Lo stupro di Andrea

Come giocare a calcio può diventare un incubo - racconto inventato

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  1. striker7
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Come tutto ebbe inizio

    Andrea aveva 12 anni, faceva il portiere nella squadra del suo quartiere ormai da 4 anni, alto che sembrava più grande della sua età, rispettato dai suoi compagni e ritenuto da molti uno dei più bravi della città, tanto che una grossa squadra lombarda lo aveva addocchiato il giorno che giocarono un amichevole. Quel pomeriggio di marzo la primavera portava voglia di giocare e Andrea era sul campo della Valletta ad allenarsi con il resto della squadra e con i portieri già da qualche minuto quando sentì una fitta dietro la coscia, tanto che l'allenatore dei portieri interruppe la seduta richiamando l'attenzione del mister della squadra.
    < Che succede al ragazzo Maurizio?>
    < Guarda Vincenzo, Andrea stava facendo una serie di balzi quando ha sentito tirare dietro la coscia e si è fermato>
    < Sarà un indolenzimento muscolare o una lieve contrattura, sarà meglio che vai negli spogliatoi a cambiarti e vediamo il da farsi> disse il baffuto Mister Vincenzo con un sorriso <ti faccio accompagnare da Marco e vediamo>
    Marco era l'aiutante di Vincenzo, ma in Società faceva un po' tutto, magazziniere, addetto alla segreteria: dove c'era bisogno lui c'era. 35 anni, non era bello, ma era sempre simpatico con tutti i ragazzi delle squadre.
    Marco lo accompagnò quindi nello spogliatoio dove il portiere si era cambiato, a camminare riusciva anche se sentiva sempre la coscia bloccata e indolenzita.
    <vedrai Andre che è solo affaticamento. Prima di farti la doccia sdraiati qui sulla panca che vedo di farti un massaggio io veloce. Vado in infermeria a prendere la roba che mi serve. Intanto spogliati>
    Andrea lentamente iniziò a levarsi la maglietta d'allenamento, si slacciò gli scarpini da calcio e si tolse i calzettoni neri, poi levò i pantaloni della tuta imbottiti rimanendo solo con gli slip bianchi. Il fisico ancora da ragazzino, le gambe ancora senza accenni di peluria, che invece iniziavano sotto le ascelle e sul pube.
    <eccomi qua. Bravo. Sdraiati sulla panca che vediamo di scogliere un po' questo muscolo>
    Stese un asciugamano sulla panca e lo fece sdraiare lì sulla panca dove i ragazzi si cambiavamo.
    <vediamo un po'> e iniziò a massaggiare con olio frizionando piano con le mani
    < Sembrerebbe un po' più dura qua dietro... sdraiati sulla pancia che vediamo>
    Il massaggio sembrava proprio piacevole e viste le fatiche delle giornate di allenamento la gamba iniziava a rilassarsi.
    <uhm, direi che va già meglio vero? Girati di nuovo e piegala leggermente che così finiamo>
    Marco faceva andare le mani su e giù sulla gamba velocemente, mentre ognitanto sfiorava il bordo degli slip e il suo contenuto, sfregamento che sembrava aumentare a ogni passaggio, tanto che qualcosa là sotto iniziava a risvegliarsi.
    <a quanto pare ti stai rilassando Andre, mentre mi sa che si sta indurendo un altro muscolo> rise compiaciuto Marco.
    Andrea era leggermente arrossito, al di là della sua altezza era molto timido fuori dal campo e nei rapporti con gli altri.
    <non ti sei ancora fatto una sega?> gli domandò a bruciapelo Marco
