A cass sua

Seconda parte di un altro racconto

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    GAY

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    Sono in classe, al mio posto, Toni mi saluta sorridendomi, io rispondo al saluto, ma poi vado subito a posto.
    Era già successo che mi piacesse qualcuno, la prima persona che mi sia mai piaciuta è Marco, e non finì molto bene, e ogni volta che mi piaceva qualcuno mi tormentava l'incubo che avevo fatto quella sera stessa, e non facevo nulla per paura; questa volta invece qualcosa era cambiato, ero riuscito a fregarmene altamente, cosa è cambiato? Forse mi piace di più lui? No, non sono così romantico, l'unica cosa che è cambiata è stata che ho avuto un pretesto e non appena mi sono addormentato ce l'ha avuto anche il sogno.
    Mi arriva un messaggio sul cellulare, controllo.
    “Quindi questo pomeriggio ci si vede?”, alzo lo sguardo e vedo Toni sorridente che mi guarda aspettando una risposta. Che faccio? Faccio come sempre? Mi isolo buttandomi a capo fitto in libri, corsi e attività per imparare cose nuove? Mi ricordo di quando studiai psicologia clinica e la applicai su di me, e mi ricordo ancora l'interpretazione di questo fatto, una difesa, ma da cosa mi voglio difendere? Dal dolore che mi ha provocato una persona che non vedo più da due anni?Mi sembra ridicolo, visto anche e considerato come si sta comportando con me.
    Deve capire che mi passa qualcosa per la testa perché mi manda un secondo messaggio.
    “Ehi, va tutto bene?”
    Leggo il messaggio e ancora una volta non so che scrivere. La verità? Oppure mento?
    “Non ho nulla, non ti preoccupare.”
    “Non mi sembra, ma ne riparliamo oggi”
    “Oggi non ci possiamo vedere, mia madre mi deve portare non ho capito dove”
    “Va bene” mi guarda con aria non molto convinta.
    Finalmente entra il professore che ci fa alzare e quindi smette di guardarmi in quella maniera.
    “Ti ho mentito, ci potremmo vedere” gli dico per messaggio non appena possiamo sederci di nuovo.
    Mi guarda di nuovo.
    “Lo immaginavo, non ti preoccupare, se non ti va non ci vediamo ;)
    Leggo il messaggio, lo rileggo due o tre volte.
    “Vengo io a casa tua questa volta :)” gli rispondo.
    Mi sorride.
    “Ok”
    «Toni, sei venuto qui per messaggiare con uno di quei dispositivi succhia cervello o per studiare geometria?» gli dice irritato il professore.
    Mette via il cellulare mentre tutti ridono di “dispositivo succhia cervello”.
    Passano due ore noiosissime di spiegazione di teoremi che già conosco a menadito e arriva la ricreazione. Lorenzo viene verso di me e mi guarda come si aspettasse una risposta a una domanda.
    «Cosa?» gli chiedo confuso.
    «Ieri mi hai chiesto perché fossi così strano in quel momento. Ti rigiro la domanda.»
    «Nulla nulla» gli rispondo.
    «È quello che ti dissi io, e ti rigiro la tua risposta.»
    «Un sogno che ho fatto, tutto qua» gli dico semi-mentendo. «Ora vado al bar, vieni con me?» gli chiedo sperando che la risposta sia no.
    «Non devo fare nulla al bar» mi risponde.
    «Ok»
    Trascorsi cinque minuti torno in classe e dopo poco suona la campanella; rientrando in classe incrocio un mio amico, Francesco «non sapevo che tu e Toni foste gay.»
    Quando lo dice lo guardo preoccupato.
    «Perf….»
    «Giurin giurello che non lo dico a nessuno»
    «Co...»
    «Da come ti ha guardato»
    «Non credevo di essere diventato così prevedibile da non dover neanche finire le domande perché tu potessi rispondermi.»
    «E considera che tu non sei neanche così prevedibile, considera quanto è facile con gli altri» dice facendomi l'occhiolino.
    Trovo Toni ad aspettarmi al mio banco e gli dico «Frances...»
    «Sì, so che sai che lo sa, non sapevo che tu non sapessi che io sapevo che lui sapeva» mi dice tutto d'un fiato.
    «Primo:sono davvero così prevedibile?Secondo:sai che so come non confondermi con le frasi del tipo “io so che lui sa, non sapevo ” e bla bla bla, non credere di fregarmi.»
    «Tentar di confonderti non nuoce>
    «Non ti preoccupare, ci riesco bene già di mio» dico un po' sconsolato.
    «Già, anche io sono così intelligente che non riesco a seguirmi qualche volta» mi dice sorridendomi.
    «Non intend…» inizio a dire, ma oggi è il “non-fate-finire-le-frasi-a—Lorenzo-day” perciò…
    «So cosa intendi, non ti rigiro quella battuta che ti ho rigirato ieri sera solo perc...»
    «Perché c'è Francesco,» dico soddisfatto, aggiungendo «Scusa, ma era il mio turno»
    «Mi tappo gli orecchi» dice Francesco, ed effettivamente lo fa.
    «In questo caso:Quando ti ho fatto il pompino mi sembra di aver visto un solo cazzo, e quello l'ho succhiato, quindi mi faccio un po' di cazzi tuoi;allora?Spiegati meglio»
    Francesco si toglie le mani dalle orecchie e dice: «Oltre il pompino avete fatto altro?»
    «Meno male che ti tappavi gli orecchi» diciamo all'unisono.
    «Me li sono tappati, ma non ho mai detto che me li sarei tappati in modo da non sentire» dice con il suo solito tono diplomatico.
    «Allora?» mi chiedano all'unisono sia Francesco che Toni.
    Entrambi guardiamo Francesco: «e tu che c'entri?»
    «Adoro le telenovelas» dice.
    A Toni sembra bastare come spiegazione perché torna a guardare me con aria interrogativa.
    «Un incubo. Non sei la prima persona a cui ho detto che mi piacesse star… ho confuso i veerbi, vero? Vabbè avete capito; dicevo, non sei la prima persona a cui lo dico, una volta lo avevo detto a Marco...»
    «Quel Marco?» mi chiedono indicando un nostro compagno di classe, alquanto attoniti.
    «No, non quel Marco; comunque quando gliel'ho detto, come dire?ha risposto alquanto male, e nell'incubo mi rispondevi alla stessa maniera» gli confido.
    «Posso dimostrarti che non lo farò» mi dice.
    «E come?»
    «Adesso c'è quella cretina della professoressa di italiano, gli chiederò di andare in bagno, dopo un po' chiedigli di andare in bagno, non si accorgerà mai che sono ancora fuori» mi dice.

