Gay Boys Reloaded

Votes taken by fede01inattivo

  1. .
    No
    L'usdm sa che E=mc^2 significa Esame=memoria X culo^2
  2. .

    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Prima parte: https://gayboysreloaded.forumcommunity.net/?t=58413194

    A CASA SUA
    Io, in teoria, sarei dovuto tornare al mio posto, ma restai lì, chissà perché?Forse perché da quel posto si vedeva meglio quello che i professori scrivevano alla lavagna, o forse perché dopo un po' che teneva la mano ferma sul mio pacco aveva anche iniziato a massaggiare. Non saprei, una delle due comunque.
    «Che ne dici questo pomeriggio di venire a casa mia?» mi chiese cinque minuti dopo.
    «Effettivamente dovresti farmi venire» dissi facendo una faccia del tipo “doppi sensi?no, no, intendevo sessua...coff coff letteralmente”, se non riuscite a immaginarvi una faccia del genere non preoccupatevi, non ci riesco neanche io.
    «Se veniresti a casa mia potresti ven… aspetta mi si stanno ingarbugliando i verbi; se tu venissi a casa potrei farti venire»
    «Ti do un co,siglio, non fare errori del genere quando fai queste proposte» dissi facendogli l'occhiolino.
    «Hey, voi due!La smettete di parlare o preferite un rapporto, una quattro e un'interrogazione sugli argomenti che non avete minimamente ascoltato?» chiese il professore con l'aria arrabbiata.
    Stiamo zitti, ma quando riparte a spiegare Lorenzo mi dice sottovoce che avrebbe preferito un esame orale.
    Rido un pochino.
    «Sì» gli dico.
    Fa una faccia perplessa, tipo la faccia che gli studenti fanno quando il prof gli spiega.
    «Intendi guardarmi per il resto dell'ora con quella faccia o mi dici cosa ti rende così...» dico indicando il suo viso con il dito «come dire?così così.»
    «Sì cosa?Hai detto sì, ma non ho capito a cosa era riferito il sì.»
    «Al venire a casa tua.»

    Dopo altre tre ore, noiosissime, di lezione finisce la scuola e il mio massaggio che devo dire era fin troppo delicato, quasi non si sentiva, ma d'altronde dovevo incontrarlo nel pomeriggio.
    «A dopo» gli dico quando ad un incrocio lui gira a sinistra e io a destra.
    Torno a casa dove essenzialmente succedono le solite cose che succedono sempre, ma ho già avuto una mattinata interessante, e anche il pomeriggio sembra avere le potenzialità per diventarlo.
    Entro in casa, ricevo il “BU!!” da mio fratello, io gli tiro un cazzotto per gioco, lui chiama la mamma “MAMMA!!MI PICCHIA!!”, lei dice “DAGLIENE UN PO' ANCHE DA PARTE MIA!!”.
    In casa mia se non si fosse capito si urla sempre.
    Mangio la pasta preparata dalla miglior cuoca del mondo, mia madre, ma oggi ha fatto qualcosa di sbagliato, ha messo lo zucchero nell'acqua. Quando glielo faccio notare dice «è per tutte le volte in cui mi metti il sale nel caffè, ora zitto e mangia!», e io sto zitto e mangio.
    «Oggi esco» gli dico.
    «Dove vai?» mi chiede.
    «Ha giocare a mosca cieca in tangenziale» gli rispondo.
    «Basta che non sporchi di sangue la strada che poi gli addetti la devono ripulire» mi dice con aria severa.
    Se non si fosse capito oltre ad urlare si scherza pure.

