Il punto più basso della terra

Genere: sentimentale

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  1. squaloblu87
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    Indossava uno splendido abito bianco con rose rosse in fiore.
    I lacci di satin che si incrociavano sulla schiena, che prima riusciva a stringere adesso erano del tutto allentati.
    Passeggiava lungo la strada in cerca di qualcosa di interessante, era un giorno come tanti altri.
    Un uomo ed una donna che passavano , guardarono il suo vestito e sorrisero.
    Lei abbasso' lo sguardo e sorrise a sua volta.
    Era terrorizzata all'idea che quel corpo nel quale si sentiva sempre piu' a disagio , crescesse troppo per il suo vestito preferito.
    Non poteva comprarne un altro, la sua famiglia non poteva permettersi di comprarle più di un abito elegante, e purtroppo corpo era sbocciato velocemente, soprattutto il suo seno.
    A lei piaceva molto quel vestito , le piaceva la sensazione del cotone sulla pelle, ma era infastidita dal proprio corpo che esplodeva, stretto dentro al tessuto.
    Era una domenica , una soleggiata domenica di Agosto , le strade erano quasi deserte , troppo caldo , era sempre cosi laggiu' in Sicilia , le spiagge stupende ed il mare cristallino invitava tutti ad andare al mare , ma quel giorno lei non poteva, doveva andare a fare una commissione quindi si sedette sulla panchina della fermata dell'autobus aspettando che questo arrivasse.
    Il suo lato della strada era immerso nell'ombra, mentre quello dove si trovava lui galleggiava nella luce del mattino.
    Lei lo fisso' , e, nell'attimo in cui guardo' il suo viso, senti' qualcosa muoversi dentro di lei, le sarebbe piaciuto dire "muoversi in modo impercettibile, ma non fu cosi'.
    Era come se il cuore le salisse alla gola , una sensazione mai provata, nuova e quindi stupenda . Battè le palpebre ed il respiro accellero'.
    Arrivo' l'autobus, che ahimè le copri' la visuale , tutto ad un tratto provò un'angoscia indescrivibile , un vuoto che stranamente le mise angoscia.
    Si alzo' , ma non aveva voglia di prenderlo per poco quando il conducente dopo averle aperto le porte le rivolse uno sguardo impaziente non le urlo' di andarsene.
    Lei indietreggio' verso la panchina e vide lui aggirare l'autobus di corsa.
    Si fermarono entrambi .
    Lui alzo le spalle , si guardo' interno dicendo che pensava fosse il suo autobus.
    Le porte dell'autobus si chiusero.
    Rimasero a guardarsi per un attimo, ma un attimo di troppo che parve un'eternità
    Lei ebbe come l'impressione di aprire la bocca e pronunciare il suo nome.
    Si volto' di scatto eccitata, smarrita..........
    Si avvicinò trepidante a lui...ma egli non ebbe un attimo di esitazione:la fece girare senza dire una parola...lui sapeva quello che lei voleva..le slacciò i lacci di satin ,il vestito divenne più largo e lui potè insinuare da dietro le sue mani e toccare quei seni sodi,turgidi ed appena sbocciati!!Lei emise un gemito di piacere...che lo fece ancor di più eccitare..e quindi lentamente e dolcemente,la pose a 90 gradi...le alzò il vestito con le rose rosse e le spostò le mutandine rosa...i suoi pantaloni erano già per terra...lui nn indossava slip...la sua eccitazione era visibile e palpabile...quindi la penetrò con violenza in quell'autobus semivuoto....
    ...... come un lampo in pieno agosto, ad un tratto clody(lei), realizzò, uscendo dal torpore causato forse dall'eccessiva calura estiva, che il sogno fatto la notte precedente l'aveva scossa in modo insolito ... quella scena era l'antitesi del suo modo di essere o pensare l'amore o meglio il rapporto con "l'uomo" o soggetto di sesso opposto ,infatti, non amava la violenza , le costrizioni o essere oggetto di piacere senza sentimenti ... tirò un sospiro di sollievo....era il ricordo di un sogno , di un brutto sogno.....UN URLO la fece sobbalzare era l'autista che le intimava di salire sull'autobus .... il ragazzo stava già sopra e la guardava sorridendo... con un gesto dettato dall'istinto... fece capire al conducente di non chiudere le porte....perchè...Sax (lui) non poteva perderla, era troppo forte la voglia di viverla, di respirarla di stringerla a se , di sentire il profumo della sua pelle. Aveva un odore delizioso lei. Profumava di sapone , di sole e di zucchero caramellato. Clodi percepi' come per incanto la silenziosa richiesta di Sax, cosi decise di salire sull'autobus. sax era paralizzato dall'emozione, avrebbe voluto urlare dalla gioia. avrebbe voluto stringerla a se con un tale lancio da sollevarla per terra. Clody sali' e si avvio in fondo all'autobus , ando a sedersi nella parte opposta dietro il suo. Si voltò di scatto verso il finestrino e cerco' di non pensare a lui. Rassettò le pieghe del vestito e accarezzo con le dita le rose ricamate. Ad ogni fermata sperava che lui non scendesse. Lui non scese.Sedeva tranquillo a guardare fuori dal finestrino ed ogni volta che si voltava Clody poteva giurare che la stesse osservando. A differenza di Sax che seduto davanti a lei non poteva guardarla se non voltandosi , Clody grazie al riflesso del finestrino poteva guardare il viso di lui senza essere scoperta. Era davvero impossibile guardarlo da vicino, non c'era modo di sfuggire ai suoi occhi, occhi cerulei, profondi , occhi sui quali si rischiava di perdersi.Ma erano proprio i suoi occhi che Clody desiderava vedere più di ogni altra cosa. Il tempo che trascorse sull'autobus sembrò un'eternità .Lo sguardo di Clody si spostò dagli occhi alla bocca di lui per poi indugiare sulle sue mani. Le mani di Sax erano grandi, forti , con dita lunghe ed affusolate.A quel punto Clody immagino' le mani di lui che le sfioravano e carezzavano il suo corpo , imbarazzata chiuse immediatamente gli occhi e respirò profondamente, non voleva assolutamente che la sua fervida