    Fa come gli ho detto e infatti una decina di minuti dopo apre la porta del bagno e la chiude, io la chiudo a chiave.
    «Dov...» inizia a chiedermi.
    Lo bacio prima che possa finire.
    «Lo so, questa è proprio una mala risposta» gli dico.
    «Sapevo che non mi avresti risposto com...»
    Anche questa volta non lo faccio finire di parlare e lo bacio.
    «Dicevi?»
    «Che so che sono stato un cr...»
    Lo bacio nuovamente prima che finisca.
    Lo guardo con un'aria da “altre cose da dire?”
    «Io ti ador...»
    Lo bacio.
    «Smett...»
    Lo bacio di nuovo.
    Mi bacia lui adesso, ci baciamo a lungo, appoggiandosi al muro del bagno.
    Conoscendo il bagno probabilmente saremo circondati da cazzi disegnati, e frasi del tipo “W la fica”, ma ehi, non soffermiamoci sulle sottigliezze, si può essere semi-romantici anche in un'ambientazione del genere.
    «Questo pomeriggio ci incontriamo a casa mia?»
    Annuisce, poi rinizia a baciarmi mentre con le mani mi sbottona i jeans e mi abbassa i boxer.
    «Non vedo l'ora» mi dice facendomi l'occhiolino e iniziando a farmi una sega, intanto ricomincia a baciarmi.
    Ci baciamo per tre o quattro minuti finché la sega non mi porta a...indovinate un po'…. a venire.
    «Rientro prima io»
    «Te non ti muovi di qua» dice baciandomi ancora.
    Sentiamo scuotere la porta, evidentemente qualcuno deve entrare.
    «Io mi nascondo, tu vai ad aprire, inventati una buona scusa per la porta chiusa a chiave» gli dico chiudendo la porta della toilette(quanto è orrendo sto termine) e mi metto in ascolto della scusa.
    Sento aprire la porta.
    «Perché avevi chiuso la porta?»
    Quale sarà la scusa?
    «Perché mi andava»
    Che scusa schifosa.
    «Ah ok», che?? Ha funzionato? Inizio a capire i misantropi.
    Il tizio che è entrato va nel bagno accanto al mio per pisciare, e io ne approfitto per uscire dal bagno.
    Quando rientro in classe la prof sta spiegando per l'ennesima volta le guerre persiane.
    Perché?Perché è una cretina e visto che a nessuno frega di storia ogni volta gli diciamo che non l'abbiamo capita, e ogni volta ci dice che è l'ultima volta che le rispiega e che la volta dopo avrebbe spiegato. Andiamo avanti così da un mesetto, e quando si esaurirà la scusa “può rispiegare le guerre persiane?” passeremo a “può spiegare l'ultimo argomento?”
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    Sono felice vi piaccia :)
     
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  2. Gbrl98
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    Scrivi davvero bene... Mi piace alquanto questa storia ^_^
     
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    GAY

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    Grazie mille. Stasera carico la prossima parte, che premetto, non sarà molto erotica
     