    Andrea balbettò qualcosa e Marco aggiunse:< Tranquillo, son cose che succedono nei massaggi. Ci si rilassa e si sveglia altro, soprattutto adesso che l'ormone inizia a risvegliarsi. Vediamo un po'> e senza pensarci su due volte gli palpò il pisello barzotto da sopra gli slip.
    <se non ti va fermami>
    Andrea era completamente bloccato e non riuscì a proferire parola, così Marco ne approfittò per abbassare gli slip e tirar fuori quello che era un pisello di tutto rispetto x un ragazzino di 12 anni.
    < Ah però, complimenti!> Il cazzo di Andrea era già mezzo indurito e apoggiato appena sotto l'ombelico, ancora ricoperto dal prepuzio e circondato dai primi peletti che spuntavano.
    <mi par di capire che hai voglia e che c'è bisogno di una mano> disse Marco mentre lo prendeva iniziando lentamente a scappellarlo. Andrea era teso come una corda di violino ma nel contempo anche eccitato da una cosa che non aveva ancora mai provato, se non con qualche sua smanettata la sera nel letto. Marco iniziò un lento su e giù facendolo diventare duro come il marmo
    <per avere 12 anni hai proprio un bel cazzo. Sborri anche?>
    Andrea annuì, mentre Marco aumentava il ritmo della sega... ma dal corridoio si sentì la voce di Mister Vincenzo chiamare Marco
    < Marco a che punto siamo? Come sta il ragazzo?>
    <tutto ok Mister, solo un lieve affaticamento. Un breve massaggio e l'ho messo in sesto. Adesso lo rimando in campo>
    <perfetto, se se la sente gli faccio fare un po' di partitella>
    Vincenzo tornò in campo dalla squadra lasciando Marco e Andrea nuovamente soli.
    <peccato, dobbiamo interrompere. Vieni finito allenamento in infermeria che vediamo di fare un altro massaggio, dopo la doccia però questa volta> disse Marco strizzandogli l'occhio e dando un ultima palpata al pacco di Andrea che si era ammosciato.
    <ok> disse Andrea, spaventato da una parte ma eccitato anche di provare questa esperienza.
    La doccia con i compagni era sempre un divertimento, scherzi, piselli all'aria, schiaffi sul culo e altre cazzate che si fanno sempre. Andrea era sempre tra gli ultimi a finire, quella sera disse a Luca e a Paolo che non sarebbe tornato con loro, visto che doveva farsi controllare la coscia a causa dell'infortunio. Così finita la doccia si presentò vestito davanti alla porta dell'infermeria, l'aprì e trovò già dentro Marco, ancora in tenuta da allenamento.
    <entra entra e chiudi la porta.... a chiave così non ci disturba nessuno>
    Andrea avanzò nello stanzino.
    <spogliati e rimani in slip come oggi che vediamo la coscia come sta>
    Andrea si tolse la felpa mettendola sul tavolo davanti a lui, poi la maglietta azzurra, quindi scalciò via le Nike una contro l'altra.
    <aspetta aspetta, questi li levo io> lo fermò Marco. Gli si avvicinò, prese il bottone dei jeans e lo sganciò guardandolo negli occhi verdi che lo squadravano interrogativi, poi abbassò la zip completamente mentre Andrea era immobile a bocca socchiusa. I pantaloni scesero giù lasciando Andrea nudo con solo i suoi slip bianchi. Il fisico del portiere era magro visto che negli ultimi mesi era cresciuto davvero tanto in altezza, ma ben definito, le gambe già più formate dall'allenamento. Marco era sempre più attratto da quel ragazzino che ognitanto vedeva cambiarsi o nudo negli spogliatoi con gli altri ragazzi della squadra. Gli piaceva proprio ed erano mesi che ci voleva provare con lui, voleva averlo a tutti i costi
     
