Gay Boys Reloaded

Votes taken by Mic22

  1. .
    Mi sembra che una discussione su di lui non sia ancora stata aperta.

    Vi presento una bellezza nostrana:
    Pietro Boselli (classe 1988), nato a Negar (VR).
    Stando a quanto dice Wikipedia è stato scoperto all'età di sei anni quando ha iniziato a fare il modello per Armani Junior. Dopo gli studi liceali vola a Londra per studiare ingegneria. Tra il settembre 2013 e il giugno 2014 ricopre la carica di lecturer (una sorta di assistente di cattedra) al London University College. La sua fama è notevolmente cresciuta a seguito di un post su facebook in cui un suo studente lo riconosce in quanto modello. Il post ci mette un po' a diventare virale, ma alla fine arriva anche sugli schermi delle importanti testate come il Time, il Daily Mail e People, ricevendo l'appellativo di " più sexy insegnate di matematica al mondo". Dopo quest'esperienza la carriera di Boselli come insegnate sembra essere finita, continua invece quella di modello. Pietro oltre che per Armani ha lavorato anche per Abercrombie & Fitch e per Equinox fitness. Ora è rappresentato dall'agenzia inglese Mode1.

    ecco qualche immagine:


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    Qui il post su facebook che ne ha consacrato la fama:
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    Pietro ha inoltre anche un interessante canale di fitness su youtube: www.youtube.com/channel/UC1lSkVg0HUiMxW3l-WRICGw
  2. .
    The Naked Archer
    alistair88
    sto scrivendo il secondo capitolo, cercherò di caricarlo il prima possibile! ;)
  3. .

    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    10.45
    5 minuti di ritardo.
    tic toc …
    bip bip bip
    Il treno è pieno di gente.
    Fa caldo.
    Sudo anche se ho indosso solo una sottilissima maglietta in cotone, quasi trasparente.
    Mi si appiccica tutta al corpo.
    «Signora, potrei passare?»
    Un posticino libero sulle scale.
    Ho sempre più caldo e non solo per la massa di gente in uno spazio così stretto.
    Sono agitato.
    Zzz Zzz Zzz
    SMS: “sono un po’ in ritardo, tu però aspettami fuori dalla stazione. Ti trovo io!”
    Il cuore mi batte sempre più forte.
    Che caldo insopportabile!
    Cerco di leggere il libro che mi sono portato dietro, ma non serve a niente.
    Troppo distratto.
    Mi guardo intorno. Un sacco di ragazzi che chiacchierano, ridono, leggono, ascoltano musica.
    Io però penso solo a lui.
    Marco.
    L’ho conosciuto su una chat. Alto, biondo, fisico atletico. Ama fare sport, stare nella natura e girare nudo per casa. Chattiamo ormai da 6 mesi. So molto di lui. Ha frequentato l’università a Roma, ma l’ha abbandonata prestissimo, si annoiava. Quello che voleva fare era il personal trainer. I suoi non erano d’accordo con lui. Ha dovuto quindi lavorare come cameriere per potersi pagare il corso. Poi appena ha potuto si è acquistato un piccolo rudere in mezzo ai boschi tra le colline laziali. Alcuni suoi amici gli hanno dato una mano a rimetterlo in sesto e adesso vive lì. Ci vogliono almeno 40 min. di macchina per raggiungere il paesino sottostante, un’ora e mezza con la mountain bike. Lì gestisce un centro sportivo e la cosa gli piace tanto.
    Noi ci capiamo al volo. Abbiamo le stesse passioni. Più di tutto però abbiamo gli stessi gusti sessuali. Ci divertiamo a raccontarci quello che ci eccita e le nostre esperienze sessuali. Lui è stato con altri ragazzi. Da poco è uscito da una relazione seria e ora vuole solo divertirsi.
    Mi ha mandato alcune sue foto. Lui è semplicemente perfetto, con un corpo ben definito, senza neanche un pelo. La sua pelle è ambrata per tutte le ore che sta al sole. I suoi occhi sono azzurri, molto profondi. Le sue labbra carnose, tanto che ogni volta che le vedo vorrei mordergliele.
