocò un forte orgasmo, numerosi schizzi di sborra colpirono la mia cucina. Dopo quell'immenso piacere, decisi che i culi dei due dovevano essere miei al più presto.
    Il mattino seguente non dovevo andare a lavoro poerché era domenica, così mi preparai ad andare dai due amici. Decisi di non indossare mutande sotto i pantaloncini abbastanza aderenti, che lasciavano vedere le forme del mio cazzo di 18cm. Mi presentai da loro dicendo di non avere latte per la colazione e chiedendone un poco. Inaspettatamente li trovai in mutande (si erano alzati da poco) e ciò provocò una mia erezione, che indubbiamente i due notarono, perché Marco mi disse: "Siediti pure, te lo prepariamo noi il latte". E Alfredo aggiunse: "Ti abbiamo visto ieri, brutto porco spione! Adesso ci dicertiamo noi con te!". I due amici si siedono sul divano e Alfredo, con la sua forte mano sulla testa, mi spinge in ginocchio davanti al suo pacco.
    Colto alla sprovvista, cominciai a palparlo e vidi da sotto gli slip bianchi il suo uccellone rigonfiarsi e far capolino sopra l'elastico. Era enorme, più di quanto pensassi, ma non esitai a prenderlo in bocca in tutta la sua lunghezza. Alfredo, di nuovo con la mano sopra alla mia testa, me la spinse giù e me la tenette così, tanto che le mie labbra toccavano le sue grosse palle. Il suo cazzone mi era entrato in gola, non respiravo, ma all'improvviso Alfredo allentò la presa, ma per spingermi la testa nuovamente giù. Lo fece più volte, così io serrai le labbra intorno alla sua mazza e mi facevo guidare dalla sua mano. Dovevo provocargli non poco piacere dati i gemiti che emetteva tanto che mi disse: "Sì, porco spione, ci sai fare. Continua così". Intanto Marco aveva cacciato il suo uccello, più piccolo di quello dell'amico ma ben fatto, dai boxer neri e aveva preso a menarselo. Glielo presi in mano e comincia a segarlo, intanto Alfredo continuava a dirigere la mia testa sul suo cazzone, a scoparmi la bocca con sempre maggior forza e velocità, me la stava sfondando. D'un tratto fiotti copiosi e caldi di sborra mi inondarono la bocca, accompagnati da un urlo di Alfredo. "Eccoti il latte che cercavi, spione" mi disse.
    Estasiato da quelle parole e più ancora da quello che era avvenuto, mi concentrai con foga sul cazzo di Marco. Lo prendevo tutto in bocca, poi lo lasciavo, poi lo riprendevo tutto di nuovo e così via, intanto con una mano giocavo con le sue palle dure come noci. Intanto lui, infilata la mano sotto la maglietta, che poi mi tolse, esplorava il mio corpo, mentre continuavo a spompinarlo meglio che potevo. Poi mi interruppe e sedutosi sul bracciolo a gambe divaricate, mi fece spazio sul divano. Così presi d'assalto il suo corpo scolpito e abbronzato, gli baciavo il petto prominente, gli leccavo i capezzoli turgidi, mentre con una mano mi occupavo sempre del suo cazzo, che afferratolo alla base, ripresi a leccare, quasi fosse un gelato, sulla cappella.
    Intanto Alfredo, che fino ad allora si era goduto lo spettacolo, mi aveva sfilato i pantalonicini, mi aveva allargato il culo e cominciatolo a leccare, inserendo di tanto in tanto un dito. Il mio culo fino ad allora era stato inviolato, ma provai una piacevole sensazione alla stimolazione di Alfredo. Marco mi fermò e si alzò, così anche Alfredo, che mi invitò a dargli il mio culo. No!, non volevo essere sfondato e lo dissi, ma Alfredo non volle sentire ragioni e, con la sua forte presa, mi afferrò il culo e mi mise a pecora, facendomi tenere le mani sullo schienale del divano. Mi disse di rilassarmi e io lo feci, dato che non potevo ormai evitare che mi fottesse. Così, tenendo sempre la presa sui miei fianchi con un colpo secco, che mi portò ad urlare di dolore, mi infilò tutto dentro il suo uccellone. Potevo sentire le sue palle sbattere sulle mie chiappe e non potevo credere di essere stato violato, e pensare che volevo essere io ad avere i loro culi!
    Comunque Alfredo cominciò a sbattermi come un toro infoiato, cacciando di continuo gemiti e parole porche, che sentivo che mi eccitavano. Fu sempre più brutale quando, facendosi leva con una gamba poggiata sul divano, mi montò proprio come fa il toro con la sua giovenca. Il dolore, intanto, si era dileguato e cominciai a provare un enorme piacere. Intanto, mentre Alfredo continuava a sbattermi con la sua solita violenza, avevo preso tra le mani il cazzo di Marco, che masturbavo. Inaspettatamente Alfredo s’interruppe e disse: “Tocca a te, Marco”. Marco allora si sedette sul divano e io mi sedetti sul suo cazzo, dandogli la schiena, che prese a baciare. Mi stavo facendo fottere non da uno solo, ma da ben due stallon! Proprio da vera troia! Marco, comunque, non ebbe grandi difficoltà dato che il mio culo era divenuto una voragine grazie ad Alfredo, che nel frattempo voleva che lo spompinassi nuovamente. E lo feci, non curante del posto dal quale il suo uccello era appena uscito. Così, avendo io un cazzo avanti e uno dietro, arrivammo alla fine. I due amici, poi, li puntarono sulla mia bocca e mi sborrarono in faccia, leccai quanto più potevo, non volevo sprecare neanche un poco del sapore di quella magnifica scopata.
    Rimanemmo in casa tutta la giornata, ma completamente nudi, stuzzicandoci di continuo. Ci scopammo ancora e questa volta potei avere i loro bei culi, ma offrii nuovamente il mio. Avevo scoperto le gioie dell’essere passivo!

    Edited by Elchicoloco - 20/6/2014, 17:50
     
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  2. 92jeck
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    bel racconto
     
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  3. marco333
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    fantastico! bei montoni
     
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  4. Fauzuz
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    che bello i tuoi racconti sono stupendi sunfly li ho letti quasi tutti :D
     
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  5. manuxxx
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    bello...ma è reale?...mi piacerebbe che qst capitasse a me
     
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  6. tipiko
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    eccitante ma un po' inverosimile
     
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  7. Belfio
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    CITAZIONE
    Avevo scoperto le gioie di essere passivo!

    ahahahahah non cè modo peggiore di finire unr acconto del genere facendo ridere un lettore! :P
    Frase proprio pessima , cioè, non è che sia pessimo essere passivi ci mancherebbe altro, però col contesto mi ha fatto proprio ridere questa ultima frase...e racconti di questo tipo non devono far ridere, non alla fine almeno :shifty:
     
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  8. kylecyrus
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    chissà che fighi.. mmm
     
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  9. eldy88
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    fantastica storia =)
     
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  10. Radioulna
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    trama interessante..racconto eccitante..ma si poteva fare di più! :D
     
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  11. venice91
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    mamma devono proprio essere stati fighi cazzo!
     
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  12. ShReK93
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    bel racconto
     
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  13. Hiderlight
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    Bella storia (:
     
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  14. Bartow94
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    Bello! Mi immagino che fighi *.*
     
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    SPLENDORE GAY

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    fantastico racconto, mi sono eccitato tantissimo, capitasse anche a me una cosa così xD
     
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