    Finito di mangiare esco e vado in bici a casa di Lorenzo, perdendomi due volte, perché non ero mai stato in quella parte della città, uso sempre le stesse strade e vado sempre nei soliti posti e, purtroppo, casa sua non è uno dei posti abituali.
    Quando arrivo sono in anticipo di dieci minuti e suono.
    «Ehi, sei in anticipo.»
    «Elegantemente» gli dico citando Sherlock Holmes.
    «Non citare nulla di Robert Downey Jr, me lo farebbe ammosciare anche se accanto ci fosse Matt Smith.»
    «Te non me ne dare i pretesti, e non nominare Matt Smith, è mia esclusiva proprietà» gli dico con quell'aria finta-seria che non si riesce mai a trattenere per più di qualche secondo.
    «Entra, ma non facciamo queste battute perché c'è mio fratello che è alquanto omofobo»
    «Allora facciamole per dargli noia» dico scherzando.
    «Meglio di no» dice dopo averci pensato qualche secondo, «vieni, andiamo in camera mia, e non salutare mio fratello»
    «Perché?»
    «Perché poi inizierebbe a darci noia»
    «Va bene» gli dico mentre andiamo in camera sua.
    Appena entrati vedo, bé non vedo nulla perché mi si para davanti e inizia a baciarmi.
  3. .
    CA(siamo su un forum gay quindi) ZZO
  4. .
    Ti ho risposto nella domanda fatta via mp ;) controlla.
    Comunque se vuoi puoi domandare anche qui, eventualmente sono io che ti rispondo in privato, a meno che tu non voglia chiedermi qualcosa in privato allora fai come hai fatto prima.
  5. .
    14 anni.
  6. .
    Magari fosse realtà.
    Diciamo che è realtà fino allo spostamento di banco, ma lui non ha avuto erezioni, giusto io perchè mi è venuto in mente sto racconto, ma non è successo nulla
  7. .

