Gay Boys Reloaded

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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    si parlava da un po' di ragazze e il cavallo del pantalone di tutti era diventato fin troppo stretto e aderente. scusate non mi sono presentato, chiamatemi N; sono un ragazzo di 20 anni e passa, non mi descriverò. quella che sto per raccontarvi è ciò che vissi una sera in compagnia del mio gruppo di amici, ma non credo che loro lo ricordino.
    dicevamo... ah sì, F descriveva minuziosamente i capezzoli di questa puledrona mentre faceva qualche tiro; L era pronto a crollare per via della bottiglia e mezza di vino mandata giù; G stava già al terzo spinello e io, N, sobrio e lucido li guardavo e ascoltavo. credo che tutti sappiate che di solito si sceglie il guidatore della serata, ebbene nel mio gruppo sono sempre io, e la cosa non mi dispiace sinceramente (odio la puzza d'erba e la bocca pastosa per l'alcol); in ogni caso F aveva abbandonato i capezzoli per passare ad altro, non ricordo con precisione cosa, ma ricordo che quando stava per spiegare come l'aveva montata sentimmo un tonfo; iniziammo a ridere subito: L era caduto per terra e aveva iniziato a russare. G mi chiese di aiutarlo a portarlo in macchina (la macchina di G era un vecchio furgoncino che aveva adibito per questo tipo di serate e altre con un paio di materassi e qualche coperta). messo a dormire L ritornai da solo da F; in quanto G aveva deciso che avrebbe riposato un po' anche lui.
    mi sedetti al mio posto e aspettai che F riprendesse il suo racconto, ma ci guardavamo senza che nessuna parola riempisse l'aria; ruppi il silenzio "lo so che lo sai" "cosa?" fu la sua risposta anche se i suoi occhi non abbandonavano i miei e i suoi denti avorio si intravedevano da delle labbra perfette. "dai cazzo, lo so che lo sai quello che starà facendo G a L; e sai che io non posso fermarlo... cazzo lo starà stuprando in un modo schifoso, vallo a interrompere" "perché dovrei?! entrambi lo vogliono". calò di nuovo il silenzio. mi alzai, ma lui continuava a fissarmi e disse "lo so che lo sai" "troia se lo so... te l'ho appena detto io!" dissi inferocito, "nah bastardello (mi chiamava così in quanto figlio di un secondo matrimonio), lo so che lo sai che quei capezzoli non erano di J" "ma che me ne fotte di chi fossero, e ti ho ripetuto mille volte che non sono un bastardo" iniziavo a infastidirmi come non mai. "ah ah bastardello ti dovrebbe interessare di chi sono"; mi sedetti e fu lui ad alzarsi e dopo avermi dato un pugno sul braccio andò in bagno, credo. lo odiavo, ma era il migliore amico di G e dovevo sopportarlo.
    "ehi bastardello, avranno finito secondo te?" non gli volevo rispondere. ero semi disteso sul divano con le gambe aperte che fissavo il vuoto, lui provò a chiamarmi un altro paio di volte, ma non gli volevo rispondere. mi si sedette sulle ginocchia e mi diede uno schiaffo in pieno viso, forte da lasciarmi un piccolo alone per qualche secondo ma non tanto da farmi male e richiamare la mia attenzione. "bastardello noto che sei più fatto di me, hai lo sguardo da puttanella proprio"; "disse colui che per natura ce lo ha stampato in faccia ogni giorno, succhiacazzi" (spesso avvenivano questi discorsi tra di noi). stavo aspettando la sua risposta e portai la testa all'indietro come per stiracchiare il collo e chiusi gli occhi. sentì una leggera pressione sui pantaloni e una mano fredda entrarmi nelle mutande. "cazzo fai?" urlai buttandolo a terra. ero allibito, era il più grande donnaiolo che avessi conosciuto. "te hai fumato troppo, andiamo in macchina che vi riaccompagno a casa"; mi abbottonai i pantaloni e allungai una mano per farlo alzare, la strinse forte e mi butto giù accanto a lui, mi salì sul petto e mi ficcò la lingua in gola, solo 2 secondi; mi sputò in piena faccia e raccolse lo sputo, mi aveva bloccato le mani e iniziava a mancarmi il fiato; lo sentì mordicchiarmi il collo e giocare con la mia pelle.