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  2. Marcus64
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    Wow bel racconto striker sei bravo
     
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    FIGO GAY

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    Bello come racconto continua
     
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  4. striker7
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    Tempo al tempo

    <sdraiati qua sopra, sul lettino dei massaggi>
    Andrea guardò quel lettino nero, un po'rovinato dal tempo e da chi negli anni si è sdraiato lì in preda ad infortuni o solo x cazzeggiare un po', poi solo con le sue calze di spugna bianche e gli slip bianchi salì sul traballante lettino e si distese sulla schiena, soffermandosi con lo sguardo sul soffitto scrostato dall'umidità.
    <iniziamo da qui> La voce di Marco lo risvegliò da questa sua ipnosi mentre le mani unte di olio percorrevano la sua coscia sinistra piegata
    Marco massaggiava e lo guardava. Gli occhi verdi, la bocca appena socchiusa, i piccoli capezzoli su un petto completamente liscio, quel timido accenno di addominali, l'ombelico e poi quella montagnetta sotto gli slip... sentiva di non poter resistere molto a lungo, ma non voleva correre, non voleva rischiare di spaventare troppo Andrea, voleva portarlo lentamente al piacere, conquistarlo, farlo suo gradualmente.
    Così ogintanto con il gomito strusciava sul pacco del portierino, che stimolato iniziava a rispondere e a prendere maggiormente forma.
    Andrea sentiva crescere il lui un formicolio che partiva dalla coscia e saliva fino ai suoi testicoli, sentiva un brivido che gli faceva salire l'eccitazione, sentiva il suo respiro aumentare. Da un lato avrebbe voluto uscire subito da lì, scappare. Del resto a lui piacevano le ragazze, anche se più di una volta aveva gettato lo sguardo sui piselli dei compagni, ma più per confronto che per reale interesse. Ora era lì a farsi massaggiare da un uomo, che poco prima gli aveva menato il cazzo e che ora lo stimolava e glielo stava iniziando a far indurire. Non era mai stato forte di carattere, così si rassegnò all'evento, lasciandosi trasportare dai sensi.
    <sarà meglio liberarlo da lì dentro, prima che esploda> disse ridendo il suo allenatore. Marco mise la mano sopra il pacco e lo strinse, disegnandone bene la forma dentro lo slip. I contorni del cazzo di Andrea erano così ben delineati dal tessuto, le palle riempivano bene lo slip in fondo, l'asta spostata sulla destra era davvero invitante. Lo massaggiò così per un po', mentre il respiro di Andrea diventava più accelerato e il suo gingillo iniziava lentamente a sobbalzare.
    <la coscia va bene, ora passiamo ad altro> Velocemente gli abbassò gli slip fino alle caviglie, sembrava avesse paura che Andrea improvvisamente si ribellasse e concludesse il tutto. Il cazzo del ragazzo svettò duro, ricoperto dalla pelle. Profumava di bagnoschiuma, di pulito. Marco sentì il suo uccello farsi duro come il marmo, ma non era ancora il momento di tirarlo fuori, così si dedicò completamente a quel pisello implume che aveva davanti.
    " X avere 12 anni lo ha davvero grosso... e dire che quando è moscio non lo diresti" Lo prese in mano, lo guardò e iniziò a scappellarlo piano. La pelle faceva resistenza a scendere, Andrea ognitanto faceva delle smorfie come se avvertisse dolore.
    <se ti faccio male dimmelo Andre>
    <ok>
    <di solito quando ti fai le seghe lo scappelli tutto?>
    <no> Andrea rispondeva a monosillabi, era bloccato dalla tensione ma anche eccitato dalla novità. Lui si segava velocemente in letto la sera, quando aveva voglia, non avendo esperienze si limitava ad abbassare la pelle del suo pistolotto fin dove poteva. Pensava anche di averlo piccolo, visto che sotto la doccia alcuni suoi compagni avevano dei begli arnesi che gli penzolavano tra le gambe.
    Marco intanto armeggiava con il suo pisello e a lui andava bene così, aveva iniziato a segarlo con il pugno chiuso, mentre lui era solito essere più delicato, lo prendeva più in alto, stimolava la sua cappella con un dito. Il suo Mister in seconda era più ruvido, non era lo stesso piacere che la sega gli procurava quando se la faceva lui.
    <sai resistere bene direi, te lo sto menando da un po' e ancora non sei venuto. Sei sicuro che ti esce la sborra?>
    <sì> rispose infastidito Andrea
    Marco glielo menò ancora per qualche minuto, poi si rese conto che sarebbe venuto troppo tardi e il ragazzino doveva ben andare a casa. Non doveva generare sospetti, non voleva rischi. Voleva bene ad Andrea, gli piaceva per la sua altezza (ben più alto della media), gli piacevano i suoi lineamenti, gli piacevano il suo pisello e il suo culetto bianco. Doveva avere pazienza e la cosa lo eccitava ancora di più.
    <vabbè Andre, direi che sei troppo resistente e si è fatto tardi. Non vorrei che i tuoi si preoccupino e non vorrei che a qualcuno serva la sala medica. Spero ti sia piaciuto>
    < Un po'> disse laconicamente Andrea
    <dai allora ci vediamo giovedì ad allenamento>
    <sì certo> annuì il portiere, mentre scendeva dal lettino e si dirigeva a recuperare i suoi vestiti appesi sopra la scrivania. Marco gli guarda il culetto fasciato dagli slip bianchi, lo guardava armeggiare con i jeans e con la maglietta... si bagnò le mutande.
    <ciao> Andrea uscì.
    Marco andò sotto la doccia e si segò furiosamente venendo in poco tempo.
    Andrea pensava ma era ancora eccitato e in più sentiva il suo cazzo più grosso del solito, quasi gonfio. Lo sistemava sull'autobus che lo riportava a casa, poche fermate e sarebbe stato a casa. appena entrato salutò i suoi genitori, si cambiò, si mise una tuta e si fiondò nel bagno. Si abbassò gli slip e vide il suo pisello più largo con la pelle tirata più indietro, la cappella leggermente fuori. Lo smanettò un po'. Si indurì subito. Si sedette sul cesso e iniziò a smanettarlo come suo solito, schizzando in breve tempo all'interno del water... era sudato ed eccitatissimo, non aveva mai goduto così. Avrebbe ripetuto la cosa se fosse successa? Ma fu un pensiero che volò via...
     