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    Ero lì. O meglio non ero lì, o meglio ero lì fisicamente ma non mentalmente.
    La professoressa di italiano- di italiano?! Ma fino a un momento fa non c'era quella di matematica?- stava spiegando non so bene cosa su un tizio che era morto in battaglia- che fantasia che aveva avuto sto tizio a morire durante un guerra.
    Come dicevo stavo pensando ad altro, in particolare al mio compagno di classe Lorenzo, io normalmente non sono seduto accanto a lui -sfortunatamente!- ma, a causa di un'interrogazione la prof mi ha fatto spostare accanto a lui, e diciamo che lui è -come dire?- stupendo, iper mega super ultra bellerrimissimo.
    Come avrete capito sono gay – a dire il vero bisessuale ma che differenza fa?- e mi piace Lorenso -forse quest'ultima cosa non l'avevate capita.
    «Che palle questi jeans» sbotta all'improvviso sotto voce.
    «Perché?Cosa hanno?Scomodi?» chiedo.
    Insomma, quando l'unica cosa a cui la vostra mente pensa inizia a parlare vi viene voglia di parlarci e noi siamo negli ultimi banchi, in parte coperti da una colonna, e la prof è talmente concentrata sulla sua guerra che non si accorgerà mai che stiamo parlando.
    «Normalmente no, ma qualunque jeans è scomodo quando è dritto» dice sotto voce.
    Ora immaginatevi a questa frase cosa è conseguito nella mia mente, quale seghe mentali, quali film mi sono fatto nella mia testa.
    «Bé» dico un po' imbarazzato «il segreto è quello di avere uno sfogo ogni tanto, tipo una volta al giorno.»
    «In casa mia ci sono delle pareti così sottili che se mi segassi lo saprebbero tutti contemporaneamente» dice alquanto amareggiato.
    Cosa posso fare? Insomma lettore! La smetti di leggere e basta? Dammi qualche consiglio no?
    Bé potrei sempre proporgli...insomma questo è un racconto erotico quindi…
    «Se vuoi posso aiutarti a risolvere la situazione» gli dico malizioso.
    «Mettendo dei muri più spessi?» dice rispondendo alla provocazione.
    «Potrei metterli in un materiale più duro su vuoi» dico mentre, usando il nascondiglio del banco e in parte della colonna la mia mano gli si poggia sui pantaloni.
    «Non fare rumore,» gli dico. «Sarebbe difficile spiegare perché la mia mano e nei tuoi pantaloni.»
    «Per adesso è ancora sopra» dice sbottonandosi i pantaloni e mettendomi la mia mano dentro.
    Le sue mutande ha dei TARDIS e dei cacciaviti sonici! Bé sono eccitato e sto per fare una sega alla persona che più mi eccita da quattro anni, ma ehi, sono pur sempre un nerd.
    Inizio a palparlo e lui appoggia la schiena alla colonna mentre io continuando a guardare la prof per dare l'impressione di seguire gli faccio una sega.
    «Dovete capire che in quel periodo l'onoro era tutto e che non esisteva una legge come la intendiamo noi...» smetto nuovamente di seguire-sì, nonostante l'interrogazione sia finita non mi ha ancora fatto spostare, fortunatamente!, perché non sembrerebbe ma fare una sega da sopra i boxer di doctor who, in questa posizione è alquanto scomodo e quindi richiede un po' più di attenzione.
    E visibilmente eccitato, è appoggiato rilassato alla colonna, meno male che siamo nascosti dal professore.
    «Ti andrebbe di farmi un pompino?» mi chiede.
    Siamo in classe, chiunque potrebbe vederci, non siamo proprio migliori amici io e lui, e se veniamo scoperti non solo ci saranno provvedimenti disciplinari ma ci saranno anche ripercussioni scolastiche, familiari e di amicizia. MA È DALLA PRIMA MEDIA CHE SOGNO DI FARLO!!
    «Va bene» dico mentre vado sotto i banchi, come quando c'è un terremoto e vado davanti a lui.
    Un mio amico una volta mi chiese se avessi mai fatto un pompino a un ragazzo -gli avevo appena detto che ero gay- e un po' imbarazzato gli avevo detto di sì; «Quante volte?» mi aveva chiesto lui a metà fra lo stupore e la curiosità; «tre volte, allo stesso ragazzo, nello stesso giorno» avevo risposto, e lui mi avevo chiesto «cos'era che ti era piaciuto così tanto?» «Il sapore.»
    Mi ero scordato il sapore dell'unico cazzo che avessi mai spompinato, ma adesso che sentivo questo stavo facendo un confronto e bé, questo era molto meglio.
    «Ah» ansima leggermente lui.
    Me lo sfilo di bocca un momento «non fare rumore» gli dico sottovoce.
    «Sì, sì, scusa.»
    Lo riprendo in bocca, non riesco a vedergli il viso, mi sarebbe piaciuto vedere che faccia stava facendo.
    In questo su e giù penso a una sola cosa: vieni!VIENI!
    So che posso sembrare un esagerato, sessuomane, che pensa solo al sesso, ma non vedevo l'ora di sentirlo sborrare in bocca, insomma, non può venire fuori, poi come ripulirebbe, lo faccio solo per questo -ovviamente.
    «Se fai così mi verrà da urlare.»
    «Tu provaci e urlerai dal dolore» gli dico riprendendolo in bocca.
    Il suo respiro inizia a farsi affannoso, inizia ad ansimare, ma sono così eccitato anche io che non ci riesco a zittirlo nuovamente e poi mi da una certa soddisfazione sentirlo godere-.
    «Sto per venire» mi dice.
    Inizio a leccare ed “aspirare fortissimo”.
    «Ahh» ansima più piano possibile, e devo ammettere che è davvero piano, ma la prof a quanto pare lo sente mentre viene.
    «Ehi, che succede?» chiede severo.
    «Niente niente» dice.
    Sto deglutendo in questo momento.
    «Dove è Toni?» chiede vedendo il posto vuoto.
    «Sta raccogliendo una penna che gli è caduta, mi ha tirato un calcio per sbaglio, è per quello che ho fatto quel piccolo urlo.»
    Sbuco fuori da sotto al banco con una penna.
    «Ah, eccola» dico ad alta voce recitando il meglio possibile questa falsa.
    «Si sieda, la storia degli antichi greci non la imparerai cercando penne.»
    «E neanche pene» mi sussurra lui all'orecchio.
    Quando mi siedo e la prof riinizia a spiegare lui mi mente la mano sui pantaloni, non mi fa nulla, ma non so perché è una cosa che sto adorando alla follia.
  8. .

