Gay Boys Reloaded

Posts written by Principe di Creta

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    Bellissimo! La sezione ha bisogno di topic come questo ^_^ Complimenti, uno scritto assieme poetico e di sfogo (spesso le due cose vanno assieme, sembra...)
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    Semplice, un po' banale, senza pretese ^_^

    Occhio solo una cosa: al v.7, la frase è incompleta! "Manca così poco a vacanze partir" non ha senso in italiano, perché parafrasata diverrebbe -> "Manca così poco a partire vacanze" ... Quindi manca una particella che colleghi "vacanze" a "partir"! :)
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    Die Welt als Wille und Vorstellung
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    8 ! :lol:
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    Grande, mi piace molto soprattutto la lunga parte iniziale che anticipa il momento culminante finale! :D
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    CITAZIONE (hypnotic poison @ 1/5/2012, 11:56) 
    O.O :huhl.png: :27421180.png: :scaredyf.png: :86031815.png:

    CITAZIONE
    è subito piombata l'anarchia su questo gioco
    Sinnoh cm fai a dire ke è giusto? Cavallo e sguardo??

    Devo ammettere che mi hai strappato un sorriso!! ^^.

    CITAZIONE
    Pensavo a "sguardo da cavallo", un'espressione che non so perché ma hypnotic_poison sento che userebbe

    O.O Quale malsano pensiero ti è passato per il cervello per poter pensare che io userei una espressione come "sguardo da cavallo" !? (Credo di aver fatto un obrobrio grammaticale, ma chissenefrega!!)

    Scusa mi descriveresti come potrebbe esser per te uno "sguardo da cavallo"!? :grini.png:
    Cioè... ok che ogni tanto faccio della semantica, mi invento delle parole e le intreccio per poter rendere più facilmente un concetto... ma sguardo da cavallo!? O.O
    Davvero l'hai pensato!?

    Partendo dal presupposto che in questo gioco le parole debbano avere una particolar interconnessione, benché cavallo possa c'entrar con FERRO (ferro di cavallo) e POLO (come lo sport) non c'entra con campo (perché sarebbe stato più corretto ai fini del gioco dire IPPODROMO) e men che meno con SGUARDO!!

    Vi do' un indizio: è una risposta che mi sarei aspettato tanto da thephysist :grini.png:
    (con questo ho detto praticamente TUTTO... e dire che pensavo fosse facile facile!!)

    Allora il cavallo almeno da me di solito sta su un campo, poi lo sguardo da cavallo, beh... ti sei risposto da solo: "Cioè... ok che ogni tanto faccio della semantica, mi invento delle parole e le intreccio per poter rendere più facilmente un concetto... " Comunque è una cosa totalmente soggettiva, e effettivamente in un gioco come questo non poteva starci. Scusate l'azzardo; forse volevo solamente sbrigare in velocità la faccenda per vedere chi indovinava MURO.

    :psychotic.png:

    La parola è MAGNETICO, quant'è vero che Dio è un postulato.

    :eyesonfire.png: :eyesonfire.png: :eyesonfire.png: :eyesonfire.png:
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    CITAZIONE (ancient lover91 @ 29/4/2012, 21:43) 
    Aspettiamo la conferma da hypnotic, anche se penso sia giusta :)

    sguardo da cavallo nn l'ho mai sentita....e invece di piazza avrei messo castello ke ci stava meglio cmq...


    LA PAROLA è: PUNTO?

    Noooo :P
    Posso aggiungere un indizio? Dico BERLINO

    ^_^
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    CITAZIONE (ancient lover91 @ 29/4/2012, 21:28) 
    è subito piombata l'anarchia su questo gioco :paranoidf.png:
    Sinnoh cm fai a dire ke è giusto? Cavallo e sguardo? e xk piazza e letto the physist? :dizzyz.png:

    Pensavo a "sguardo da cavallo", un'espressione che non so perché ma hypnotic_poison sento che userebbe :D

    E poi, la piazza del letto! E' un modo per esprimerne le dimensioni, mai sentito? ;)
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    Cavallo!

    Tocca a me:

    FARE

    SEPARATORE

    COSTRUIRE

    PIANTO
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    Personalmente credo che ciò che voleva dire lespaul85 non fosse che è necessario leggere un libro di un dato autore per poter poi esprimere un giudizio su di questo, ma che è necessario avere conoscenze approfondite sull'autore stesso e sulla sua poetica in generale (il diretto interessato è invitato a correggermi se penso erroneamente!) prima di esprimere un giudizio su di esso.