immaginazione spiccasse il volo com'era successo in precedenza. Ma non riusci' ad arrestarla, cosi inconsapevolmente immagino' che Sax chinando la testa iniziava a baciare le sue labbra con dolcezza . Le labbra di lui sfioravano delicatamente quelle di lei , baciandone prima un angolo e poi l'altro. Le bacio le labbra, gli occhi , poi le guance ed il collo.All'inizio delicate e leggere , le labbra di Sax diventarono poi avide ed insistenti , era come se le impedissero addirittura di respirare . Clody stretta a lui si sentiva bruciare dentro.Le sue stupende mani le accarezzavano i capelli quei lunghi e folti capelli color del fieno.Immaginò quasi di sentire la sua voce che le diceva " Mi piacciono i tuoi capelli" "Mi piace la tua barba" rispose lei immaginando di sorridere timidamente mentre le accarezzava il volto. Le mani di Sax ritornarono a sfiorare la sua pelle vellutata, Clody riusciva quasi a percepire il respiro caldo di Sax sul suo collo, era talmente forte ed intenso che non riusci' a trattenere un gemito. Smise quasi di respirare, il cuore le batteva all'impazzata, aveva la gola secca, le labbra umide . Sbattè le palpebre.In un breve momento di lucidità riapri' gli occhi , lui era ancora li......lei si accorse di aver superato da un pezzo la sua fermata.Sentiva una strana sensazione pungente, nuova , mai provata , una sensazione dolce e allo stesso tempo amara.Si rese conto che lo desiderava oltre ogni immaginazione.Era ridicolo......tutto cio' era ridicolo......tutto ciò era ridicolo ... pensò Clody e rimase come impietrita per quella che le parve un’eternità. Tremava per quella assurda rivelazione: lei lo desiderava! Non lo conosceva neppure! Di scatto si alzò dal sedile, consapevole che ormai la commissione che doveva fare era saltata. Fece per avvicinarsi all’uscita e con la coda dell’occhio notò che la stessa cosa stava facendo lui. Le porte si aprirono … scesero entrambi. L’autobus ripartì. La vetrina del negozio di fronte alla fermata dell’autobus le infrangeva l’immagine di una donna ... stretta nel suo bellissimo vestito dalla scollatura che attirava sguardi di ammirazione e dietro di lei l’immagine di un uomo snello e ben proporzionato, anche se non si poteva definire sconvolgente.
    “Salve”
    Clody alzò gli occhi e si ritrovò a fissare Sax. Lui le stava tendendo la mano e sorrideva. Clody impacciata dalla borsa che aveva in mano, si chinò a posarla a terra, certa che nel farlo il suo abito si sarebbe tirato su in maniera provocante. Lo sguardo di Sax le si soffermò sul seno e sulle gambe. Lei arrossì poi scrollò le spalle dicendosi che dopo tutto lei stava crescendo … e si vedeva.
    Gli strinse la mano e si presentò. Lui continuava a sorriderle e lei sospirò in cuor suo.
    Clody prese coraggio e sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi. Sorpreso ed affascinato Sax per un attimo non disse nulla poi gettò indietro la testa e rise … Per qualche strana ragione Clody ne fu contenta in quanto la tensione andava via via scomparendo anche se non riusciva a distogliere gli occhi da quelli di lui.
    Si, lui era decisamente affascinante. Lei si chiese cosa ci fosse sotto quella voce ben modulata … cavolo aveva detto solo “salve” e in particolar modo si chiese cosa ci facesse in giro per la città in una assolata domenica mattina di agosto.
    Proprio in quel momento lui le chiese: “Posso invitarla a pranzo?”
    ....ma la voce gli rimase in gola, talmente l'emozione e la paura di apparire troppo intraprendente e diretto, clody infatti era una ragazza dallo sguardo dolcissimo i suoi occhi neri sprizzano una luce mai notata in altre persone...sax desiderava avere la possibilità di rivedere sempre quella luce e decise di bloccare il suo istinto e desiderio di approndire subito la conoscenza perchè temeva di perderla per sempre....lui era fatto così, metteva sempre la ragione e la razionalità al primo posto, non conosceva clody e di conseguenza la reazione che tale richiesta brusca avrebbe potuto causare in lei, probabilmente rischiava di perderla lo stesso per sempre e vederla sparire nello stesso modo come l'aveva conosciuta... clody nel frattempo...a forza di alzare gli occhi per guardarlo le era venuto il torcicollo .
    Non era che una bambina smarrita davanti ad un gigante. Nonostante i tacchi altri non gli arrivava neppure al mento. Una volta recuperata la facoltà di parlare , gli avrebbe chiesto da dove venisse quell'altezza, nella norma gli uomini siculi non superavano il 1,80 cm lui era molto più alto.
    Ad un tratto si accorse di avere i capelli in disordine. Non si truccava mai , ma in quel momento avrebbe desiderato avere un pò di rossetto.
    "Ho perso la mia fermata " borbotto'
    "Devo tornare indietro" aggiunse.
    Eccolo li' , disse lui , è il nostro autobus
    Clody non riusciva a reggersi in piedi, i piedi le dolevano fortemente a causa di quei sandali dal tacco alto , erano i sandali di Lucrezia ,sua sorella , che le aveva detto di non indossarli , lei non era abituata a camminare su quei trampoli.
    Sax si rese conto che Clody non riusciva a reggersi in piedi, quindi cerco di sostenerla. La sua grande mano le circondava l'avambraccio.
    Salirono sul pullman. alla guida c'era lo stesso conducente , che li guardò aggrottando la fronte senza dire niente.
    Questa volta sedettero vicini, Clody dalla parte del finestrino, Sax teneva il suo braccio appoggiato sullo schienale di legno dietro di lei.
    Lo guardò e lui, senza riuscire a trattenere un largo sorriso le disse "A proposito non mi hai ancora detto come ti chiami?"
    Clody , riispose lei tendendogli la mano
    Lui la prese , prima ancora di dirle il suo nome. La piccola mano bianca scomparve in quella di lui. Clody ad un tratto ebbe paura che lui sentisse il suo cuore battere attraverso le dita , il polso , le vene sotto la pelle.
