Il massaggiatore sportivo - Parte 3

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  1. lucyfromlecce
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    PARTE 3: In infermeria



    Alessandro era a terra, dolorante. Urlava tenendosi il polpaccio con le mani e rotolandosi sul terreno di gioco. Il mister, accorso anche lui sulla "punta di diamante" della squadra mi supplicava di rimetterlo in sesto per la partita, un importante derby.
    "Ci vorrebbe un miracolo" - gli rispondo capendo la gravità della situazione. Dal suo canto, Ale, chiedeva scusa al mister, come fosse colpevole di fare riscaldamento seriamente. Lo aiuto ad alzare e, con il suo braccio che mi cinge il collo e il mio che lo tiene per i fianchi, lo accompagno zoppicando in infermeria, aiutandolo a stendersi sul lettino. "Si sarà strappato un tendine" - penso tra me e me mentre vado negli spogliatoi a lavarmi le mani sporche di terra. Torno in infermeria e lo trovo lì, steso e dolorante, che mi fissa negli occhi e mi dice: "Dottò, ti prego... Ho bisogno di giocare questa partita, è importante che ci sia!"

    Indossava una maglia da portiere verde, al quale aveva tagliato le maniche per stare più comodo, un paio di pantaloncini aderenti (quelli che arrivano al ginocchio) neri e i calzettoni bianchi, ormai marroni a causa del terreno di gioco.
    Mi avvicino a lui e delicatamente gli sfilo le scarpette della nike (ho un particolare fetish per le sneakers), godendomi il momento e il classico odore di piede caldo, sfruttato a pieno nel riscaldamento. Calo giù anche il calzettone del polpaccio interessato, senza toglierlo (d'altronde anche quelli mi eccitano parecchio, eheheh!) e mi accorgo subito del classico rossore che circonda la zona interessata. Sfioro il polpaccio con un dito e lui quasi salta dal dolore, al che lo blocco per le gambe e gli dico "devi aiutarmi in questo, stai giù buono perché farà male", approfittando del momento in cui ce l'ho tra le mani: "sei tutto mio" - penso eccitato.

    Dopo avergli pulito il polpaccio inizio a spalmargli la pomata, massaggiandola delicatamente e accorgendomi che, in realtà, il polpaccio non era lesionato, ma si trattava soltanto di un doloroso strappo. Mentre lo massaggio sento la porta aprirsi, è il mister: "Stiamo per entrare in campo, che mi dici, ce la fa?", "non credo, almeno non per il primo tempo" - rispondo guadagnando tempo - "all'intervallo vediamo come va e se può tornare, intanto in bocca al lupo". Lo accompagno alla porta, assicurandomi di chiuderla a chiave alle sue spalle.

    Torno da lui, nel frattempo si è calmato, steso a pancia in giù, ha approfittato dell'entrata del mister per togliersi la maglia, visto il caldo che fa.
    "Wow, che fisico da urlo, cosa darei per leccarlo dalla testa ai piedi" - penso incurante di ciò che sta per succedere.
    Effettivamente Ale, oltre che il portiere, lavora in un magazzino e fa nuoto e palestra, procurandosi così un vero e proprio fisico perfetto, con i muscoli dorsali ben in evidenza e due spalle a dir poco mozzafiato. Il mio sguardo procede verso il basso, dove i pantaloncini neri aderenti mettono in mostra un culo da paura, sodo e tutto da schiaffeggiare.
    Tornando alle mie cure, continuo a massaggiarlo, spingendo sempre più forte per far penetrare bene la pomata e, quand'è il momento di cambiare massaggio, lo invito a girarsi.

    E' lì che mi coglie la prima sorpresa: con i suoi capelli biondi e gli occhi verdi mi fissa negli occhi e, scendendo con lo sguardo, capisco il perché: i pantaloni mettono in mostra la forma del suo cazzo, semi-eretto, che spinge quasi a voler uscire dai pantaloni:
    "E' colpa tua, dei massaggi che mi hai fatto" - esordisce, "ti sono piaciuti a quanto pare" - gli rispondo con malizia, mentre torno a massaggiarlo salendo verso la coscia e il quadricipite...
    "Sì, molto, ora ci vorrebbe una bella ragazza, per massaggiare altro.." - insiste.
    "Perché cercare qualcun altro? Ci sono qui io" - decido di giocarmi il tutto per tutto, incurante del sesso a cui faceva riferimento prima, mentre sorrido e guardo il suo viso interdetto dalla frase appena ascoltata.
    "E allora datti da fare, d'altronde il tuo dovere è quello di farmi stare bene, no?".

    Non me lo faccio ripetere due volte che piombo sui suoi pantaloncini, iniziando a leccare l'interno coscia, senza toglierli, per poi arrivare al glande, che nel frattempo si è ingrossato e solleva tutti i pantaloncini, facendomi capire che non indossava affatto delle mutande.
    Arrivato lì inizio a baciarlo, a succhiarlo da sopra i pantaloni, sentendolo pulsare sotto il tessuto e quasi a volerlo strappare. Lui, in estasi con la testa all'indietro, inizia a mugolare, d'altronde siamo soli negli spogliatoi e nessuno può disturbarci. Lo tiro fuori e schizza verso l'alto, facendo colare una piccola goccia di precum sul suo ombelico, che raccolgo e lecco col dito. Accorgendosi di questo mio gesto, Ale esordisce: "ti piace eh? brutta troia, lo sapevo che ti piace il cazzo".