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    È il mio diciottesimo compleanno,tutti vogliono fare 18 anni:puoi prendere la patente, puoi bere, fumare, andare in una discoteca gay…
    Il mio compleanno, lo aspettavo da parecchio:perché?Per la patente?No,ho già il patentino;per bere? Forse un pochino ma no; fumare? Odio il fumo; andare in una discoteca gay? Sì, esatto.
    E i miei due migliori amici, che sanno che sono gay, come parte del regalo mi porteranno in una discoteca, gay ovviamente, stiamo andando in taxi così possiamo bere tutti quanti; mi sa che Leo ne avrà parecchio bisogno, è etero e mi sembra un po' a disagio; Leo, l'altro Leo, sì, si chiamano tutti è due Leo, è gay, ed è un frequentatore di discoteche gay da un anno,da quando ha compiuto 18 anni.
    Siamo tutti vestiti in maniera diversa:io blue jeans con cintura, maglietta a mezze maniche blu e golf blu; Leo il gay invece è vestito con una tuta grigia e una felpa di tuta dello stesso colore.
    Leo l'etero invece ha dei jeans strappati sorretti da una cintura e una maglia a mezze maniche con sopra la scritta “Rolling stones”.
    L'edificio da fuori è squallido, e non c'è anima viva, non si sente musica neanche da lontano, nulla.
    Inizio a sospettare qualcosa.
    Entriamo nell'edificio, e bé, non sono mai stato in una discoteca, ma sono sicuro che ci sia gente, musica, luci…
    Rimango un po' deluso,ma con tutto questo buio non se ne possono accorgere.
    Dove mi stanno portando? Stiamo salendo scale da un sacco di tempo, lo dico più che altro perché è buio e mi sembra sia passata un eternità da quando abbiamo iniziato a salire le scale.
    Leo, quello etero, sta davanti a me, Leo, quello gay, invece dietro, e non sto facendo doppi sensi,mi stanno guidando da qualche parte.
    A un certo punto Leo che sta davanti mi blocca con le mani e Leo che sta dietro mi cade addosso.
    “Ahii,” urlo. Ho picchiato. “Ma dove mi state portando?”
    Silenzio di tomba, sono ancora qui, ma non parlano.
    “Grazie per l'eloquente risposta” dico seccato.
    Sento Leo il gay ridere leggermente alla battuta.
    “Allora sapete ancora emettere suo..”,le campane iniziano a suonare vicine.
    È mezzanotte, è effettivamente il mio compleanno, fin'ora tecnicamente non lo era.
    Sento uno dei due Leo, non so dire quale -hanno una voce pressoché uguale,tanto che uno dei nostri giochi è che quando arrivano senza che io li vedo mi dicono “Ciao Francesco” e io devo indovinare quale dei due è-,dicevo? Ah sì:uno dei due Leo dice “Buon compleanno, vi lascio soli” e lo sento andare via.
    Poi sento l'altro Leo “buon compleanno” e mi da un bacio, e non un bacio a stampo, un vero bacio.
    Ora so quale dei due Leo se ne è andato, è rimasto il Leo gay. Dovete sapere che io adoro entrambi e bé questa cosa non mi dispiace per niente, restituisco il bacio con convinzione.
    Ci stiamo baciando, io e uno dei miei migliori amici.
    “Sono gay” dice Leo.
    Questa affermazione mi sorprende, lo so che è gay, tutti lo sanno, lascio perdere questa affermazione.
    Mi sta sbottonando la camicia e baciando via via, prima il collo, poi il torace, poi il petto… e ora è arrivato ai jeans.
    Sbottona anche quelli.
    Sotto ho i boxer, come sempre, odio gli slip, sono brutti e scomodi, ma con entrambi i tipi di mutande si sarebbe notato che ero eccitato.
    “Vedo che non ti dispiace” dice scherzoso.
    “Non so come tu faccia a vederci con sto buio” rispondo.
    “Hai ragione, lo sento” ovviamente intende con la mano,è da quando mi ha lasciato in mutande che me lo sta toccando.
    Mi abbassa anche i boxer, e inizia a baciare anche quello che ci sta sotto:non credo di essere messo benissimo, ma neanche malissimo, ce l'ho di 17 cm.