    Anche io gli ho mandato qualche mia foto. Ho un fisico abbastanza definito dalla palestra, pelle chiara, occhi marroni e capelli castani. Non sono bello quanto lui, ma a lui non da fastidio. Anzi dice che lo eccito.
    Lui sicuramente mi eccita. Quante volte mi sono segato con le foto del suo bel culetto sodo, per non parlare del suo cazz…
    Devo calmarmi. Il mio cazzo si sta risvegliando e inizia a farsi vedere sotto i pantaloncini. Per fortuna nessuno mi sta guardando.
    Ancora tre fermate
    due
    una …
    La stazione è piuttosto piccola, eppure affollatissima. Marco mi ha scritto di aspettarlo in un baretto subito fuori la stazione. L’aria fresca mi da un po’ di sollievo dal calore estivo, eppure non può raffreddare quello che ho dentro. Camminare mi aiuta a rilassarmi. Quando sono nervoso lo faccio sempre, a volte anche per ore. Senza meta, cammino senza pensare. Ecco il bar. Esattamente come me lo aveva descritto lui.
    Prendo un tavolino e mi libero dal pesante zaino. Mentre lo aspetto mi faccio portare un tè freddo.
    Lo sorseggio con calma quando sento sfrecciare dietro di me una macchina. Mi scompiglia tutti i capelli. Della polvere mi arriva persino negli occhi. Un Jeep Cheeroke verde, un modello un po’ datato. Il conducente fa una lunga frenata e lo abbandona per metà sul marciapiede.
    Lo sportello del guidatore si apre. Ne scende un ragazzo alto, biondo, capelli corti sbarazzini. Maglietta nera con scollo a V ben aderente al suo corpo, per non nascondere niente. Pantaloncini jeans poco sopra il ginocchio avvolgono le sue gambe muscolose.
    “Oh mio Dio!” …
    “È lui”…
    “Marco”
    Il cazzo mi torna immediatamente duro!


    Il racconto è dedicato a ... beh lui lo sa (ihihihihi)

    Se volete che la storia continui fatemelo sapere! ;)
  4. .
    Nella norma

    L'usdm ne vuole uno bello lungo
  5. .
    Ho letto diversi dei tuoi racconti e devo dire che sono tutti scritti bene e molto eccitanti!!! :wub: :wub:
  6. .

    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
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    Ho conosciuto Marco quando lavoravo in un piccolo giornale a stampa che si occupava di notizie nella provincia di Milano. Io ero il suo assistente, gli prendevo gli appuntamenti, controllavo i documenti che mi passava, ricercavo notizie per lui in archivio, insomma facevo un po’ di tutto. Io allora avevo 25 anni e mi ero da poco laureato, lui invece ne aveva 27 e lavorava nel giornale da circa 2 anni e mezzo. Il clima in ufficio era piacevole e andare a lavoro non era affatto un peso. Con il passare dei mesi il rapporto con Marco era passo da professionale ad amichevole. Iniziammo a pranzare sempre insieme, poi a fare qualche uscita insieme alle nostre ragazze, fino a frequentare (casualmente) la stessa palestra. Ormai ero di casa al suo appartamento. Lo condivideva da un anno circa con la sua ragazza, Federica. Una bellissima ragazza della mia stessa età, alta, magra, con i capelli castani fino a metà schiena, ma soprattutto sempre sorridente. Era una persona sempre solare, capace di metterti di buon umore anche nelle giornate più buie. Proprio questo Marco amava di lei, ma come spesso accade l’amore non basta. I due erano molto tesi nell’ultimo periodo e Marco iniziò a confidarsi con me delle loro difficoltà, sempre più intime:
    - “ è da un po’ che le cosa in camera da letto non vanno tra noi. Ormai l’eccitazione dell’inizio non c’è più!”-
    Sinceramente all’inizio mi sentì un po’ a disagio ad ascoltare cose così private della loro vita di coppia. Comunque non mi ritrassi e cercai di minimizzare la situazione
    “Marco, sono cose normali in una coppia, succedono. Ormai ci si conosce, ci si adagia su certe abitudini. Prova a fare qualcosa di carino per lei, una cena romantica, una gita, cerca di creare l’atmosfera giusta”
    Marco fece esattamente quello che gli avevo suggerito e le cose migliorarono per un po’, ma lui continuava a volere di più, a desiderare di più, a voler sperimentare.