    "Io mi chiamo Sax " disse lui continuando a tenerle la mano. Lei tolse la mani con una certa esitazione.
    Si voltò a guardare la strada , doveva pensare ad altro, doveva evitare di pensare a lui. Ma sentiva che le stava in qualche modo chiedendo di guardarlo e che avrebbe teso la mano er girarle il viso.
    Hai i lacci sciolti , le disse mentre Clody guardava fuori dal finestrino
    "Cosa?"
    "I lacci dietro la schiena. Si sono sciolti. voltati....un pò di più . Te li lego"
    Girando la schiena lei senti'le dita che afferravano i nastri di satin.
    "Quanto li vuoi stretti?"
    "Cosi va bene " rispose lei con voce roca trattenendo il respiro. Rendendosi conte che lui le stava guardano la schiena, scoperta fino ai reni si senti in imbarazzo.
    A quale fermata scendi , chiese lui
    Alla prossima rispose lei
    "Vuoi che ti accompagni?"
    "No disse lei " ..........
    “Non avevo idea che avessi tanta fame” disse Clody, il cuore che le batteva sempre più forte. Sax le aveva chiesto di pranzare insieme e lei non fece in tempo a dare una risposta che se lo trovò ad un palmo dal viso ... il profumo della sua acqua di colonia si fece forte e si mischiò piacevolmente a quello che proveniva dal vicino ristorante. Sarà stata forse la combinazione di questi due profumi a farle accettare la proposta. Dal canto suo Sax non se l’era sentita di lasciarla andare via. Ormai non poteva rischiare … se l’avesse fatto non l’avrebbe rivista più.
    “Hai visto che ho fatto bene ad insistere?” rispose Sax “E vedo con piacere che non hai problemi di linea” aggiunse.
    Lei lo fissò per un lungo istante cercando di capire se lui la stava deridendo. Si, aveva una figura snella ma quel seno …. Quegli occhi sembravano ipnotizzarla.
    “Sei tesa” mormorò Sax prendendola per mano e facendola alzare dalla sedia. L’accompagnò nella sala accanto dove c’erano alcune poltrone e divani, disposti attorno ad un pianoforte. Non c’era nessuno a quell’ora … Le tende damascate alla finestra creavano un gioco di riflessi sulla parete di fronte.
    “Sono solo un po’ alticcia” lo corresse lei “In genere bevo poco”
    Lui le sorrise strizzandole l’occhio, la fece accomodare su una poltrona e a sua volta si sedette sul divano accanto. Percepiva la sua agitazione e voleva mettere un po’ di distanza fra loro per non creare ulteriore imbarazzo.
    “Mi piace il tuo vestito” la lusingò lui chinandosi a lisciare una inesistente piega sui pantaloni e sbirciando la sua reazione senza essere notato. Reazione che arrivò subito. Viso in fiamme lei si sistemò il vestito che nell’atto di sedersi era arrivato a metà coscia.
    “Sto giocando con lei” pensò Sax “ed è tutto così carino, dolce … Lei è così carina e dolce …
    Clody era costernata. Ma come si stava comportando? Come una adolescente alle prese col primo ragazzetto che le faceva la corte. Attenta! Si ammonì.
    “Adesso suonerò qualcosa per te” disse lui e alzandosi dal divano le prese gentilmente e cavallerescamente la mano e se la portò alle labbra. Una sensazione di calore e di piacere invase Clody … colpa del vino – pensò – non avrebbe dovuto bere così tanto…………..
    Si sedette al pianoforte ed iniziò inconsapevole a suonare per lei . Le note che iniziarono a invadere la sala erano suadenti , pulite, soavi ....sembrava che volessero addirittura mettersi in contrapposizione con il suo essere interiore , come se volessero suscitarle invidia.Turbata da quell'effetto cosi devastante , gli occhi di lei iniziarono a percorrere la sala veloci , attenti, impauriti , alla ricerca di qualcuno che potesse scorgere quel suo stato d'animo.Si chiedeva , per quale infondata ragione di trovasse li', accanto ad uno uomo , e per giunta uno sconosciuto.Non era possibile .... non doveva cedere.....dopo tutto quello che le era accaduto solo una stupida , immatura come lei poteva accettare un invito da uno sconosciuto.Odiava il suo corpo, quel corpo perfetto , armonioso, pulito , in netto contrasto con il suo essere interiore.Proprio lo stesso corpo che suscitava compiacimento a chiunque lo guardasse , che esprimeva sensualità e gioia di vita le aveva invece fatto toccare il punto più basso della terra.Come in un film in moviola, le immagini le apparivano lentamente, come se volessero ricordarle che da quel momento lei non aveva più diritto a nulla , perchè era cosi che si sentiva "nulla".Si rimproverava mille cose.Ricordava momento per momento, sequenza per sequenza e non per vittimismo ma perchè non era abbastanza razionale da far finta che nulla fosse accaduto.Provava vergogna, sensi di colpa, era come se quella violenza subita tanto tempo prima l'aveva uccisa dentro , l'aveva scaraventata in quella rupe senza un preavviso , senza nessuna pietà.Il ricordo del dolore di quelle percosse subite , di quella violenza , di quel sangue erano molto più deboli della vergogna che le aveva impedito di parlare con qualcuno.Come poteva accettare tale ingiustizia, come poteva dare uno straccio di motivazione a quell'atto cosi brutale che un uomo aveva abusato su di lei.Avrebbe voluto alzare il viso e volgere lo sguardo verso quell'uomo che suonava quella musica celestiale, ma non ci riusci' , si sentiva sporca , sentiva rabbia , quella rabbia cvhe non le dava la giusta lucidità per poter distinguere il bene dal male , per poter distinguere l'essere maschi dall'essere animale e quindi quello sconosciuto seduto ad un piano , da quello che le aveva fatto toccare il punto più basso della terra........sax nel frattempo continuava a suonare accompagnando le soavi note in modo cadenzato col movimento della testa ,suonava il piano da anni e quel pezzo lo conosceva bene.....ma all'improvviso le sue mani si irrigidirono, il suono divenne cupo e soffocato....come accade solitamente quando un disco si ferma a causa l'interruzione dell'energia elettrica.....il suono andò scemando e si interruppe emettendo le ultime note