Esperienze di gioventù - prima parte

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  1. SunFly
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    “…perché non vai con Stefano negli Scout?...” così si presentò la domanda di mia madre in quella ordinaria giornata mentre ero intento negli studi….

    “non ci penso neanche per idea!” questa fu la mia risposta, al solo pensiero di dover sorbirmi quell’ambiente intriso di religiosità e quant’altro mi si accapponava la pelle…

    D’altro canto avevo sempre riflettuto sul perché Stefano, mio grande amico sin dall’infanzia, aveva intrapreso e continuato la sua frequenza nel gruppo degli scout della parrocchia, lui che aveva sempre detestato le regole e amava la libertà in ogni sua forma….

    Da lì a qualche giorno Stefano passò a trovarmi a casa…
    - “ciao entra”, lo accolsi, “come ti và?”,
    - “erano un po’ di giorni che non ti vedevo Vale, mi trovavo a passare e mi son fermato…”,
    - “hai ragione Stè, ma quella di mate ci ha riempiti di esercizi da fare, se continuo così mi cresceranno le ragnatele fin sotto le ascelle…”
    - “a dire il vero Vale son passato anche per un altro motivo…”
    - “spara Stè”
    -“mi ha detto mia madre che ha parlato con tua mamma e le ha detto che verrai negli Scout anche te… ti prego dimmi che è vero!”…

    Mi ritrovai di un imbarazzo sconcertante, questa volta mia madre l’aveva combinata davvero grande, e in un nanosecondo avrei dovuto dare una risposta al mio migliore amico…

    - “beh… si, diciamo che stavo valutando l’ipotesi Stè, però ci sono degli aspetti che non mi convincono…”
    - “tipo?” mi disse subito…
    - “tipo andare sempre a fare i gruppi preghiera e cose così….”
    - “ma và!” mi rispose prontamente, “guarda che puoi gestire la cosa come meglio credi, anche io spesso le salto, però ti assicuro che c’è da divertirsi Vale, soprattutto quando andiamo a fare i campi estivi, te mi conosci, sai che se non trovassi il lato interessante nel fare una cosa, sarei il primo a non farla! Eheh…”
    - “beh… se mi assicuri che è così… “
    - “parola di scout!” ribattè facendosi una bella risata…

    Il Giovedì seguente la madre di Stefano e lui stesso, passarono a prendermi, quella sera avrei avuto il mio primo incontro nel gruppo degli scout…

    Passarono sei mesi, al contrario di come pensavo l’ambiente non era affatto bigotto, si rideva e si scherzava continuamente, si organizzavano decine di attività, giochi e si programmava il prossimo campo estivo, che si sarebbe tenuto in una località di montagna nel trentino…

    Arrivò il fatidico giorno della partenza per il campo, divìse, zainoni in spalla e tanta eccitazione per quella nuova esperienza…

    Fu proprio col viaggio in pullman che iniziarono a verificarsi delle situazioni inaspettate col mio amico Stefano…
    Dopo circa un’ora e mezza di viaggio Stefano, che sedeva accanto a me, iniziò ad abbioccarsi, io dal lato finestrino rimanevo a guardare i paesaggi che scorrevano…
    Pian piano Stefano iniziò ad appoggiarsi sempre più a me, sentivo il suo corpo cedere nel sonno, e non volli disturbarlo…
    Era talmente preso dal suo pisolino che in un secondo di lucidità, aprì gli occhi e mi disse “scusa Vale, ti spiace se appoggio la testa sulle tue gambe?” , gli risposi che poteva fare tranquillamente…
    Mise le gambe a penzoloni dal lato corridoio e appoggiò la testa sulla mia coscia sinistra…
    Man mano che passavano i minuti Stefano, con piccoli movimenti risaliva sempre pù verso l’interno della mia gamba sinistra, pensavo ad aggiustarsi èer via della posizione, finchè la sua testa poggiava completamente sopra il mio pacco, che inavvertitamente ed inevitabilmente iniziava ad avere delle reazioni…
    I movimenti del pullman, la guancia di Stefano, stavano pian piano facendomi avere un’erezione, ero imbarazzato…
    Poi, ad un certo punto successe una cosa inaspettata… ormai il mio pisello puntava insistente contro la guancia del mio amico, e lui anche se lì per lì non capivo se dormiva o meno, portò una mano sotto la propria testa, tra la sua guancia e il mio pisello eretto… nulla di che, se non che, ad un certo punto, tirandosi il giubbotto fin sopra metà viso, iniziò col palmo della mano ad effettuare dei piccoli massaggi lungo il mio cazzo completamente in tiro…
    Ero in estasi, lì capìì che la cosa non era casuale e che Stefano, facendo finta di dormire mi stava facendo una specie di sega da sopra i pantaloni, passarono i minuti e stavo per venire, non resistevo più, ma pensavo anche a come avrei potuto poi nascondere la situazione che da lì a breve si sarebbe venuta a creare, non potevo permettermelo, e così diedi uno scossone a Stefano, a mò di svegliarlo, lui si tirò su, e con aria sorpresa da chi si è dovuto svegliare all’improvviso, mi disse “che c’è? Siamo arrivati?” io gli risposi facendo finta di nulla “nono, mi si era solo addormentata la gamba…”, così questa fase terminò in quel modo… Io con le palle che volevano straripare, un amico che inaspettatamente scoprii avere interessi per il mio pisello e che da lì a poco avrebbe dovuto condividere la tenda per diverse notti, a centinaia di chilometri da casa… beh… quella gita stava davvero diventando interessante…
     
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  2. matik
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    nn mi sono capitate mai queste gite.... :(
     
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1 replies since 25/1/2009, 23:23   5866 views
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