    “Io amo Federica, non mi fraintendere, ma non riesce a soddisfarmi completamente sul piano sessuale. Non vuole sperimentare con me. Ogni volta che le propongo qualche nuovo giochino erotico lei storce il naso e se accetta partecipa distrattamente. È come quando ti fai una sega svogliato, più per abitudine che per necessità. Ti da piacere, ma senti che non sei completamente partecipe del momento, non ha quella sensazione di liberazione, di tensione che ti da una vera sega, quando sei completamente coinvolto, corpo e mente. Te ne accorgi in quel caso: le dita dei piedi si contorcono, il cazzo ti pulsa nella mano, il tuo seme esce abbondante, caldo, fluido e ti cola piacevolmente sulla mano. Non so se sono riuscito a spiegarmi”.
    Marco si piegava benissimo, anzi alcune volte fin troppo bene.
    I pensieri di Marco alcune volte mi lasciavano un po’ di stucco e non riuscivo ad evitare di diventare rosso in faccia. Mi dispiaceva moltissimo per lui, aveva un rapporto perfetto sul piano affettivo, ma una profonda insoddisfazione su quello sessuale (esattamente il contrario delle mie relazioni). Gli mancava una valvola di sfogo e ciò lo rendeva sempre più rigido,addirittura mentre mi parlava mi accorsi di una sua leggera eccitazione tra le gambe.
    Un giorno mi chiese:
    “Secondo te cosa significa tradimento?”
    “Marco, ma che domande sono … aspetta un momento non starai mica pensando di tradire Federica?”
    Lui mi guardò dritto negli occhi . Mi apparve di vedere del pentimento nei suoi occhi eppure c’era anche una certa dose di desiderio, una strana voglia di tirare fuori quei pensieri di cui si vergognava.
    “Ieri tu non sei venuto in palestra. Sai la biondona con il culo da mongolfiera che fa tutti quegli esercizi un po’ strani per mettersi in mostra, quella che prendiamo sempre per il culo, beh quella mi ha buttato un bigliettino nella borsa della palestra con dentro il suo numero e un disegnino poco equivocabile. Ti giuro che avevo voglia di sbattermela lì sul momento davanti a tutti.”
    Di nuovo mi accorsi che l’eccitazione di Marco si faceva sentire nei pantaloni.
    “Marco, tu lo sai come la penso sulle relazioni. Per me il sesso e l’amore sono due cose diverse. Si può fare sesso con tante persone, ma ne puoi amare una sola alla volta. Qui tu però stai navigando in acque pericolose. Una relazione funziona solo se entrambi navigano nella stessa direzione. Se tu pensi a una relazione aperta e lei no, alla fine vi ritroverete troppo distanti”
    “Anche se l’ amo? Non basta questo dopotutto! Io l’ho scelta è lei l’unica che voglio amare. Come hai detto tu amore e sesso sono due cose differenti.”
    Ero sicuro che lui amasse Federica, eppure qualcosa non funzionava e quello che non funzionava era una cosa così apparentemente semplice come il sesso. Mi ritrovai a chiedermi se anche i grandi amanti della storia avessero mai incontrato questi problemi: se Romeo dopo aver sfidato la propria famiglia per stare con Giulietta si fosse accorto che il sesso non funzionava, la loro storia d’amore avrebbe avuto forse meno senso? In fin dei conti ci si mette insieme per durare nel tempo e ad un certo punto della propria storia il sesso non ricopre più chissà quale importanza. Il sesso che importanza ha all’interno di una relazione?
