La solitudine dei numeri primi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. SunFly
        Like  
     
    .

    User deleted


    La solitudine dei numeri primi


    Paolo Giordano







    Questo libro segna l’esordio di un ricercatore in fisica tra gli scrittori di romanzi: quindi, vista la carriera di studi dell’autore, non deve sembrare strano nè il titolo, nè la grossa fetta che egli ritaglia per la matematica in quest’opera. Al massimo è strano che un fisico scriva romanzi…
    Giordano tira fuori una storia che ha come protagonisti due ragazzi “diversi”, segnati per sempre da episodi che riguardano la loro infanzia e che peseranno come macigni nel corso della loro crescita, incidendo in modo determinante sul carattere delle persone adulte che il lettore lascia alla fine del libro. Per questo motivo, i protagonisti sono definiti numeri primi: questi, sono numeri che sono divisibili per se stessi o per uno, sono dei numeri che non interagiscono con il mondo infinito di tutte le altre cifre; tra di essi, poi, ci sono i numeri “primi gemelli”, cioè numeri primi separati da una sola unità come 11 e 13, 17 e 19: vicini, anzi vicinissimi, ma incapaci di toccarsi e di comunicare tra loro come con gli altri numeri. Ed i protagonisti del romanzo, Alice e Mattia, sono così: incapaci di vivere una vita completamente normale per le loro difficoltà a relazionarsi con il mondo esterno, e incapaci di trovare un equilibrio tra di loro pur essendo molto vicini. Aspetto fondamentale del romanzo diventa, allora, questa consapevolezza dei protagonisti di essere diversi: qualsiasi gesto quotidiano viene fatto nella considerazione di essere dei corpi estranei, incapaci di relazionarsi con il mondo esterno, di comunicare i pensieri ed i sentimenti che affollano i propri abissi; tale consapevolezza non farà altro che accrescere le barriere che li separano dal mondo esterno, fino a portarli ad un isolamento cui atrocemente si arrendono.
    L’autore, nel suo esordio, non descrive una generazione: i protagonisti appartengono sì ad una categoria, ma non generazionale, essendo legati da problemi e turbamenti che non riguardano l’età. Alice è una ragazza di ottima famiglia che è obbligata dal padre a fare quelle attività, come sciare, che la porteranno da grande a distinguersi nella propria classe sociale: è nel corso di queste lezioni che la bambina avrà un incidente che la renderà zoppa e distaccata dal padre per sempre. Mattia, invece, appartiene alla classe media, ha un’intelligenza superiore alla norma, ed una sorella ritardata che lo fa sentire escluso dagli amici e che sente come una palla al piede: un giorno, la abbandona nel parco pubblico per andare solo ad una festa, ma al suo ritorno la sorella non ci sarà più, e tale scomparsa sarà il fardello che dovrà portarsi dietro per tutta la vita. Da questi episodi “nascono” due bambini che si vedono e si sentono diversi dagli altri, e che, pur cercando di relazionarsi al mondo, finiscono sempre per essere schiacciati dal macigno che pesa dentro di loro.
    A “condire” la crescita dei protagonisti contribuiscono dei personaggi che si dimostreranno via via altrettanto strani, o “normali”, ma con situazioni di vita che li rendono strani: Denis, l’amico di Mattia che è omosessuale ed innamorato di lui; Viola, l’amica-mito di Alice, prigioniera dei giudizi della gente, che vuole essere sempre al centro dell’attenzione; i genitori distaccati di entrambi, incapaci di qualsiasi gesto per cercare di aiutare i propri figli.
    Sicuramente un libro scritto benissimo, con una perfetta divisione in capitoli che sottolinea le fasi cruciali delle vite dei personaggi. Ben fatti, poi, i continui pensieri matematici di Mattia, che ne sottolineano da una parte la stranezza, e dall’altra l’attaccamento a questa materia in cui è un genio (ricorda molto il John Nash di A BEAUTIFUL MIND).
    Il finale non è sicuramente “lieto” come molti si aspettano sempre, pretendendolo quasi, dai libri come dai film: ma quel genere di finale è fatto per le favole, e non certo per un libro come questo che vuole a tutti i costi restare attaccato alla realtà, e soprattutto a quella più cruda, che esiste, e che solo chi ha la testa sotto la sabbia può dire di non vedere.
    Un aspetto negativo che si potrebbe sottolineare di questo libro, ma che forse è del tutto personale, è il tentativo di rendere eroi e il giustificare ad ogni costo gente che si piange sempre addosso: è troppo facile risolvere sempre tutto con un “tiriamo avanti”. Di adolescenti persi e solitari ce ne sono tanti, ma non tutti si fanno mettere i piedi in testa e trascinare dagli eventi: forse sono loro i veri eroi, capaci di tirare fuori il carattere e prendere delle decisioni, giuste o sbagliate, nonostante il macigno dei problemi più diversi che può affliggerli.
    A parte questa annotazione personale, ritengo il libro una bella e scorrevole lettura da consigliare.



