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Concordo, anche se comunque per come sta andando la storia... ci stava. XD . -
SBIGU' S CHANNEL.
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Waw ragazzi che racconto Inviato tramite ForumFree Mobile
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Me8800.
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Penso che tutti aspettiamo il seguito.... I racconti sono scritti bene e non scontati . -
Invano.
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-Cazzo, Giovanni, me l'avevi promesso!
Mentre lo dicevo, stavo pallido e immobile nella camera di Giovanni, e proprio di fronte a me stava un altro ragazzo che sembrava la traduzione di una delle mie fantasie erotiche più frequenti: pochi muscoli, natiche sode, capelli rossi e qualche lentiggine che faceva da contorno a un'espressione diabolica.
-Calma Gabri, calma. L'amico Michele qui è venuto solo per divertirsi insieme, e non dirà nulla! Vero Michele? Il diavolo annui, percorrendomi con gli occhi. Avrà avuto si e no 19 anni.
-Ma avevi detto! Tentai di protestare, riflettendo sul da farsi: se me ne fossi andato ora, c'era la possibilità che Giovanni diffondesse le foto. D'altra parte...
-Sicuro di voler rinunciare a questo, Gabri?
Giovanni si era calato i pantaloni della tuta, puntandomi davanti lo splendore del suo uccello. Ero arrivato a un punto tale da non riuscire a resistervi, e così caddi in ginocchio, nel tentativo di succhiarglielo.
-Ecco fatto cagna! Mi sembra che la decisione sia stata presa!
Io annui, lacerato dalla possibilità di separarmene.
-Devi sapere che sia io che Michele abbiamo preparato un gioco tutto per te, cagna!
Michele rise, e ne approfittai per guardarlo meglio: era maledettamente bello.
-Le regole prima di tutto, però!
Me ne ero completamente dimenticato; rimediai il più celermente possibile, gettando a terra i vestiti , e piegandomi nella posizione abituale, con un'attenzione in più per l'ospite, a cui riservai la vista del mio sedere.
-Te lo sei scelto proprio ubbidiente, Giovanni!
Michele continuava a ridere, e intanto mi esplorava le natiche con gli occhi.
-Quando iniziamo? Aggiunse.
-Ora! Urlò Giovanni, afferrandomi dal basso, e tirandomi i glutei immediatamente sopra tutto il resto; un brivido mi sconvolse il corpo.
-A te l'onore, amico! Disse a Michele, che prontamente s'avvicinò, fissandomi il sedere con occhi eccitati; poi, senza dir nulla, mi sputò dritto nel buco del culo. Giovanni lo imitò immediatamente.
Sentivo la saliva scendermi sino ai testicoli e sulla schiena.
-Molto molto bene, cagna! Questa volta abbiamo fatto le cose per bene!
Dimmi un po', ti piace la frutta, cagna?
Annui a Giovanni, guardandoli dal basso con aria smarrita.
Michele, mantenendo il silenzio, si allontanò per un istante, per poi tornare -e quell'istante lo avvertii con l'eccitata tensione delle ore- con in mano una banana.
-E che frutta sia, allora!
Michele m'allargò il buco con le dita, sputandoci un'altra volta. Poi, senza attendere oltre, c'infilò la banana: fu come se il dolore improvviso e il piacere dovuto all'eccitazione mi scuotessero insieme e totalmente. Mugolai.
-Alla cagna piace, che ti dicevo!
Giovanni mi lasciò a terra.
Mentre io mi contorcevo per il piacere, nudo e con una banana infilata nel culo, lui frugava tra le sue cose; ne venne fuori infine con una sorta d'imbuto.
Non riuscivo neanche più a pensare.
-Adesso viene il bello, cagna! Dati tuoi gusti particolari in fatto di liquidi, abbiamo pensato di farti un regalo insieme! E guardò Michele come fosse un complice.
-Non ti resta che mostrarci la bocca, cagna? Che te ne pare?
Questo feci. Pur non sapendo a cosa sarei andato incontro, aprii la bocca.
Michele m'accosto subito l'imbuto alla labbra, poi mi fece stendere a pancia all'aria: la vista mi si annebbiò d'un tratto quando lo vidi calarsi i pantaloni, e mostrarmi il cazzo in erezione. Sentivo il culo in fiamme.
-Piano, piano, ora arrivo anch'io, cagna!
Giovanni s'accostò a Michele: penso di non averlo mai avuto così duro.
-Ecco il nostro regalo, cagna!
E iniziarono a menarselo, singolarmente e vigorosamente. Temevo di svenire.
Invece vennero loro, puntando i loro cazzi pulsanti contro l'imbuto e scaricandovi dentro tutta la sborra possibile. Il liquido filtrato m'arrivava in gola come un intruglio maledetto e caldissimo: credevo di soffocare, ma il piacere era così forte che il mio corpo sembrava non appartenermi più.
-Giovanni, è una cosa da non crederci, cazzo! Rise Michele indicandomi.
Non riuscivo a crederci neanche io.
Quello fu il giorno in cui conobbi Michele.. -
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Invano.
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Grazie!! . -
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Continua fantastico . -
aramis1.
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Racconto coinvolgente, continua! .