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  5. Marcus64
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    Wow bello il secondo capito è ancora più avvincente
     
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  6. striker7
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    A breve il terzo :)
     
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  7. striker7
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    L'iniziazione

    La stagione calcistica dopo la pausa estiva era iniziata, Andrea aveva ritrovato tutta la sua squadra al completo con alcuni nuovi giocatori. La coppia di Mister era rimasta la stessa, il mitico Vincenzo coadiuvato dal factotum Marco, che nel frattempo era diventato anche ormai uno dei dirigenti della Società.
    Per festeggiare i 25 anni della Società, la dirigenza organizzò una grande festa nella settimana di settembre, compresa una comparsata presso una radio locale a cui doveva partecipare un dirigente della squadra con un giocatore delle giovanili. Visto che il dirigente designato era Marco, ovviamente la scelta del giocatore ricadde su Andrea, che comunque giocava nella squadra da più di 5 anni ed aveva l'età giusta x rispondere alle domande, nè troppo piccolo nè troppo grande.
    Così alle 16 Marco passò a prendere in piazza il suo adorato portiere con la sua Renault blu e si recarono alla radio. Per Andrea l'intervista fu una fatica, soprattutto all'inizio vista la sua timidezza, poi un po' si sbloccò e le cose andarono più che bene, anche perchè lo aiutava Marco quando lo vedeva in difficoltà. Il Mister se lo mangiava con gli occhi, non vedeva l'ora di poterlo nuovamente avere, lo avrebbe spogliato lì se avesse potuto, levargli la maglietta e leccargli il petto, sbottonargli i pantaloni e vedere il suo bozzo nelle mutande, toccargli le gambe e poi... si stava eccitando e non era il momento.
    Finita l'intervista, Marco propose ad Andrea di andare a bere qualcosa in centro, poi lo avrebbe riaccompagnato a casa, visto che era ancora abbastanza presto. Il ragazzo accettò e si diressero in un locale nella via principale della città. Seduti al tavolino, Andrea con la sua coca cola e Marco con un Americano davanti parlavano della squadra, del campionato.
    Il ragazzo avvertì mentre parlavano un piede che gli sfiorava la gamba mentre l'argomento si spostava dal calcio ad argomenti più intimi
    <hai la ragazza Andre?> chiese Marco
    <no> rispose secco Andrea
    <mai avuta una?>
    <sì, quest'estate>
    <ci hai fatto qualcosa?> chiese sempre più voglioso Marco
    <baci e qualche palpata>
    Il pisello di Marco si risvegliò nelle mutande
    <ti piacerebbe scopare una donna?>
    Andrea arrossì, poi fece sì con la testa
    <però non sapresti cosa fare immagino>
    <già...> balbettò Andrea
    <se vuoi qualcosa posso spiegarti io, come si usa il coso là sotto. Poi magari ti faccio anche scopare con una donna> lo circuì Marco
    Andrea si irrigidì, ma come di consueto di fronte a lui si dimostrava debole e cedeva. <ok>
    Marco era al settimo cielo. Aveva la possibilità di fare un ulteriore passo avanti e lo fece.
    <se vuoi qui vicino ho una stanza, possiamo andarci e ti inizio a far vedere due o tre cose se ti va>
    Il pisello gli si stava gonfiando al solo pensiero e con una mano si aggiustò la patta.
    <ok>
    Andrea come al solito sembrava svuotato, senz' anima, in difficoltà nel prendere una decisione e propenso a lasciare andare le cose, anche se imparare cose in ambito sessuale lo attirava
    <appena entri passato il portone apri la porta a vetri che ti trovi davanti e aspettami lì. Io entro dopo di te>
    Andrea annuì, entrò nel portone del palazzo, poi aprì la porta a vetri e aspettò che lo raggiungesse Marco, cosa che avvenne dopo un minuto.
    <vieni, la stanza è questa>
    Era un bilocale nel seminterrato del palazzo, con un letto matrimoniale al centro, uno specchio, un armadio e luci soffuse. L'unica altra stanza era il bagno. Andrea rimase sull'uscio della porta, un piede dentro e un piede fuori, mentre Marco era già dentro e si era tolto la giacca scura che aveva messo per la comparsata in radio.
    <vieni dentro> lo incitò Marco, ma il ragazzino restava immobile sull'uscio a guardare quella stanza.
    Sarebbe entrato?
     