    Download


    La solitudine dei numeri primi



    Edited by EricNorth - 6/11/2015, 11:53
     
    .
  2. normalboy
        Like  
     
    .

    User deleted


    lo dv leggere.....
     
    .
  3. pes86
        Like  
     
    .

    User deleted


    Libro molto bello, emozionante ed intenso, a volte è un pò angosciante, ma ti prende molto
     
    .
  4. f.d.c.m.j Aldo
        Like  
     
    .

    User deleted


    Sinceramente la storia del ragazzo gay è davvero brutta....poteva benissimo escluderla xke nn ha un fine e non racconta praticamente nulla dello stato d'animo se nn ke è triste!!!!
     
    .
  5. maverik9020010
        Like  
     
    .

    User deleted


    molto bello!
    il gay? nono ci sta, che alla fine non si concluda niente con lui...d'altronde i protagonisti non sembrano raggiungere niente di quello che volevano ma l'amico gay si.
    un pò triste ma dopo averlo finito ti fà amare di più quello che hai e ti alzi dal divano, dove l'hai letto, e...sorridi.
     
    .
  6. Loki91
        Like  
     
    .

    User deleted


    Letto e, mi dispiace andare un po' contro ai pareri positivi, io non l'ho trovato tutto sto granchè.
    E' una storia assolutamente deprimente, che inizia male e finisce peggio. Di tutte le trame e sottotrame che vanno a delinearsi nel libro non ce ne è una, e dico una, che finisca bene:

    Alice rimane zoppa a vita a causa di un incidente, instaura un'amicizia superficiale che per lei rappresenta ogni cosa, ha problemi di anoressia, problemi con la famiglia e alla fine anche problemi col marito.

    Mattia abbandona la sorella in un parco, inizia ad autolesionarsi e a vivere in un mondo tutto suo.

    Anche la storia del ragazzo gay non finisce bene.

    Di certo il titolo rispecchia perfettamente la trama: Alice e Mattia sono effettivamente dei numeri primi, destinati ad essere isolati dal mondo, ma mi sembra quasi che l'autore abbia voluto esagerare con questa sorta di "depressione" che aleggia in tutto il romanzo.

    Io non lo consiglio
     
    .
  7. SunFly
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (maverik9020010 @ 4/6/2009, 18:28)
    molto bello!
    il gay? nono ci sta, che alla fine non si concluda niente con lui...d'altronde i protagonisti non sembrano raggiungere niente di quello che volevano ma l'amico gay si.
    un pò triste ma dopo averlo finito ti fà amare di più quello che hai e ti alzi dal divano, dove l'hai letto, e...sorridi.

    che sentimentale! che pensieri profondi... ti immagino a sorridere da solo con un libro in mano...
     
    .
  8. f.d.c.m.j Aldo
        Like  
     
    .

    User deleted


    no attenzione io non sto parlando che non mi piace la storia di tutti i protagonisti...mattia e alice anke se in maniera dolorosa l'autore ,giordano, ci fa vivere i loro stati d'animo....ma del ragazzo gay accenna giusto qualcosa...cioe di questo ragazzo nn mi è rimasato nulla....di mattia e alice si... spero di essere stato chiaro!!!!
     