    Stando così le cose, io per me credo invece che si debba distinguere tra ciò che vuole essere un giudizio oggettivo, e degno di essere preso in considerazione per una descrizione generale e valida per chiunque dell'autore, e ciò che aspira solamente ad essere un giudizio frutto di un metro di misurazione assolutamente soggettivo e personale, che è quello - peraltro - che io ho sopra espresso (specificandone, credo, adeguatamente la natura). Ho voluto, certo, supportare il mio punto di vista con dati oggettivi (titoli di opere, citazioni da testi), ma questo più per cercare di offrire un punto di incontro per chi è interessato ad approfondire la mia personale visione su Verga (magari nessuno, oltre a ancient_lover :P ), che per dimostrare come il mio giudizio sia universalmente attendibile e verificabile univocamente.

    Quindi ragazzi, calma tutti! A volte i pregiudizi sanno essere la cosa più auspicabile che si possa avere: sono il punto di partenza migliore per esprimere un giudizio!
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    Mi assento qualche giorno, e ritrovo al mio ritorno righe su righe di discussione riguardo Verga. Ho scatenato un vespaio!
    Dunque, cercando di riprendere il discorso, vorrei spiegarmi meglio su ciò che ho affermato la volta scorsa sulle presunte caratteristiche decadenti presenti nella scrittura di Verga.
    E' corretto dire che, a differenza della corrente naturalista che aveva preso piede maggiormente in Francia, Verga nel suo verismo non accetta in alcun modo la possibilità che da parte della voce narrante si diano dei giudizi sul fatto narrato. Ora - e qui mi aggancio in parte al discorso fatto da hypnotic_poison - occorre ammettere che c'è sempre qualche differenza (e questo, più generalmente, in tutto) tra la coerenza dei postulati teorici di una corrente letteraria e il loro rispetto pedissequo a livello pratico. Quello di Verga a maggior ragione, era un intento pressoché impossibile da realizzare, se analizziamo il suo proposito dal punto di osservazione relativista che il pensiero novecentesco ci ha trasmesso. Cosa significa questo? Leggendo alcune sue opere, non ho potuto fare a meno di notare, per quanto Verga si sforzasse di rendere il narratore il più possibilmente oggettivo, che tuttavia, pur non esprimendo apertamente dei giudizi sui personaggi e le loro azioni, comunque rimane nella voce narrante la presenza di alcune sfumature soggettive, che in qualche modo sì, esprimono un giudizio, per quanto questo giudizio sia camuffato dal punto di vista di un uomo appartenente alla stessa classe sociale del/dei protagonisti dell'opera. Faccio un paio di esempi: in Rosso Malpelo si trova, solitamente tra due virgole, come inciso, il termine "poveretto", o "poveretta", quando il narratore parla dell'uno o dell'altro personaggio. Ne I Malavoglia, e qui cito il finale perché mi è rimasto particolarmente impresso nella memoria per la sua valenza poetica (povero Verga, che delusione gli darei se lo sapesse!), frasi come

    CITAZIONE
    ...poi quando fu lontano, in mezzo alla piazza scura e deserta, che tutti gli usci erano chiusi, si fermò ad ascoltare se chiudessero la porta della casa del nespolo, mentre il cane gli abbaiava dietro, e gli diceva col suo abbaiare che era solo in mezzo al paese. Soltanto il mare gli brontolava la solita storia lì sotto, in mezzo ai fariglioni, perché il mare non ha paese nemmen lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole, anzi ad Aci Trezza ha un modo tutto suo di brontolare, e si riconosce subito al gorgogliare che fa tra quegli scogli nei quali si rompe, e par la voce di un amico.