stonate , il suo capo era chino e girato verso la sala....i suoi occhi incrociavano quelli di clody....subito si accorse che la luce di quei bei occhietti neri era svanita..anche le mani di clody lasciavano trasparire grande disagio non riuscivano a stare ferme..toccavano i suoi capelli in modo quasi meccanico come se volessero sistemare la chioma bionda sconvolta da un improvviso ed inatteso spiffero di gelido vento.....anche la postura del corpo era cambiata ..Sax si alzò come un automa per dirigersi verso di lei, clody si trovava a circa 15 metri sul lato opposto della sala vicino alla finestra ....accanto a lei una coppia con due bambini piccoli , l'unica famigliola presente in sala mentre il resto degli astanti erano giovani che festeggiavano il compleanno di un amico... all'improvviso tutti smisero di ridere e scherzare tra di loro, il giovane seduto a capotavola, infatti, aveva attirato l'attenzione degli amici ...sax si sentiva osservato....era un uomo abbastanza sicuro di se e che sapeva trovare sempre la soluzione giusta per ogni problema, che non lasciava trasparire emozioni in pubblico.......ma questa volta si lasciò prendere dallo sconforto misto a rabbia e delusione,...era deluso di se stesso, aveva capito infatti di aver agito senza razionalità, il desiderio di conoscere subito clody..... di renderla partecipe della propria vita ne stava decretando invece la fine prima ancora dell'inizio.Si avvicino a lei tendendo la mano come per scusarsi e dire " è tutto ok" ...."tranquilla".... ma nello stesso istante clody instintivamente fece un passo indietro ....sax a quel punto si bloccò, capì di aver sbagliato approccio e che ogni altra mossa avrebbe potuto generare reazioni peggiori in lei.....non riusciva a capire il motivo preciso di tale situazione, .. la sua mente viaggiava per cercare di dare la risposta alle sue domande...ripercorse la mattinata come una pellicola di film ((...aveva appena conosciuto una bellissima ragazza durante una calda giornata estiva...forse l'unica in grado di fargli pulsare il cuore per l'emozione come un adolescente alla prima esperienza...qualcosa o qualcuno stava chiudendo quel sogno appena iniziato....)) abbassò il capo ed esclamò " clody ti chiamo un taxi,solo un attimo di pazienzza, arriverà subito" si girò esitando per dirigersi verso la cassa per pagare il conto...non ebbe il coraggio di guardarla negli occhi...
    Sax dopo aver pagato il conto , si voltò verso Clody accennando un sorriso in modo da rassicurarla.
    Per Clody non era facile dare voce al proprio cuore. dire che parole che esso le suggeriva, raccontargli di quella favola che le era stata sottratta quando ancora era una fanciulla.
    Clody avrebbe voluto colmare con le parole quel vuoto sempre più profondo di abbandono , affidarsi a lui e quindi al suo cuore per capire, per ricominciare a vivere, sfogare la sua rabbia, placare la sofferenza.
    Era bello e allo stesso tempo angosciante vedere le proprie emozioni nascere cosi inconpevolmente, vederli diventare pensieri , pensieri puliti, forti, nuovi , e straordinariamente belli.
    Quei pensieri che nello stesso momento in cui dal cuore salgono alla mente si trasferiscono tramite suoni , per far si che chi ci ascolta possa capire e allo stesso tempo scavare sempre più in fondo, li' dove il dolore è più intenso, cercando con tutte le proprie forze di non soffrire più ma con la consapevolezza che comunque e inesorabilmente si ritornerà a soffrire di più , e forse per gli stessi motivi.
    Conscia di tutto ciò , Clody alzando lo sguardo e incrociando quello di Sax si rese conto che era arrivato il momento di provare a fidarsi di lui e quindi con voce tremula gli disse:
    "Aiutami ti prego...., non voglio salire su quel taxi , sono stanca di fuggire...." e senza abbassare lo sguardo aspettò la sua risposta.
    L’estate era particolarmente calda ma quel giorno il termometro era salito ancora più del solito. L’umidità poi raggiungeva le stelle. Oppure era lei che all’improvviso si sentiva accaldata? Ancora con lo sguardo fisso su di lui attendeva la risposta. Potendo scegliere Clody non sarebbe uscita per niente da casa, si sarebbe goduta quella domenica di sole nel suo giardino al fresco. Faceva così caldo che a Clody dava fastidio persino il vestito che aveva: le si stava appiccicando addosso e avrebbe dato qualunque cosa per una doccia fredda. Anzi … avrebbe dato qualunque cosa per non trovarsi lì.
    Finalmente Sax le rispose …. Lei alzò lo sguardo su di lui … lo guardava ma non capiva o meglio non sentiva la sua voce. Vedeva il movimento delle labbra ma non riusciva a percepire nessuna parola. Lui le parlava…ora le sorrideva … gli occhi miti e dolci …. Ora le parlava di nuovo, la fronte aggrottata … ora i suoi occhi la scrutavano. E’ tutto quello che riuscì a vedere perché un attimo dopo svenne fortunatamente tra le braccia di lui.
    Clody si riprese quasi subito … il caldo del pomeriggio e le emozioni subite le avevano procurato un piccolo collasso. Aveva in mano una tazzina di caffè nero e accanto a lei c’era ancora lui … Sax. Meno male – pensò –non è andato via! Guardandolo si chiese se un giorno sarebbe riuscita a liberarsi di quel peso e a condividere con lui quella bruttissima esperienza accaduta anni prima. Forse no … Certe cose si raccontano alla persona che ti è vicino e che ti ama … Chissà se un giorno quell’uomo meraviglioso le avrebbe voluto bene. Chissà forse si … è così premuroso carino e gentile. Lui con estrema dolcezza le chiese se si sentiva bene e quando lei annuì la prese per un braccio per farla alzare dal divano su cui era distesa. Clody con un rapido sguardo si rese conto che era di nuovo nel saletta del ristorante e con piacevole sorpresa si accorse che non c’era nessun altro in quella stanza, se non loro due. Mentalmente si ripropose di tornare in quel ristorante, aveva gradito la discrezione dei proprietari.