    “Marco è il caso che tu ne parli a viso aperto con Federica”
    Così fece. Ne seguirono pianti, drammi e qualche giorno di separazione. Marco ne era uscito distrutto. Poi però si ritrovarono. Federica voleva veramente provarci e se quello che serviva a Marco era un po’ di stravaganza a letto era disposta ad assecondarlo. I due erano decisi a riscoprire la loro vita sessuale. Lessero, si informarono, cercarono su internet. Il risultato, su cui concordavano diversi studiosi, fu che fare sesso anche con altri partner può essere utile in queste situazioni di crisi. Non però un sesso che escluda il proprio compagno, in quel caso si possono creare delle gelosie, ma piuttosto un sesso che includa anche il proprio compagno. Insomma fare una cosa a tre o più, può essere da stimolo e allo stesso tempo essere rassicurante perché tutto avviene non allo scuro del compagno,ma sotto i suoi occhi, qualcosa a cui è chiamato anche a partecipare.
    L’idea piacque molto a Marco, che quel giorno era raggiante a lavoro.
    “Marco, mi vuoi dire Federica ha accettato questa cosa?”
    “ Sì, è una cosa che vogliamo fare insieme. Lei non era molto convinta all’inizio, ma poi ha accettato a patto che non portassi un completo sconosciuto ed ecco perché ti ho invitato a pranzo oggi. Vorrei che fossi tu!”
    “Marco, cosa stai dicendo, sei impazzito!!!”
    “Scusa chi meglio di te. Tu conosci già i nostri problemi, di te Federica si fida e so che la rispetterai”
    Io ero completamente sconvolto e molto imbarazzato. Loro erano i miei migliori amici, anche se li conoscevo negli aspetti più intimi della loro vita, andare oltre mi metteva veramente a disagio.
    “No, Marco non lo posso fare. Sarebbe troppo strano. Poi pensavo avresti portato un’altra donna?”
    “No, no. Così non servirebbe a niente. Io voglio che Federica, si apra, che sia partecipe, se portassi un’altra donna finiremmo col fare sesso solo noi due e lei resterebbe a guardare. Voglio che si lasci andare un po’ e che provi piacere da ciò, mi raccomando non troppo!” e mi fece un occhiolino malizioso.
    Non so come fece, eppure Marco riuscì a convincermi.
    Ero molto teso quella sera. Più volte durante il tragitto ho pensato di tornare indietro, però avevo promesso che sarei andato fino infondo. Dopotutto non c’era motivo di essere così imbarazzato, eravamo tre adulti consenzienti e alla fine stavo aiutando degli amici o almeno era quello che mi ripetevo. Suonai alla porta e mi aprì Marco che indossava solamente i pantaloni della tuta ed era a torso nudo. Lo avevo visto più volte nudo in palestra, ma solo allora mi resi conto della sua fisicità. Marco era proprio un bel ragazzo alto quasi 1,90m, con tutti i muscoli ben definiti: pettorali grossi, addominali scolpiti, tricipiti pronunciati. Anche il suo volto, che avevo già visto miliardi di volte oggi mi apparve diverso: la sua mascella pronunciata, i profondi solchi che si formano sulle sue guance quando ride, i suoi piccoli occhi azzurri, persino i suoi capelli biondi sbarazzino erano diversi quella sera. Marco non smetteva di correre da una parte all’altra. Aveva sparso candele ovunque e nella stanza c’era un inebriante profumo di vaniglia. Sul tavolo erano stati predisposti diversi stuzzichini e alcune bottiglie di alcolici (per rompere il ghiaccio). Sui mobili qua e là spuntavano alcuni petali di rosa.
    “Ti sei dato da fare Marco” dissi con la voce che mi si spezzava in gola dalla tensione.
    “Si, sono eccitatissimo per questa sera. Federica dovrebbe arrivare a momenti. Vuoi qualcosa da bere?”
    “No, grazie. E poi lo sai che l’alcool rovina le prestazioni a letto!”
    Marco mi sorrise ammiccante e ciò mi mise ancora di più in imbarazzo.