    Eccitato dai suoi insulti e dal suo cazzo pulsante tra le mani inizio a fargli un pompino invidiabile, leccando l'asta dalle palle alla cappella, raccogliendo ogni sua singola goccia di precum con le labbra. Lo prendo quasi tutto in bocca, è davvero grande e non ce la faccio ad assaporarlo tutto, ma ecco che lui, con la sua possente mano, mi afferra per i capelli e mi spinge in giù sulle sue palle, facendomelo arrivare fino in gola. Quasi soffoco ma sono deciso a non perdere questa occasione, cercando di succhiarglielo anche in questo momento. Lui sembra apprezzare e con la mano mi tira i capelli su e giù manovrando a suo piacimento il pompino.

    Quando finalmente allenta la presa torno su per respirare e lui, ancora non soddisfatto, mi guarda e dice: "spogliati, oggi sarai la mia troia!".
    Non me lo faccio ripetere due volte e in un attimo sono nudo con solo le mie air max ai piedi, mentre mi sego l'uccello ormai in tiro.
    "Sali sul lettino, a cavallo su di me", mi ordina. Eccitato ma preoccupato da questo gioco che ho sempre desiderato di fare gli dico: "non l'ho mai preso da dietro, non provarci nemmeno".
    "Stai zitto e sali" - insiste - "fai quello che ti dico altrimenti tutta la squadra saprà che sei una checca e poi saranno guai seri per te". Non capendo bene questa minaccia velata, obbedisco e salgo sul lettino, continuando il pompino che gli stavo facendo e segandomi con l'altra mano.

    "Girati, voglio fare un 69" - mi dice. Non vedevo l'ora cazzo, era sempre stato il mio sogno!!!
    Mi metto di spalle a lui e scendo con le ginocchia fino al suo viso, prendendo il mio cazzo con le mani e spingendoglielo in bocca: "questa è la mia rivincita" - penso eccitato.
    Prendo anch'io in bocca il suo e, con movimenti all'unisono sento il suo cazzo che cresce sulla mia lingua, pronto a scoppiare.
    "Fermiamoci - gli suggerisco - non voglio venire subito. La partita è iniziata da dieci minuti, abbiamo ancora mezz'ora tutta per noi".
    "Hai ragione - risponde - vieni qui". Mi stendo su di lui e con le labbra inizio a baciargli il petto, il collo... ho sempre sognato farlo. Mi prende il viso e con decisione, mi porta alle sue labbra, iniziando un bacio di quelli che poche volte capitano nella vita.
    (D'altronde i nostri baci, a mio parere, sono i più sinceri, romantici e allo stesso erotici che si possano avere, ndr).

    Con i nostri cazzi di marmo che si strusciano tra loro, le nostre lingue impegnate in una lotta e i nostri corpi caldi uniti la situazione inizia davvero a diventare rovente, voglio venire, non ce la faccio più.
    "Devo venire" - gli comunico. "Anch'io". "Fai prima tu" - insisto. "Beh, datti da fare allora!"
    Scendo giù con le ginocchia fino alle sue gambe muscolose e lo riprendo in bocca, sempre più forte. Dopo pochi istanti tre flutti distinti e copiosi mi inondano il palato e, costretto dal poco spazio, ingoio tutto (con chissà che dispiacere poi!! ahahahah) mentre continuo a succhiarglielo, fino all'ultimo.
    "Basta, ti prego, mmmm, mi fai morire così! - mi prega di smetterla - Cazzo Lù, ho detto basta!", al che mi prende la testa dai capelli e la toglie da quella morsa. Osservo compiaciuto il suo glande ormai viola e gli sorrido mentre mi cola l'ultima goccia di sborra dalle labbra.

    "Ora tocca a me", gli dico. "Non vorrai mica venirmi in bocca - replica - non sono una troia come te!".
    "Tranquillo, però ti vengo addosso", affermo deciso osservando i suoi pettorali ben delineati e grondanti di sudore.
    Salgo sul suo petto e, sempre in ginocchio, inizio a segarmi violentemente, fino a quando un primo schizzo, che gli arriva fino al naso, un secondo, sul suo collo, ed un terzo sul petto, lo riempiono della mia sborra.
    Avrei voluto fargli una foto in quel momento, totalmente sottomesso da me e pieno del mio nettare; chissà quante volte ho sognato questo momento mentre mi segavo!

    "Sarà meglio andarci a fare una doccia prima che torni la squadra". Questa frase mi riporta alla realtà e alla possibilità che abbiamo avuto di essere scoperti, nell'imbarazzo generale.
    "Sì, andiamo".
    Ci incamminiamo nudi negli spogliatoi, mentre lui va ad aprire l'acqua per farla diventare bollente.
    Un ultimo bacio e poi sotto la doccia...
    ... ma questa è un'altra storia!

    (Fine terza parte)


    Edited by Elchicoloco - 16/6/2014, 19:37
    Attached Image
    Sul lettino

     
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  2. Palma46
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    Bellissimo
     
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  3. lucyfromlecce
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    Grazie Palma46...
    altri commenti? sono curioso di sapere cosa pensate della mia "Penna virtuale" ! :)
     
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    FIGO GAY

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    Bellissimo questo racconto continua ragazzo continua
     
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  5. lucyfromlecce
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    Se trovo il giusto stimolo continuo va.. :P
     
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4 replies since 29/10/2013, 15:20   5607 views
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