    Ora non lo sta più baciando, mi sta facendo un pompino.
    Ho sempre odiato questa parola, quindi rifaccio la frase precedente: me lo sta prendendo in bocca, e mi vengono in mente tutte le seghe che mi sono fatto su i porno, era molto meglio chiedere a lui.
    È incredibile, sto ansimando e lui sembra accorgersi che mi sta piacendo.
    Si alza e mi si avvicina ad un orecchio “sei passivo o attivo?” chiede.
    “Passivo” rispondo fra un ansimo e l' altro, è vero che non mi sta più facendo un pompino, ma anche con le mani se la cava.
    “Bene” dice.
    C'è qualcosa di strano nella sua voce, ma ancora una volta lo ignoro.
    Torna giù e dopo averlo leccato due volte mi gira e inizia a leccare un'altra cosa, il culo.
    Rimming, ecco una pratica sessuale con un bel nome.
    Inizia spogliarsi, lo sento dal rumore delle maglie lasciate cadere a terra, e dei pantaloni che cadono non più sorretti dalla cintura.
    Inizia ad appoggiarmelo sul buco del culo e a strofinarcelo sopra.
    Poi all'improvviso lo ficca dentro.
    “ahhhh” grido.
    “Scusa” dice, ma dalla voce sembra tutt'altro che dispiaciuto.
    Inizia a fare avanti e indietro, avanti e indietro, sempre più veloce e io gemo sempre più veloce.
    Anche lui inizia ad ansimare, sempre più forte, e io con lui.
    A un certo punto lo tira fuori e sento che si toglie il preservativo -quando lo avrà messo?-, mi gira, mi fa mettere in ginocchio e me lo spinge sulla bocca.
    Io apro la bocca e inizio a succhiarglielo piano anche perché ho paura di fargli male, ma non mi sembra che gli stia facendo male quindi inizio ad andare più forte fino a che non me lo tira fuori anche dalla bocca e inizia a segarsi.
    Anche io da un po' di tempo ho iniziato a farmi una sega.
    Ora sono in ginocchio con lui che mi masturba davanti alla faccia.
    A un certo punto viene e sento due schizzi caldi sulla guancia.
    “Alzati, ora tocca a me” mi dice con voce maliziosa.
    Mi metto in piedi e sento lui che se lo mette in bocca, bé, è difficile non sentire uno che te lo prende in bocca.
    Come è?È fantastico.
    Inizio ad ansimare fortissimo e gli dico “sto per venire Leo”, lui se lo toglie di bocca e mi sega veloce.
    Vengo.
    Meglio di tutte le seghe degli ultimi 8 anni, probabilmente anche messe insieme.
    “E ora l'ultima sorpresa” mi dice.
    Accende la luce.
    Non è Leo gay, è il Leo che credevo fosse etero!
    La mia faccia deve essere veramente sconvolta perché inizia a ridere.
    “Tu sei gay? Perché non me l'hai mai detto?”
    “Non prestavi attenzione durante il sesso? Te l'ho detto, e direi di avertelo anche dimostrato” mi dice.
    Mi abbraccia.
    Ora mi torna tutto:il "sono gay", la strana inflessione nella voce e ora che ci penso, Leo che sapevo essere gay non aveva la cintura...
    “SALI PURE LEO!!!” urla e sento per le scale il rimbombo del Leo gay che sapevo già prima essere gay salire per le scale.
    “Allora come è stata la sorpresa?” dice tornando dal piano di sotto.
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    Spero vi sia piaciuto.

    Edited by ImFederico - 11/12/2015, 21:30
  9. .
    ahahah grazie,ho voglia di coccole
  10. .
    Ho voglia di rubare i sogni a bluelion XD
  11. .
    Se io fossi uno che da consigli a Kazuhiko Matsumoto gli direi di fare esattamente come ha detto Blulion u.u
  12. .
    Si.
    Una volta provai ma poi non lo feci più perché lo trovavo,stupido.
    È quello che ho,detto anche io sulla discussioni:siamo pochi ma noi pochi siamo attivissimi,pire io che sono praticamente nuovo.
    Hai mai dovuto dare un bacio a un uomo come penitenza a pbbligo o verità?
12 replies since 14/3/2015
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