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  8. Marcus64
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    Molto eccitante come sempre
     
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  9. striker7
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    Il primo pompino

    Marco gli si fece incontro e lo tirò per un braccio dentro mentre una mano gli palpava il pacco.
    <lo so che ti piace> e gli si avvicinò appoggiando le labbra alle sue per un bacio a stampo
    <apri la bocca> mentre la mano continuava a ravanare il pacco del ragazzino.
    Andrea era come immobilizzato, baciare un uomo non era nelle sue corde, ma fino ad allora le tipe che aveva baciato era stato piacevole e gli aveva fatto rizzare il joystick nelle mutande. Marco gli strofinava avidamente la mano sul davanti e lui iniziava a sentire l'eccitazione aumentare
    <apri la bocca e vediamo come baci> lo provocò Marco. Il ragazzo aprì la bocca e sentì la lingua dell'uomo vorticare nella sua bocca, nessuna ragazza lo aveva mai baciato così avidamente
    <usa la lingua su dai> Marco era sempre più eccitato, mentre prese una mano di Andrea e se la porto sul suo pacco già gonfio dentro ai jeans
    Il bacio si fece più intenso, anche il cazzo di Andrea si stava indurendo, così Marco ne approfittò per abbassare la zip dei jeans e infilare dentro la mano e sfregarla sopra gli slip
    <mi sa che qui st'estate è cresciuto parecchio> disse sorridendo Marco, guardando Andrea ancora con gli occhi chiusi
    <sbottonami i pantaloni dai, toccalo>
    Andrea era completamente soggiogato e sbottonò i pantaloni di Marco che caddero alle caviglie lasciandolo solo in slip bianchi, tesi dall'enorme erezione che aveva
    Marco sganciò il bottone dei jeans del suo portiere e si trovò davanti quanto più gli piaceva, il suo ragazzo con i boxer grigi gonfi da una bella erezione. Non resistette e gli cacciò la lingua in bocca, diventando molto più arrembante, stringendo a se Andrea e strusciando la sua erezione contro quella del ragazzo. Lo voleva, ormai doveva essere suo.
    Andrea sentì il sapore della passione per la prima volta e ne ebbe paura, anche perchè una mano di Marco si era insinuata nei suoi slip da dietro, scendendo lungo la schiena e gli stava palpando una natica, poi si insinuava nella fessura delle chiappe solleticando il suo buco.
    Marco insisteva a limonarlo voracemente, gli mordeva le labbra, gli succhiava la lingua, poi gli tolse la maglietta e passò a leccargli il collo.
    Andrea fremeva, mentre sentiva la lingua dell'uomo scendere ai suoi capezzoli, succhiarli, mordicchiarli, poi scese seguendo una linea retta dal centro del petto fino all'ombelico, sul quale si fermò per un istante, per scendere fino all'elastico dei boxer e poi sopra il pacco dove morse, leccò e bagnò con la saliva.
    <vieni Andre>
    Marco lo prese e lo portò nel bagno, gli fece togliere del tutto i jeans e le Nike, poi gli abbassò i boxer; il pisello di Andrea svettò duro e prepotente.
    <siediti qui, prima di certe cose bisogna sempre lavarsi>
    Andrea si sedette sul bidet, Marco aprì l'acqua e gli iniziò a insaponare e lavare il cazzo, a tratti segandolo, a tratti scappellandolo più che poteva, poi passò a lavargli il solco delle natiche e con il dito gli carezzava il buchetto.
    <vieni ora tocca a me> disse Marco, mentre si abbassò gli slip che misero in mostra un cazzo non molto lungo ma davvero largo e con una cappella enorme, non ricoperto dalla pelle come il suo
    <lavamelo per bene dai>
    Andrea lo prese in mano, non riusciva a stringerlo tutto, lo segò un po' con la mano insaponata, la passò sulla cappella rosso fuoco, scese tutta l'asta fino ai peli che cingevano l'uccello e che ricoprivano la palle.
    <bene, ora che siamo puliti ci divertiamo> saltò su Marco prendendo Andrea per il pisello ancora barzotto e portandolo nell'altra stanza.
    <sdraiati sul letto che stiamo più comodi>
