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  1. Cecco80
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    PICCOLO GAY

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    Buongiorno a tutti e buona domenica :XP:

    Per festeggiare insieme a voi la quota 13.000 Visual vi proponiamo un nuovo capitolo tratto dai nostri racconti sul nostro BLOG!


    Vi lascio un nuovo eccitante capitolo de LA FORESTA NERA, uno dei racconti che ha riscosso molto successo!

    buona lettura!


    La Foresta Nera – epilogo – parte 2

    Bugie


    Ora che sono sicuro che sia lui posso tornare dagli altri e continuare la messa in scena.

    Dopo aver svuotato le palle, prendo dei frutti dall’albero, so che è proibito, ma fra poco non dovrò più preoccuparmi di queste stronzate.

    Torno ai confini della foresta. Incontro il ragazzino che sta ficcando il suo giovane cazzo nella fessura di una roccia.

    – Non sei mai esausto tu! – gli dico mentre mi guarda imbarazzato.

    Si ferma e dice per giustificarsi – Mi era venuto duro e… – Gli rido in faccia è proprio un ingenuo.

    – Tieni prendi questi! – gli consegno i frutti – uno mangialo tu, mentre scopi e vedrai che gusto ha… – gli altri dalli a chiappe mosce vedrai come si tira su! Dopo si scoperà tutta la foresta, e magari anche il tuo culo!

    Arrossisce, ha il cazzo ancora dentro. Riprende lentamente mentre mi allontano.

    Quando torno all’accampamento lo trovo addormentato. Devo prepararlo per il rito, ma non ho voglia di portarlo sulle spalle e sentire il suo pisello sulla schiena. Lo lego dai polsi e lo trascino, è più facile, si graffierà un po’ ma niente che la foresta non possa sistemare.

    Siamo arrivati. Non si è ancora svegliato. Gli altri iniziano a disporsi in cerchio, sta per iniziare.

    Quei gradassi se la prendono con i più piccoli: gli frustino le chiappe con dei rami, e gli punzecchiano le palle e il cazzo. Sono dei fessi se si fanno maltrattare così, senza fare niente.

    Ora li fanno combattere, per divertimento, e chi perde verrà preso a schiaffi finché non si stancano.

    Arriva il vecchio, tutti zitti, i ragazzini vengono bloccati dai più grossi. Ora inizia il bello.

    Il vecchio parla, sembra un cazzo di solenne re che dà gli ordini. Mi fa ridere. Ma non è ancora ora di spodestarlo.

    Lui sarà il primo a morire, soffocato dal mio enorme cazzo.

    Spingo giù chiappe mosce e lo slego, ora si corre.

    Guarda come corre, sembra un caccia alla volpe!

    – Cosa credevi di fare, pensavi di aiutarlo? ora muori bastardo! – grida il vecchio.

    Quel ragazzino è davvero un ingenuo. Si è fatto scoprire, e ora avrà quello che si merita. Sapeva troppo, è meglio così.

    Mi avvicino per picchiarlo. Gli assesto due tre pugni in faccia, gli spacco il sopracciglio. Nel marasma generale di violenza, riesco a piazzargli anche qualche calcio in pancia e sulle palle. piagnucola.

    Tutta questa violenza mi ha fatto eccitare, e sento già crescere il cazzo. Mi sta chiamando per l’atto finale. Mi infilo nella foresta.

    Ora devo conquistare la fiducia del tributo, deve fidarsi di me. Lo aspetterò al ruscello, mentre mi scopo quell’albero; con questo il cazzo diventa più grosso più velocemente, e la mia Regina gradirà le dimensioni. Manca così poco.

    Mi sta osservando di nascosto. Gli parlo. Sembra ammaliato da me. Ha ancora la tenerezza degli esseri umani. Quella ci vuole un po’ di tempo per perderla qui nella foresta, ma va bene così, finirà dritto fra le braccia della Regina.

    Ecco si è convinto, è stato facile. Mi è bastato raccontargli qualche cazzata. Ora non mi resta che aspettare e poi avrò tutta l’isola per me.

    Mi faccio un’ultima scopata prima di andare. Sento già che mi tira in qualche posto che ha bisogno del mio nutrimento.

    Il cazzo mi porta oltre la cascata in una crepa tra le rocce piena di muschio bagnato. Ci infilo il pisello dentro, la crepa si apre e accoglie la mia penetrazione. La scopo con forza sento l’acqua della cascata cadermi sulle spalle e sulla schiena, sui glutei e spingo più in fondo.

    Fra poco non dovrò più accontentarmi di alberi o rocce, fra poco potrò avere la mia regina, che mi donerà la sua calda fica, e potrò regnare su questo paradiso terrestre.

    Sento che sto per venire, aumento il ritmo è proprio mentre schizzo dietro di me sento il fragore del fulmine.

    È arrivata, la regina è arrivata e adesso si ciberà del suo tributo. Poi verrà da me per darmi ciò che mi spetta.

    Sfilo il pisello ancora turgido e lo lascio lavare sotto l’acqua della cascata, mi sento emozionato e non vedo l’ora che tutto questo sarà mio.

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