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SunFly.
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Giovedí ero andato a letto presto, il giorno dopo avrei dovuto sbrigare molte cose al lavoro, cosí, nell’ intento di alzarmi riposato, mi misi a letto.
Ho l’ abitudine di addormentarmi ascoltando musica e così feci anche quella notte, con il mio Ipod mi misi a letto, aspettando che Morfeo mi catturasse.
Sará stato che forzatamente mi ero messo a letto, che tra un canzone ed un’ altra, non mi resi conto del tempo che passava.
Quando capì che stavo per addormentarmi, spensi l’ Ipod, e lo poggiai sul comodino.
Non saprei dirvi da quanto stavo dormendo quando venni svegliato dal rumore della porta d’ ingresso, era Stefano, mio fratello.
Ha cinque anni più di me, un vero stronzo, per niente maturo.
Quella sera Stefano rientrando sbatté la porta, chissà forse gli era scivolata dalle mani, e fece un rumore che riuscì a svegliarmi.
Lo udì correre, non passò dalla stanza che condividiamo, ma si diresse direttamente in bagno.
Sbraitó qualcosa, il bagno era occupato, lo udì subito dopo muoversi velocemente verso la camera, aprì lentamente la porta cercando di non svegliarmi, e velocemente cominciò a cercare qualcosa.
Infastidito dal casino che stava facendo, socchiusi gli occhi, stavo per invitarlo a moderarsi, quando venni azzittito dalla scena che mi si presentò davanti.
Cosa faresti se di colpo, ti ritrovassi con un cazzo a cinquanta centimetri dal viso?
Questo fù quel che accadde, di fronte a me, Stefano,se ne stava alzato, con una bottiglia in mano, e il cazzo fuori dai jeans.
Potevo ben intravederlo nella penombra: teneva ancora il giubbotto, lo sguardo fisso, la zip abbassata e il cazzo moscio dentro la bottiglia!
Il cuore mi arrivò in gola, non mi sarei mai aspettato quella scena e soprattutto mai avrei pensato di vedere mio fratello con il cazzo dentro ad una bottiglia.
Non feci in tempo a chiedermi che cosa stava facendo in quella posizione,che con un sospiro liberatorio cominciò a liberare il motivo di quella strana fretta.
Un forte odore di piscio si liberò nella stanza, ascoltavo il rumore del piscio che usciva dal suo cazzo e il rumore della bottiglia che si stava riempiendo con quel liquido caldo.
L’odore speziato invase quei pochi centimetri che separavano la mia faccia dal suo cazzo, nella penombra intravedevo la sagoma di mio fratello.
Mentre pisciava emetteva dei piccoli sospiri di liberazione, di sollievo. Da vero maschio, si stava liberando di quel bicchiere di troppo che poco prima aveva bevuto con gli amici.
La cosa, invece di infastidirmi, mi eccitò.
Mi portai la mano sul cazzo e cominciai a massaggiarlo.
Guardavo ipnotizzato quel cazzo e cominciai ad immaginare che al posto della bottiglia, cominciasse a pisciare su di me: lo immaginai con il cazzo in tiro e un sorriso sadico mentre si svuotava sul mio viso, incurante e indifferente dell’ umiliazione che mi stava riservando.
Immaginai che avrei fatto finta di dormire, lasciandolo fare, cosí che lui avrebbe continuato a pisciare sulle coperte, ingiallendole.
Il cazzo mi stava esplodendo, sentivo che stavo per sborrare, spiavo i suoi movimenti.
Per pisciare aveva ricoperto il glande con la pelle e lo aveva infilato nella bottiglia, il buco della bottiglia era piccolo e la violenza del suo piscio era tale che non riuscendo ad entrare tutto,riempiva la base della pelle del suo cazzo, con il cazzo gonfio,Stefano si fermava per qualche secondo e quando quel piscio finiva in fondo alla bottiglia, continuava.
Seguì così per un bel po’, il cuore mi batteva all’ impazzata e il respiro era sempre più irregolare, per fortuna che veniva nascosto dal rumore del suo piscio.
D’ improvviso accadde qualcosa di inaspettato, un getto piú violento degli altri, non entró completamente dentro la bottiglia e finí per terra e sul comodino.
Stefano se ne accorse e quando finí di pisciare, pulì il pavimento con un fazzolettino.
La mia mente volava, giá pensavo a cosa avrei fatto dopo, quando Stefano si sarebbe addormentato: avrei preso la bottiglia e versandomi quel dolce contenuto sul cazzo,mi sarei fatto una meravigliosa sega.
Peccato che quando mio padre uscí dal bagno,Stefano ne approfittò per gettare quel caldo contenuto nel bagno.
Quando rimasi solo nella stanza, non resistetti,e cominciai a segarmi, ripensando alla scena che avevo vissuto.
Fu un’ attimo e mi ricordai che poco prima Stefano aveva schizzato il pavimento e il comodino, ricordavo la scena, gli odori e stringendomi le palle stavo facendomi una sega intensa.
Allungai la mano sul comodino, e con piacere ritrovai quella macchia di piscio che Stefano non aveva notato e con il cuore in gola, bagnai la mia mano,che prima portai dentro la mia bocca e mentre un sapore salato invadeva il mio palato, facendomi assaggiare quel liquido che da li a poco era uscito dal cazzo di mio fratello, portai la stessa mano sul cazzo, usando il piscio di Stefano come lubrificante per completare quella sega che fú una delle seghe più intense della mia vita.
Ragazzi, sono stati attimi difficili da descrivere, troppo intensi, mi auguro che raccontandoveli sia riuscito anche per un secondo a farvi percepire quel sapore salato che quella notte invase i miei sensi.. -
Tauros1990.
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oddeo.. fa un po skifo.. :-O . -
Lion92na.
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anche io ho un fratello più grande, penso che mai e poi mai farei lo stesso... a parte che non ci riuscirei, poi non lo sopporto xd . -
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Il pissing non mi eccita molto.......
Non penso sia normale che un fratello possa fare i bisogni in una bottiglia davanti a te.....il bagno che ci sta a fa?. -
Il Manuzzo.
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o_O !!! io non la farei mai in unabottiglia per di più vicino alla faccia di mia fratello!!! XD . -
dragonforce91.
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non mi piace la piscia . -
andymilano4boy.
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bellissimo racconto! . -
puzzico92.
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wow... . -
samu9008.
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un po estremo no ? che il fretellosia pure pigo ma tanto da farsi pisciare in bocca ... . -
Enigmista93.
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mmm.. bel racconto.. anche a me eccita molto il piscio xD . -
nikzy.
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wow che bello! .
La pisciata di mio fratello Stefano |