    “Dai togliti qualcosa”
    Prima che io potessi muovermi mi tolse il giacchetto di dosso e lo buttò a terra. Poi mi tolse anche la t-shirt. Anche se le sue mani erano calde, il loro contatto mi procurò brividi in tutto il corpo.
    “Dai non essere così rigido, stasera ci divertiamo”
    “Vedo che tu ti stai già portando avanti”
    Il suo cazzo già premeva sotto i suoi pantaloni.
    “Sono eccitatissimo e pensa che mi sono già fatto una sega davanti a un porno!”
    Spontaneamente iniziammo entrambi a ridere e da quel momento la tensione si sciolse.
    5 minuti erano passati.
    Noi nel frattempo ci stavamo divertendo: bevevamo, mangiavamo.
    10 minuti erano passati
    Noi nel frattempo ci stavamo divertendo: Marco aveva acceso la radio e iniziammo a ballare e a toccarci come due stupidi.
    15 minuti erano passati.
    Noi nel frattempo ci stavamo divertendo: Marco aveva tirato fuori la sua collezione segreta di porno. Noi imitavamo le posizioni degli attori sulle copertine. Ridevamo.
    Marco era sempre più eccitato. Ormai si era tolto anche i pantaloni della tuta e il suo arnese faticava a stare negli slip.
    20 minuti erano passati.
    Due bip risuonarono nella stanza. Marco aveva ricevuto proprio il messaggio che non voleva ricevere.
    Federica non sarebbe venuta quella sera. Era andata dai suoi. Nel messaggio gli dava il permesso di fare quello che voleva quella sera. Gli chiedeva di sfogarsi per poi tornare da lei. Federica sarebbe rientrata il giorno dopo e tutto sarebbe tornato ad essere come è sempre stato. Marco all’inizio sembrava quasi arrabbiato, aveva aspettato a lungo quella sera e la voleva condividere con lei. Sapeva che però era sincera, che quella sera era la sua sera e che lei non gli avrebbe rinfacciato niente il giorno dopo. Marco si buttò sul divano con una bottiglia di vodka, da cui iniziò a bere a grandi sorsi. Io mi misi accanto a lui. Non sapevo proprio come aiutarlo.
    Ci fu un lungo momento di silenzio, poi Marco disse quasi sussurrando:
    “Devo sfogarmi e poi tornare da lei”
    All’improvviso prese la mia mano e la schiaccio contro il suo cazzo rigido sotto le mutande.
    “Ti prego dammi una mano questa sera. Ho bisogno di farlo. Da domani sarò un po’ più come lei mi vuole. Non posso tradirla, almeno non come lei si aspetta”
    “Marco…” risposi lasciando cadere il suo nome nel vuoto.
    “Ti prego non dire niente. Dammi quello che cerco per stasera, poi da domani sarà tutto diverso”
    I suoi occhi dicevano molto più delle sue parole. Compresi tutto il conflitto che aveva dentro.
    Non sapevo cosa stavo facendo, ma provai a fare quello che mi aveva chiesto. Inizia a muovere la mia mano su e giù, lungo l’asta ancora rinchiusa all’interno dei suoi slip. Fu lui poi a sfilarseli. Era più grosso di quello che mi aspettavo. Le sue vene erano tutte gonfie, pulsanti. Sapevo come si faceva una sega, me ne ero fatte tante e me ne hanno fatte tante, fu comunque strano farla a un altro uomo.
    Su
    Giù
    Su
    Giù
    sempre più veloce.
    Non basta. Lo sapevo anch’io che a un ragazzo non basta su e giù.
    Con l’altra mano inizia a toccargli la zona pubica, a tirargli leggermente i peli , ad accarezzargli le palle. Lui sembrava apprezzare. Emetteva piccoli sussulti di piacere.