    .
  9. devil_in_disguise
        Like  
     
    .

    User deleted


    Un libro assolutamente da leggere.
    Non lo ritengo triste, nonostante non susciti di certo allegria. Semplicemente è reale, vero, e comunque alla fine una specie di lieto fine c'è.
    Ma la bellezza di questo libro sta in due cose: l'atmosfera che crea, seppur malinconica, avvolge il lettore e lo fa entrare nelle vicende dei personaggi immedesimandosi e facendo provare le stesse emozioni; secondo, i molteplici spunti di riflessione che fornisce che ti fanno di pagina in pagina fermare e pensare.
    Un libro quindi che alla fine arricchisce chi lo legge, facendo imparare importanti lezioni.
     
    .
  10. .*.BraD.*.
        Like  
     
    .

    User deleted


    Un libro che amo!

    Vi faccio noatre che la storia del ragazzo gay è marginale, simbolica. Secondo me va vista come termine di paragone tra lui e i protagonisti. Lui ha capito cosa vuole e lo ha, gli altri due sono persi nelle loro stesse vite, vittime degli eventi e del tempo.
     
    .
  11. Selece
        Like  
     
    .

    User deleted


    L'ho letto, è scritto bene e si lascia leggere volentieri, ma quando l'ho finito ho pensato subito che fosse troppo sopravvalutato.
     
    .
  12. 92jeck
        Like  
     
    .

    User deleted


    molto bello questo libro
     
    .
  13. Heartboy
        Like  
     
    .

    User deleted


    Devo dire che il libro è ben fatto e si fa leggere volentieri..però quando ho finito di leggerlo mi sono reso conto che non mi ha lasciato nulla dentro se non un gran senso di depressione..
    Preferisco libri con un lieto fine per tirarti su di morale o libri che ti lasciano pensare e pensare..ma non deprimerti..
    Sono d'accordo con Selece nel dire che è molto sopravvalutato..
     
    .
  14. jokerthewarrior
        Like  
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Selece @ 3/4/2010, 17:10) 
    L'ho letto, è scritto bene e si lascia leggere volentieri, ma quando l'ho finito ho pensato subito che fosse troppo sopravvalutato.

    Stessa idea, sicuramente piacevole da leggere ma troppo sopravvalutato.

    La storia del ragazzo gay è carina e ci sta nel libro. Però io non vi ho visto la conclusione positiva che avete visto voi.
    SPOILER (click to view)
    Ok, si prende quello che vuole ma sembra destinato anche lui a non trovare mai la felicità, a vagare per locali e vicoli bui liberando i desideri carnali ma senza riuscire a provare le emozioni che ha sempre cercato


    Critica aspra anche alla trasposizione cinematografica che non è riuscita a trasmettere le emozioni del libro ma ha rivelato solo la parte più cupa delle vicende. In più la perdita dell'ordine cronologico impedisce la facile comprensione a chi non ha letto il libro.

    Se il libro era almeno piacevole il film non era nemmeno quello.
     
    .
  15. Storm
        Like  
     
    .

    User deleted


    Ragazzi io ho visto il film e sono rimasto davvero impressionato.

    Avevo già letto il libro qualche anno fa e mi era piaciuto, anche se il finale mi aveva lasciato un pò amaro... Però il film mi ha davvero fatto vibrare corde profonde e mai credevo ci sarebbe riuscito!

    La rappresentazione della realtà, cruda, senza veli è la prima cosa che mi ha colpito.
    Poi i lunghi momenti di silenzio e parole sussurrate, azzecatissimi secondo me: il dolore è qualcosa di così profondo e soggettivo che nessuno può veramente capirlo e che solo il silenzio può esprimerlo, perchè nessuna parola ne sarebbe mai all'altezza. :(
     
    .
20 replies since 27/1/2009, 23:27   248 views
  Share  
.