    Appena Andrea si fu sdraiato, sentì qualcosa di caldo cingergli il cazzo, sentiva una sorta di calore inglobare tutta l'asta, calda, umida... era la bocca di Marco che aveva ingoiato il suo pisello. Fu una scarica elettrica che lo percorse, che lo percorreva ad ogni leccata sulla cappella, ad ogni affondo fino alla gola. Il ragazzo contraeva tutti i muscoli, gli addominali appena formati, i quadricipiti tonici delle gambe, lo sguardo perso nell'estasi di questa cosa mai provata.
    Marco ci dava dentro, avvertendo le sensazioni che il ragazzo provava ma non voleva ancora farlo venire.
    <questo è un pompino Andre, nessuna ragazza te lo farai mai così, goditelo. Però se vuoi scoprire come si fa e poi vorrai che la tua ragazza te lo faccia bene, devi imparare a farlo>
    Andrea inorridì. Avrebbe dovuto succhiare il cazzo al suo Mister?
    <no... non so se mi va> balbettò
    <perchè? Non vuoi imparare?>
    <non so... se mi... piace>
    Andrea guardava in basso, verso quel pisellone che aveva Marco, ne aveva paura. Poi a lui piacevano le ragazze.
    Marco si stava agitando, era eccitato come un toro e non voleva buttare via l'occasione. Ma non poteva neanche spaventare troppo il ragazzo, avrebbe rischiato troppo. Scelse una via di mezzo.
    <se non te la senti pazienza, magari un altra volta. Però puoi farmi una sega, almeno vedo se sei capace a farle, vedo se sei in grado di darti il massimo piacere>
    <non so> balbettò Andrea
    <io la faccio a te e tu a me, così siamo entrambi apposto>
    La cosa ispirava maggiormente il ragazzo, del resto Andrea si sentiva eccitato come mai e aveva voglia di godere.
    <ok>
    Marco gli si sdraiò a fianco e lo baciò nuovamente avidamente. Il pisello di Andrea tornava a induririrsi velocemente, poi iniziò con la mano a masturbarlo ferocemente.
    <dai Andre segami come se te la facessi tu>
    Il ragazzino muoveva la sua mano su e giù sentendo il cazzo di Marco venire sempre più duro, le vene sempre più in vista, la cappella sempre più rossa, mentre sentiva la propria eccitazione montargli dalle palle ad ogni colpo di sega dell uomo che gli stava vorticosamente tirando avanti e indietro il joystick.
    Marco avvertì che al ragazzino mancava poco, vedeva i suoi muscoli contrarsi sempre più e allora si portò più vicino all'uccello del ragazzo, gli alzò lievemente le gambe mentre lo masturbava e gli ficcò di forza un dito nel culo.
    Andrea avvertì una fitta e trasalì. Fu un attimo perchè dopo pochi secondi eruttò con alcuni schizzi che mai gli erano usciti nelle sue giornate di seghe, sembrava non dovessero finire mai, sembrava dovesse prosciugarsi.
    <wow, quanta roba> esclamò Marco mentre si segava con forza il cazzo e sentì l'eccitazione montargli. Allora saltò in piedi sul letto e con alcuni colpi di mano sborrò copiosamente sul petto di Andrea che ancora ansimava per la goduta precedente.
    <siamo due porcelli Andre> esclamò Marco mentre si accasciò sul corpo liscio del ragazzino e lo baciò.
    <ti è piaciuto?>
    <sì> rispose tra lo sconvolto e l'eccitato Andrea.
    <la prossima volta sarà ancora meglio. Ora laviamoci e andiamo che è tardi, se no i tuoi si preoccupano>
    Andrea si diresse in doccia, pieno di sborra, il pisello moscio che gli penzolava tra le gambe. Come la volta precedente gli sembrava più grosso e più gonfio e la cosa gli piaceva visto che così lo aveva più grosso di tutti i suoi compagni di squadra.
     
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  10. Marcus64
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    Wow diventa sempre più eccitante continua :o:
     
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    FIGO GAY

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    Coraggio sei quasi arrivato al capolinea ormai continua
     
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    Aspettiamo il finale!
     
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  13. Marcus64
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    Ehi che fine hai fatto
     
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    Qualche giorno e ci sarà il continuo
    Stay tuned :D
     
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