    Poi la zona pubica iniziò a bagnarsi. Tra i peli scorrevano rigagnoli di liquido trasparente. Si era rovesciato sul torso un po’ di vodka. Interrompendo la masturbazione inizia allora a leccare alcool dal suo petto, poi più giù dal suo addome, ancora più giù dal suo ombelico. Più giù. Ora era la sua mano a spingermi più in basso. Mi inumidì le labbra con il liquido alla base della sua asta. Non volevo prenderglielo in bocca, ma in quel momento mi parve tutto così naturale. Prima la cappella. Non volevo infilarmelo troppo avevo paura di soffocarmi. Poi però l’eccitazione prese anche me e infilai sempre più del suo membro nella mia bocca. Non controllavo più la saliva che mi colava dalle labbra. Era sempre più umido, sempre più facile infilarlo e toglierlo, quasi mi sfuggiva dalla bocca. Lui ogni tanto mi premeva sulla nuca, spingendomelo sempre più dentro. Iniziò a entrare e uscire dalla mia bocca come se fosse una vagina. Questo gli procurò grande piacere. Quando mi dava un momento di pausa io ne approfittavo per leccargli con cura la cappella. Poi inizia a prendergli anche le palle in bocca come avevo visto fare in tanti porno etero. I suoi peli mi diedero un po’ di fastidio, ma a lui piacque parecchio e mi invitava a riprendergliele in bocca e a giocarci con la lingua. Era al colmo dell’eccitazione, la sentivo tra le mie mani, la sentivo nella mia bocca. Mi prese e mi avvicinò alla sua bocca sussurrandomi nell’orecchio: “Ora però ti devo scopare!”.
    La cosa all’inizio mi spaventò. Sapevo che la prima volta che ti entrano fa parecchio male, ma anche questa volta l’eccitazione ebbe il sopravvento. Ora anche io volevo di più, volevo andare oltre. Mi calò i pantaloni e poi le mutande. Anche il mio cazzo oramai era duro. Mi portò in camera da letto con sé e tirò fuori dal comodino i preservativi e il lubrificante preparato per la serata. Mi fece mettere a pecorina. Con le dita iniziò ad allargarmi il buchetto già eccitato. Ci sputo dentro e iniziò a massaggiare dall’esterno. Infilò un dito senza farmi male, mi diede solo un po’ fastidio. Con due dita il dolore si fece un po’ più forte. Marco si spalmò lubrificante sulle dita e me ne mise un altro po’ sull’apertura dell’ano. Continuò con le dita ancora per alcuni minuti, infine non ce la fece più. Qualcosa di molto più grande stava entrando dentro di me. Anche se fece piano sentì una fitta di dolore. Iniziò ad andare sempre più veloce spinto dall’eccitazione. Dentro e fuori da me. Il dolore fu molto forte all’iniziò, ma pian piano si stemperò con il piacere. Dopo un po’ iniziò anche a segarmi mentre mi penetrava. Il piacere divenne così doppio, una sensazione mai provata prima. Semplice e pura goduria. Ogni tanto si chinava su di me, sentivo il suo petto sulla mia schiena, il suo respiro sul mio collo, il suo calore sulla pelle. Mi mordicchiò anche l’orecchio, me fece un po’ male, però si notava che queste cose un po’ violente lo eccitavano ancora di più. Andava sempre più a fondo, sempre più veloce.
    Si stava sfogando su di me, dentro di me e io potevo sentire tutta la sua foga.
    Più veloce. Ancora più veloce. Alla fine venne ancora dentro di me. Un profondo verso di piacere e si abbandonò completamente su di me tutto sudato e ansimante. Io mi lasciai schiacciare volentieri dal suo peso. Rimanemmo così per qualche minuto, ansimanti, bagnati, un po’ puzzolenti. Lentamente il suo membro si ritirava dentro di me. Stanchi ci addormentammo uno di fianco all’altro.
    Forse quello che avevamo fatto non era giusto, ma fu molto soddisfacente. Poi si sa domani sarà tutto diverso.
    Coppia-gay-romantica1
  7. .
    Leggevo i tuoi racconti anche prima di iscrivermi al forum devo dire che sono sempre molto belli e soprattutto ECCITANTI!!!!
    Tu scrivi (oltre questi racconti)?
7 replies since 22/3/2016
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