    Di nuovo fuori dal locale gli occhi di Sax si staccarono da Clody per guardare il taxi appena arrivato...
    la mano di clody teneva stretta quella di sax.....serrandone la presa mentre si avvicinavano al taxi che nel frattempo era fermo ad aspettarli sul lato opposto della strada all'ombra di un pino datato..... il conducente del mezzo, un uomo di circa 40 anni ma con un viso segnato dal tempo, attendeva con aria annoiata e quasi scocciata l'arrivo dei due passeggeri......i quali dopo aver evitato uno strombazzante ciclomore ed atteso il passaggio di altre tre auto, abbastanza lente, erano giunti davanti la portiera del taxi già aperta e pronto ad accoglierli......." FORZA SIGNORI CHE IL TEMPO E' DENARO E DEVO FARE ALTRE CORSE NON HO TEMPO DA PERDERE ".......esclamò ad alta voce e con un tono autoritario il tassista, clody ...mollando in modo improvviso la mano di sax,intimidita e quasi assecondando il rimprovero dell'autista si accinse ad entrare velocemente nell'auto .......ma fu bloccata da sax che cingendola per i fianchi , in modo deciso ma delicato, col possente braccio sinistro....la strinse al suo corpo.... gli occhi di clody cercavano quelli di sax che nel frattempo ,con sguardo severo, aveva messo la mano destra in tasca per tirare fuori una manciata di banconote da 20 euro e che rivolgendosi all'autista esclamò (" tenga , questo è il suo compenso può andare....") ...con la mando sinistra afferrò quella del tassista e fissandolo negli occhi gli accartocciò le banconote sul palmo congedandolo.
    Clody, ancora sorpresa e cercando di capire, si sentì sfiorare dolcemente la mano e appena sentito il contatto della pelle di sax afferrò la sua mano ....era confusa ... gli occhi di sax catturarono subito la sua attenzione rassicurandola,....il viso di sax lasciava trasparire una forte emozione e nello stesso tempo un forte senso di protezione, il suo gesto nei confronti del tassista era stato istintivo, ed un certo senso stravolgeva il suo modo di fare di pensare, per sax forse era arrivato il momento di lasciarsi andare e vivere quei momenti fino in fondo, respirare la stessa voglia e lo stesso desiderio di vivere di clody cercando di non pensare al domani.....
    Sax inalava a pieni polmoni il profumo di Clody,uno strano misto di fragranze che non riusciva a decifrare ed individuare,ma gli raggiungeva direttamente il cervello,ubriacandolo come un buon Barolo debitamente invecchiato.Ma era anche un misto dei ferormoni che Clody secerneva come un'ape regina ebbra della felicità del suo fuco e pronta per essere sua.
    Ma lui sapeva che non poteva certo andare così,si sarebbe persa tutta l'armonia che si era creata.
    Una curiosità si era ormai incuneata nel cervello di Clody:voleva con tutta se stessa mettere alla prova quell'uomo,toccare con mano le sue capacità di iniziativa e vedere come poteva condurre il gioco(..."è sempre un gico,tutta la vita lo è,quindi voglio lasciare la mano a lui per studiare le sue carte"...).
    Clody intanto la osservava con attenzione,adorava quel confronto;aveva avuto l'opportunità di sfidare un cervello sexy(.."sai,credo proprio che tu abbia un cervello molto sexy,credo che lo corteggerò con tutte le mie forze..) come mai lo aveva incrociato ed assaporava ogni attimo di quella sfida;era quella la vera conquista della giornata,quel confronto...quel pensiero di lanciare continuamente una sfida alla vita con il sorriso sulle labbra,quel sorriso sardonico che Sax apprezzava tanto....
    "Andiamo",le disse,"vieni con me"
    "Ehi...dove pensi di portarmi??Sono una donna,non sono una santa,io!"
    "Ecco,infatti non ti porterò certo in chiesa...ma la notte è giovane ed io voglio viverla con te"
    Non si erano nemmeno resi conto che l'imbrunire con le sue lunghe ombre aveva lasciato posto alla sera(.."ma quanto tempo sono stata svenuta?" pensò lei)e la realtà li colpì come una frustata sul viso con una fresca brezza che accarezzava languida il viso di Sax e scombinava delicatamente i capelli di Clody(.."Dio quanto è bella"..pensava lui..apprezzava ciò che lei aveva nella scatola cranica,ma non poteva certo fare a meno di notare che il tutto era molto ben confezionato).
    I loro sguardi si incrociavano,si cercavano e si allontanavano di colpo,ma solo per ritrovarsi di nuovo e ricominciare il gioco....
    Camminando si riavvicinavano alle luci della città,la famelica giungla urbana che tutto divora e digerisce per restituirlo solo la mattina dopo,ben frullato e con,a volte,poche reminiscenze di quanto accaduto nelle ore precedenti...ma non era quella la notte in cui si poteva lasciare che i succhi gastrici dello stomaco cittadino cancellassero le tracce di quello che stava accadendo.
    La brezza era ora occultata dai palazzi,la temperatura dei corpi di Clody e Sax riprendeva a salire;lui aveva quasi paura di sfiorarle parti scoperte del vestito di satin per paura che lei potesse avvertire quel lieve surriscaldamento della mano(non era a livelli fantozziani con le mani "due spugne" e tutto il resto,ma aveva certo qualche sensazione di disagio....ma non ci pensava nemmeno ad allontanarsi!).
    E che turbinio di pensieri nella mente di Sax intanto...era lì nel cuore della città piena di luci sfavillanti...era partita dalla sua periferia con un autobus di linea e mai avrebbe immaginato che potesse succederle queto...ma che importa,non aveva voglia di pensare...aveva aperto il lucchetto che egava quella parte di lei che voleva VIVERE,non lasciarsi vivere...ed intendeva continuare...e continuare...e continuare ancora!