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    GAY

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    Io, Lorenzo e Francesco ci sediamo nei tre posti in fondo alla classe, che in teoria sono di tre tizi che però fanno sempre forca.
    «Ragazzi» ci richiama Francesco.
    Lo guardiamo. «Sì?»
    «Come lo avete capito?»
    Aggrottiamo entrambi le sopracciglia.
    «Che siete gay» dice sottovoce.
    «Ah, porno» dico io.
    «Wow che romantico» mi dice Lore.
    «Perché te come lo hai scoperto?Non ci credo se dici che non è stato con i video porno.»
    «Credici, perché lo scoperto con i racconti erotici»
    «Wow che romantico» gli diciamo io e Francesco.
    «Una cosa» dico.
    «Sì?» mi dice Lore.
    «Noi due...»
    «Mh» annuisce per farmi continuare.
    «Stiamo insieme, o..?»
    «Qualunque sia la seconda possibilità non la dire o mi offendo, perché non può essere vera»
    «La seconda possibilità era che sei bello, ma effettivamente non è vera»
    «Altro che telenovelas, questa è una telenovelas comica»
    «Posso farti una domanda Francesco?»
    «Ehi, aspetta, gliene devo fare io una prima»
    «Cavoli tuoi avevi a deciderti prima a fargliela»
    «Infantile»
    «Gay»
    «Non è un offesa e lo sei anche tu»
    «So-tutto-io»
    «Noioso»
    «Senti da che pulpito la predica»
    «Mi stai dando del noioso?»
    «E tu a me?»
    «Ma io ho ragione tu no»
    «Ma tu hai torto, io no»
    «Francesco...»
    «Ci sono prima io»
    «E perché scusa?»
    «Perché ho iniziato prima io a fare la domanda e ora zitto» dice facendomi il segno di “a cuccia”.
    «A cuccia lo mimi a...»
    «Al mio ragazzo ora fammi fare la mia domanda»
    Una tizia che sta accanto a Francesco si alza e viene da noi.
    «Ma voi due state insieme?»
    Iniziamo a rispondere insieme ad Andrea. «Sì» e io «perché devi offendere?»
    «Smettila con 'ste batttine, e tu per favore, non lo dire a nessuno»
    «Mi sa che se continuate a parlare così non servirà che lo dica io»
    Francesco dice qualcosa sotto voce.
    «Che ha detto?» ci chiede Andrea.
    «Non lo so»
    «Che hai detto?» gli chiede Andrea.
    «Nulla nulla»
    «Ok, la mia domanda a avuto risposta ora che ho capito cos'ha detto»
    «Quale era la domanda, qual'è la risposta e che ha detto lui?» mi chiede Andrea.
    «La domanda era se è gay, e visto che ha detto “che figa che è”, direi che la risposta è no»
    «Mi hai detto questo?»
    «Emh, a dire il vero no»
    «E che hai detto?» gli chiede Lorenzo, ma si dai, il mio ragazzo come se tutto il suo sistema di convinzioni fosse crollato.
    «Ho detto “quanto odio quando iniziano a dire le cose e poi non le finiscono”, era riferito alla domanda, e la risposta corretta è ni, non sono gay, né etero, sono bisex, e comunque è vero, sei molto...molto» dice a Francesca.
    «Bé grazie» gli risponde.
    «Non c'è di che»
    «Gli occhi sono più in altro Francesco»
    «E quello che guardo io è più in basso degli occhi, quindi sì, gli occhi sono più in alto, grazie per la lezione di logica»

    La lezione continua a trascorrere tranquilla, fra Atene che frega i persiani prima per una volta, e poi da bravi testardi i persiani decidono di fare la rivincita, indovinate un po', perdendo di nuovo, e non appena la prof inizia a dire “e secondo la leggenda un sold...” suona la campanella, finalmente possiamo tornare a casa. Finalmente potrò andare a casa di Toni.
    «Vai prima a casa tua e poi vieni da me o vieni direttamente con me?»
    «Vengo subito con te, ma ci fermiamo a mangiare qualcosa?»
    «Che ne dici di kebab?»
    «Dico che lo mangerei a colazione, a pranzo a merenda a cena e per lo spuntino di mezzanotte, quindi sì»
    Andiamo a mangiare il kebab(io panino solo ketchup, lui vaschetta con tutto a parte insalata e cipolla), e ci mettiamo a parlare del più e del meno, letteralmente, infatti mi chiede una cosa di fisica che non ha capito. Ed è strano perché normalmente io sono quello della chimica e lui e quello della fisica, ma vabbé.

    Quando andiamo a casa mia entriamo e andiamo in camera mia(fortunatamente né mio padre, né mia madre ci sono perchè è la mia ora di non fargli vedere camera mia grazie ad un bel bacio).
     
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  5. MusclePotterhead
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    Bellissimo racconto complimenti! Ti sei ispirato a qualcuno? Se si mi puoi madare le foto? Grazie ;) cmq bravissimo
     
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  6. Gantz!
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    mi garba moooolto :)
     
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    AMOREVOLE GAY

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    Voglio leggere il seguito!!!!! XD
     
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    GAY

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    Probabilmente non scriverò un seguito di questo racconto, perché non mi viene in mente cosa scrivere.
     
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    stefanoroma

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    bravo continua
     
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