    "vaffanculo troia" dissi con pochissima voce... "oh no, no bastardello; qui la troietta sei tu"; mi diede un pugno sul costato in modo che non avessi la forza di reagire e mi girò. sentì il suo coltellino svizzero passare per la schiena fino al pantalone e arrivato lì affondare nel tessuto e aprirlo come burro. "sei più fornito di altre ragazze bastardello, chissà se tanta carne è buona o indigesta", mi mancava ancora il fiato e avevo le lacrime agli occhi. sentì il suo cazzo caldo attraversarmi le natiche e cercare il buco, lo trovò troppo facilmente, ma non fu così facile entrarci; ebbe bisogno di tre tentativi. ero inerme e stranamente godevo per questo.
    bene al terzo tentativo era dentro e inizio a scoparmi, ma sentivo i suoi occhi puntati sul mio viso. mi asciugò la lacrima e mi disse "è solo per divertirci bastardello" annuì, non avrei potuto fare altro. godeva, lo sentivo; ansimava e tentava di contenersi; il suo cazzo era grosso e gonfio, sentivo i muscoli dell'ano cedere ai suoi movimenti. a un certo punto sentì un dolo straziante ma bellissimo: si era girato, senza uscire da me; mi ritrovai i suoi piedi in faccia e iniziai ad annusarli; avevano un buon odore, era forte ma non fastidioso. girò di nuovo e uscì dal mio buco. si sedette sul divano e mi fece segno di mettermi in braccio. lo feci, entrò di nuovo; mi sbottonò il pantalone e rimise le mani nelle mutande iniziando una sega. poi infilò una mano sotto la mia maglietta e salì fino ai capezzoli e iniziò a stringere forte "ti avevo detto che ti avresti dovuto interessarti della mia descrizione, te li osservo da un po'" disse ridendo; il suo fiato ormai era corto e io stavo per venire nelle mutande per la sua sega (non è bravo a farle se vi può interessare); venni. cacciò la sua mano dalle mie mutande e me la passò tra i capelli pulendosi per bene; gli sputai in faccia "me lo dovevo aspettare, basterdello." raccolse con la mano la mia saliva e l'assaggiò, poi mi infilò tre dita in bocca (sapevano di sperma e differenti salive, era disgustoso) e si divertì a farmi venire i conati e a "scoparmi la bocca".
    abbandonò la bocca e mi strappò la maglietta; iniziò a leccarmi i capezzoli mentre con due dita tentava di allargarmi ancora di più il culo (fortunatamente non ci riuscì questa volta).
    era sul punto di scoppiare, me lo sentivo; avevo abbastanza forze, quindi mi alzai e zoppicando un po' mi allontanai; rimase sconvolto e con il cazzo pronto a eruttare "fai da te, ora hai un buon motivo per chiamarmi bastardello". credo che abbia finito di liberarsi nel culo di L.
    li riaccompagnai tutti a casa e tornai da me; buttai i panni, mi feci una doccia e mi misi nel letto. il giorno dopo i tre mi chiesero di raccontare quello che era accaduto la sera prima L non ricordava nulla per via dell'alcol, F e G invece per via di qualche sostanza aggiunta da G negli spinelli; dissi che erano crollati tutti come dei bambini e che li avevo riaccompagnati a casa con qualche difficoltà nel metterli a letto. F mentre dicevo questa balla mi guardava con uno sguardo abbastanza interrogativo, forse non si ricordava realmente cosa fosse successo, ma sapeva che non era andata come avevo detto io.

    è inutile dire che mi farebbe piacere leggere i vostri commenti ed avere i vostri suggerimenti :)
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    Grandioso lo stile con cui scrive ma grandiosa è soprattutto la trama *-*
2 replies since 29/12/2013
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