    Mai aveva trovato una tale assonanza con un uomo;aveva sempre paragonato la sua mente alla famosa Enterprise del capitano Kirk e teneva sempre gli scudi alzati,ma sentiva che qualcosa....qualcuno...si faceva strada delicatamente....dolcemente...ma con fermezza verso la parte più blindata del motore,penetrando quelle barriere senza tutte le difficoltà che TUTTI avevano trovato prima(.."che donna complicata che sei"..quante volte aveva sentito questa nenia...e con quanto stupore aveva sentito lui dirle che la trovava trasparente e sempicissima...quasi le aveva dato fastidio,ma un fastidio piacevole...)..o forse era stata lei a permettere a quel pensiero di insinuarsi dentro di lei..questione di feeling,credeva!
    "Ora basta pensare,dai"la sollecitò lui"..andiamo,c'è un locale dove ballano latino-americano,tu come te la cavi?" "Diamine,ma è la mia passione!Vuoi dire che davvero sai ballare?" "No Sax,nemmeno un pò,ma un vestito come il tuo la dice lunga sulle tue capacità di ballerina,quindi,siccome conosco la città,pensavo di portarti lì e cominciare ad imparare...ti va?" "Ok,Clody,ma giura solennemente che terrai quel 48 lontano dalle punte delle mie scarpe e ti lascerai guidare docilmente" "Promesso,dai entriamo allora!"
    Il locale li inghiottì con tutto il suo fumo,il suo rumore e la sua vitalità...benvenuti dentro di me!
    Lo squillo di un cellulare interruppe i pensieri di Clody. Ecco …. C’era caduta un’altra volta!!!! Eh si … capitava spesso a Clody di sognare ad occhi aperti e le capitava specialmente durante le sue passeggiate sul lungomare. Sax la guardava dolcemente e le stava chiedendo scusa per la telefonata ricevuta e con un cenno del capo le chiedeva di attenderlo un secondo mentre si allontanava di qualche passo senza mai perderla d’occhio. Clody si rese conto di aver esagerato un po’ troppo questa volta col sogno. Addirittura aveva provato il desiderio di fare l’amore con lui. Da quando il taxi era ripartito lei e Sax si erano avviati a piedi verso casa di lei, consapevoli che sarebbe stata una lunga passeggiata … Ma a Clody non importava camminare e non sentiva neppure la stanchezza ai piedi per quelle terribili scarpe col tacco alto. Le interessava soltanto che quella inaspettata, meravigliosa e indimenticabile domenica non terminasse mai. Si concentrò su Sax. Lui la stava fissando con un sorriso mentre parlava al telefono.
    “Hai scritto un titolo su tre colonne per un testo che ne occupa due e le dimensioni della foto non vanno. E’ ciò che mi ha detto l’addetto al menabò. Inoltre il testo è troppo corto, ci vuole un altro paragrafo” stava dicendo lui e Clody si rese conto che non sapeva nulla di lui. Faceva il giornalista? Il redattore? Qualsiasi cosa fosse era un uomo dolcissimo. Non si rese conto che lui aveva terminato la telefonata e si era avvicinato a lei.
    “Sei a disagio, vedo” le disse lui raggiungendola
    “Speravo tanto che non si notasse” rispose Clody alzando gli occhi su quelli di lui. Odiava le persone che quando parlano guardano dappertutto meno che negli occhi dell’interlocutore, quindi anche se a disagio lei lo guardò fisso negli occhi, come per sfidare il suo stesso imbarazzo.
    “Non mi è sfuggito Clody forse perché anche io sono un po’ emozionato, esattamente come te” rispose Sax.
    Un’ondata di sensazioni dolcissime percorse Clody mentre lo guardava estasiata e si sentì sommersa dalla tenerezza dell’espressione di lui. Un lievissimo bacio si depositò sulle sue labbra.
    Sax si staccò da Clody quasi subito, i suoi occhi spaziarono nelle infinite acque del mare sottostante e lei cercò di seguire il suo sguardo. Possibile che fosse vero? Clody chiuse gli occhi abbandonandosi al sogno … Assaporò mentalmente quel contatto pur sapendo che … No, non doveva sognare ora. Quello che stava accadendo era tutto vero! Aprì gli occhi … Era bellissimo il mare a quell’ora.
    “Non so niente di te Clody … cosa fai di bello nella vita?” esordì lui rompendo quel magico silenzio che si era creato fra loro e, prendendo dalla tasca il pacchetto di sigarette, gliene offrì una.
    “Non fumo, grazie”
    “Beata te. Io sto cercando di smettere, ma faccio una gran fatica. Fino a due mesi fa accendevo una sigaretta con l’altra e adesso, pensa, sono sceso a mezzo pacchetto al giorno. Devo dire che il merito è tutto di un mio collaboratore. Mi ha chiesto perché fumavo e io non ho saputo che cosa rispondergli, così ho deciso di smettere.
    “Non ti ho visto fumare oggi” disse Clody “Ma mi sembri un tipo deciso. Sono sicura che se vuoi davvero smettere ce la farai” aggiunse.
    “Cosa fai nella vita Sax?” chiese subito dopo Clody.
    "Cercavo te Clody , è da una vita che ti cerco " rispose Sax sorridendo
    Sorrise anche Clody a quella risposta inaspettata.
    "Non farlo Clody" disse Sax
    "Cosa?"
    "Non sorridere cosi tesoro" rispose serio Sax
    Confusa , Clody cercava una spiegazione , si chiedeva cosa non andava nel suo sorriso
    "Cosa c'è che non va ...nel mio sorriso?"
    Senza riflettere Sax le si avvicino , sfiorandole delicatamente con un dito i contorni delle sue labbra.
    "Sono labbra perfette , descriverle sarebbe impossibile , le parole ridurrebbero la qualità dell'immagine, rischierei di rovinarne la vera essenza" disse sax.
    Clody si lasciò andare alla sensualità di quel momento.
    Era il primo tentativo di Sax di entrare nella sua anima , senza sapere se era il benvenuto.
    Se l'avesse toccata ancora, se l'avesse fatto ,tutto sarebbe andato perduto, perchè nonostante la luce che gli occhi di Clody emanava quando incontravano i suoi , non era certo che lei fosse pronta a quell'infinita passione che stava per esplodere tra loro.