    non posso che considerarle qualcosa che, un narratore completamente oggettivo come una telecamera ( tanto per riprendere il paragone di hypnotic_poison) non sarebbe mai stato in grado nemmeno di pensare.
    Ecco. Forse stiamo confondendo l'assenza di giudizi sul fatto narrato, con l'oggettività delle descrizioni. Nelle descrizioni io ho riscontrato termini che sarebbero stati bene anche in una composizione D'Annunziana, vedi "e par la voce di un amico"; "il mare cominciò a farsi bianco, e i Tre Re ad impallidire, e le case spuntavano ad una ad una nelle vie scure, cogli usci chiusi, che si conoscevano tutte"; "Tornò a guardare il mare, che s’era fatto amaranto, tutto seminato di barche".
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    CITAZIONE (ancient lover91 @ 15/4/2012, 20:04) 
    Non per essere bastian contrario e premettendo di non gradire perticolarmente "I malavoglia" così come tutti le opere di Verga, penso che non si può dire cosa e cosa non ti piace del suo modo di scrivere, per il semplice fatto che è unico , almeno in Italia: o ti piace tutto o non ti piace. Poi penso che far cadere qualche lacrima per i drammi familiari sia stato l'ultimo dei suoi pensieri; Verga seguiva un xcorso sin dall'inizio, utilizzando delle forme letterarie e un ordine che è pensato in ogni suo punto ( ed ora non sto ad annoiare nex con tutti i particolari). Dico che certi commenti vanno bene quando parliamo di romanzetti rosa, di Mellissa P o di Volo; ecco li va bene dire che questo mi è piaciuto, questo mi ha commosso, questo mi ha fatto schifo.. perchè sono il livello dei commenti che meritano.

    Io invece ho trovato alcune parti delle sue opere molto belle, e ti dirò di più: non sarà certo stato questo il suo intento, ma i toni adottati dalla voce narrante, le descrizioni utilizzate nel rendere quella dimensione del passato ormai irrimediabilmente perduta che permea sempre gran parte delle sue storie, soprattutto quelle di stampo rurale, mi ha saputo emozionare. D'altra parte sono sempre stato dell'idea che nemmeno Verga stesso sia mai riuscito a realizzare in modo davvero completo e del tutto puro quel verismo che lui stesso andava teorizzando, tant'è che così come è vero che l'impersonalità e l'assenza di giudizi da parte del narratore è riuscita in maniera esemplare, trovano comunque sempre posto in Verga alcuni rimandi a dimensioni più romantiche e sentimentali, e quasi introspettive, che testimoniano come effettivamente non sia mai riuscito - a mio vedere - a rendersi completamente estraneo alle tematiche decadenti che caratterizzavano le sue prime produzioni letterarie ^_^ Insomma, l'explicit de "I Malavoglia" costituisce di per sé un esempio lampante di ciò che voglio intendere. Poi, se così dicendo vado contro Luperini, Baldi o chicchessia, ne prendo atto e rispetto la loro sicuramente più attendibile opinione a riguardo, ma avendo letto personalmente numerose opere decadenti, credo di potermi fare un'idea mia a riguardo che possa trascendere l'"unicità" che il parere comune suole dare al corpus verghiano :)

    Per carità, può anche essere che io sia oggettivamente in errore e la mia sia solo una visione soggettiva influenzata dal mio carattere particolarmente "decadente". Trovo comunque interessante la digressione!
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    CITAZIONE (~ Chimera ~ @ 15/4/2012, 19:18) 
    Ecco, un libro che è stato un supplizio leggere e che - santo cielo! :wacko: - non riuscirò mai a digerire, per quanto sia un pezzo importante della letteratura italiana, è I Malavoglia di Giovanni Verga. La mia nemesi in tutti gli aspetti! :wacko:

    Effettivamente, per certi aspetti ci sono alcune parti dialogate che da leggere sono davvero molto pesanti, soprattutto quando si mettono a parlare di gente del luogo, e ti riempiono la testa di nomi e casate che poi infine non sono nemmeno così fondamentali ai fini dello sviluppo della trama. Però altre parti invece, come la morte di Padron 'nToni o il finale con la partenza di 'nToni, non so te ma a me hanno strappato qualche lacrima dagli occhi! :evilc.png:
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    Come ha detto ancient lover91, esprimere un giudizio così netto nei riguardi di un libro senza prima averlo - appunto - letto, è quantomeno superficiale e riduttivo. Detto questo, un libro che non mi piaciuto granché è stato sicuramente "Il giovane Holden", che stranamente sembra invece essere considerato uno dei capolavori degli ultimi decenni, tanto da essere spesso letto anche all'interno di programmi scolastici (io stesso l'ho letto come compito per scuola).

    Bel libro o brutto libro, io tutti quei vattelapesca e compagnia bella non li ho ancora digeriti. E sono passati anni ormai...
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    Sperare

    Libertà o necessità?
203 replies since 30/10/2010
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