    L'effetto che Clody gli faceva sconvolgeva il suo corpo ,la sua mente ,lo portava in alto, più di quanto lui avesse mai immaginato , era quasi doloroso starle vicino senza poterla toccare.
    Un dolore misto a piacere ..... desiderio .....passione.
    Sax smise di torturarsi e tornò a concentrarsi sulla sigaretta, lasciando trasparire una smorfia di disappunto.
    Clody notò il cambiamento negli occhi di lui.
    Capi' che la desiderava, e questo stranamente la intimoriva ed eccitava in egual misura.
    Niente a che fare con i canoni convenzionali, "Voglio fare l'amore con te", Voglio far sesso", Voglio farti godere" , no , il desiderio per loro era una sensazione libera che vibrava e colmava le loro menti , le loro anime.Lo stesso effetto che si prova quando si brama nel possere qualcosa,quel desiderio fonte di tutto, ed entrambi erano consapevoli di quel che stava accadendogli, ma altrettanto sensibili da riuscire a provare nel solo desiderio lo stesso piacere del sesso.
    Ad un tratto iintorno a loro tutto comincio a mutare , i rumori non esistevano più, anche la gente scomparve, tutto fu sostituito da una sorte di trance in cui c'erano solo loro e l'oscuro oggetto del desiderio , al di fuori nulla aveva più importanza.
    Non dissero nulla, nessuno dei due si mosse, e questo eccitava tremendamente entrambi, si sentivano liberi, liberi di pensare cio' che volevano.
    Chi è capace di sentire , sa che si può provare piacere ancora prima di sfiorare l'altro, persino gli sguardi , le parole , racchiudono il segreto della passione ....del desiderio.
    Clody di fronte a quel gigantesco potere che quell'uomo esercitava su di lei si sentiva piccola e indifesa, annullandosi completamente fino a perderela cognizione della propria volontà inconsapevole che era proprio lei a trasferire quella forma di potere in Sax.
    Clody senti' l'impulso di abbracciarlo , di stringerlo forte a se, di sfiorargli i capelli, le labbra , di intrecciare dolcemente le sue mani a quelle di lui.
    Sax con una naturalezza che solo il connubio mentale tra due amanti capaci di forti sensazioni riescono a sentire , percepi' le mute richieste di Clody e senza indugi le tese la mano intecciando le sue dita a quelle di lei.
    La capacità di Clody di infondergli amore, passione , dolcezza e di scaldarlo era infinita.
    Delicatamente e senza spostare lo sguardo da quello di lei , Sax portò la mano di Clody sul suo petto , attirandone anche il suo corpo, Lei si strinse contro di lui , appariva cosi piccola e fragile , sepolta nel petto di Sax per ascoltarne il cuore. Trovò tutto quello che le stava accadendo meraviglioso , confortante .
    Chiuse gli occhi e si arrese dolcemente a quell'universo fin'ora a lei sconosciuto.
    In quel momento erano eterni , gemevano delicatamente abbandonati l'uno nelle braccia dell'altro .
    "Rimani con me , tesoro mio .Non andar via " sussurrò Sax all'orecchio di Clody
    "...non andar via..."ancora il suono di quelle parole riecheggiava dentro di lei,dandole una serie di scosse che si ripercuotevano fin dentro l'anima.
    E Clody continuava a chiedersi come fosse riuscita ad avvicinarsi tanto a quell'uomo, toccandolo,lasciandosi andare sul suo petto, lasciando che lui le parlasse in modo dolce senza le reazioni brusche tipiche del suo rappporto con tutti gli uomini.
    Ma sentiva che Sax era diverso,nulla di nemmeno simile a tutti gli altri che si erano avvicinati a lei:il modo in cui le parlava,la calda tonalità della voce che lei lasciava quasi voluttuosamente penetrare nel suo cervello...era riuscita a non trasalire quando lui le aveva sfiorato la prima volta la mano,ma aveva ancora paura.Quella paura irrazionale che non riusciva a dominare...di solito,almeno...ma con lui era tutto diverso.
    Sax percepiva il dramma interno di lei ed allo stesso tempo ne percepiva il desiderio di lasciarsi andare,di rilassarsi..di vivere!
    Ne era però perplesso,mai aveva avuto a che fare con una donna così,sentiva che se avesse sbagliato anche un piccolo passo l'avrebbe vista scappare per non tornare più.
    Ma sapeva anche che la desiderava coma mai nessuna;mai aveva detto ad una donna"..tesoro mio" dopo così poco tempo,lui duro,lui considerato dalle poche donne con cui aveva avuto a che fare un uomo incapace di amare completamente.
    Ma lei lo stimolava,tirava fuori da quel cuore tutto ciò che giaceva in un angolo impolverato e mai illuminato e lui ne rimaneva stupito,sconvolto..ma se ne compiaceva per il piacere che provava.
    Non avvertivano più stimoli esterni,l'isolamento era oramai totale,nemmeno udivano lo scalpiccio frettoloso di coloro che passavano vicino a quell'angolo di strada e,discretamente,accelleravano il passo per non disturbare quella che per loro poteva solo essere una coppia di teneri amanti che si erano soffermati a scambiarsi,forse,timide effusioni.
    Clody si accorse di avere ancor la mano sul petto di Sax e poteva sentire il suo sangue pulsare nelle vene e cercava quasi di far battere il proprio cuore all'unisono con il suo...Dio,come lo sentiva vicino....
    Sax la osservò per un attimo,così piccola appoggiata sul suo torace..voleva fare qualcosa per smuovere quella fase di stallo,così le passò una mano sotto il mento,delicatamente tirandole su il viso verso di lui in modo da guardarla negli occhi.Voleva specchirsi in quello sguardo,osservare il proprio viso riflesso dentro di lei e restare imprigionato per un attimo in quell'universo multicolore.
    Clody sentì quel tenue invito e lo accettò senza pensarci su..aveva paura ma anche desiderio...desiderio di bruciare tutti i sogni fatti fino a quel momento a lasciarsi davvero andare al flusso libero della vita che scorre.
    Ancora Sax tenne la sua mano sotto il mento di lei,sollevandolo..ed iniziò a chinarsi verso di lei,verso quella bocca che tanto gli ricordava un'orchidea appena dischiusa,fresca,profumata..quel profumo che gli inebriava la mente era come una droga...ma conservava la lucidità per muoversi ancora verso di lei.
    Lei che era terrorizzata ed ammaliata allo stesso tempo,ma voleva...voleva...
    Si avvicnò a lui quasi senza volerlo,lo spazio tra le loro labbra era minimo..sentiva il suo respiro unirsi al proprio,fondendosi in un unico vento caldo...
    Sax inalava quell'alito profumato,lo respirava,lo restituiva ancora..poi successe.
    Le loro labbra si sfiorarono come un alito di vento può passare tra i capelli di una donna,con tutta la delicatezzza del mondo concentrata su una piccola superficie di pelle.
    Indugiarono così,mentre il tempo si fermava per permettere loro di assaporare ogni frammento di quell'attimo.
    Clody si staccò,quasi con dolore.
    La guardò ancora neglio occhi "Resta..resta con me.."
    Lei lo guardò serena"dai,Sax,andiamo,comincia fare freddo"
    La notte li inghiottì complice,sorridendo ai loro destini.
    Passarano diversi giorni dopo quell'incontro, clody in effetti non sapeva nulla di lui, era apparso all'improvviso......ed in modo irreversibile l'aveva conquistata...il loro punto di incontro era stata la fermata dell'autobus... ..." ma perchè non mi ha dato il suo numero di cellulare o recapito"?...si chiedeva cercando di dare una risposta clody.....e perchè non ha chiesto il mio?....avrei potuto farlo io ...ma perchè non l'ho fatto ?
    I pensieri di clody iniziarono a navigare riempendo la mente di interrogativi e domande dalle mille risposte ed interpretazioni , tutte diverse e
    contrastanti........all'improvviso un bagliore ed un forte calore si impadronì di lei.....no non posso crederci, non può essere...e con lo sguardo perso nel vuoto toccandosi con la mano destra il viso clody cercava in tutti i modi di smentire l'ultimo suo pensiero.....sax aveva dimostrato sicurezza fin dal primo momento infatti, troppe coincidenze, tutto bello, tutto troppo perfetto.......si sax mi conosce bene ma io non so perchè e come fa a conoscermi.
    Clody iniziò a collegare alcune fasi del loro incontro, si....lui era apparso quella mattina sul lato opposto della strada (" il mio lato della strada era immerso nell'ombra, mentre quello dove si trovava lui galleggiava nella luce del mattino ")....si ricordo bene, quella luce era strana, quasi irreale ma perchè?.....perchè la notte precedente a quell'incontro avevo fatto quel brutto sogno e rivissuto prima di salire sull'autobus come un incubo?....perchè anche nel locale mentre lui suonava,il ricordo del dolore di quelle percosse subite , di quella violenza subita anni prima erano tornate nella mia mente in modo improvviso e senza che potessi fare nulla per impedire un tale pensiero?....perchè sax ha avuto quella reazione esagerata con il conducente del taxi ?...
    Clody nel frattempo si trovava alla solita fermata dell'autobus, seduta nella medesima panchina, desiderava con tutte le sue forze avere la possibilità di trovare le risposte alle sue domande...forse li le avrebbe trovate....si alzò per andare verso il punto opposto della strada , dove aveva visto sax per la prima volta quella mattina.....fece per salire sulla banchina ...il tacco della scarpa sinistra si incastrò in una fessura....strano pensò clody, io guardo sempre dove metto i piedi specialmente se uso i tacchi....con disappunto tirò su il piede .....ma il brusco movimento causò la rottura ed il distacco del tacco stesso...nemmeno il tempo di chinarsi per recuperare la scarpa o ciò che rimaneva .... che un brivido la attraversò all'interno bloccandone quasi il fiato, i suoi occhi incrociavano quelli di una vecchietta che la osservava, una signora di circa 75 anni....distinta e curata,signorina esclamò la signora ha bisogno di aiuto?...clody continuava a fissarla, i suoi occhi brillavano di una luce non nuova, ....su signorina si accomodi a casa mia che le do una mano....non si preoccupi per la scarpa,si accomodi che le indico dove è il telefono....grazie signora, non si preoccupi , replicò clody , ho il cellulare posso chiamare casa.....la vecchietta le sorrise ed aiutandola con la mano l'accolse a casa, clody si sentì quasi paralizzata......quella mano così sicura aveva deciso per lei...nemmeno il tempo di realizzare che lo sguardo andò su una foto appoggiata sopra un mobile in arte povera subito dopo l'ingresso, era la foto di sax......un terremoto di pensieri, sensazioni, angoscia la travolse........la signora era la mamma di sax, un giovane uomo scomparso tragicamente qualche anno prima, il giorno stesso in cui clody aveva subito quella orribile violenza......ecco chi era sax e perchè mi conosceva, perchè quell'incontro, perchè tutto perfetto.....sax era l'umo che aveva soccorso clody portandola in ospedale dopo la violenza, lei non lo aveva mai visto in viso perchè in stato confusionale, ma aveva sentito il calore delle sue forti mani......si ricomponevano man mano le ovvie risposte alle assurde domande come la composizione di un puzzle che volge alla fine, tutto si incastra alla perfezione....la signora raccontò a clody la vita di suo figlio e la tragica morte avvenuta una mattina di una calda estate durante il ritorno dall'ospedale dopo aver soccorso una ragazza che aveva subito violenza,quella ragazza era clody ma la signora non lo sapeva.... la vita di sax si era interrotta a causa di un incidente stradale per colpa di un tassista frettoloso ed ubriaco.
    Alzando lo sguardo verso la signora...clody accennò un sorriso quasi liberatorio....adesso era certa che sax desiderava vederla felice e libera da quel peso che negli anni ne aveva condizionato il modo di essere e di vivere, sax era tornato per vederla felice, per chiudere una storia che la fatalità aveva interrotto........per essere certo che dopo quel giorno clody esisteva e viveva ancora....adesso come e meglio di prima.

    FINE

    Edited by EricNorth - 4/11/2015, 21:47
     
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