Il giovane animatore principiante - terza parte

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  1. uomoinvisibile
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Rimanemmo lì, per qualche interminabile istante, ancora seduti sul divano uno accanto all’altro. Quel bacio mi colse di sorpresa, spiazzandomi completamente. Stavo cercando nella mia testa cosa dirgli e cosa fare, senza risultati, quando ancora una volta fù lui a spezzare il silenzio: <ehm.. scusa…. non volevo… cioè… forse non avrei dovuto farlo> disse con una voce tremante e l’aria confusa <ma che cazzo ho fatto> aggiunse bisbigliando mettendosi una mano sugli occhi.

    <andre… tranquillo dai…> cercai di rassicurarlo in quanto mi sembrava parecchio sconvolto. <credi di provare qualcosa per i ragazzi?> provai a chiedergli, anche io un pò imbarazzato. Non rispose. Sospirò. Io allora feci d’istinto l’unica cosa che mi venne di fare in quel momento. Lo presi stretto a me e lo abbracciai forte forte per cercare di tranquillizzarlo. <ehi… tranquillo!… vedrai che andrà tutto bene!… sarò dalla tua parte qualunque cosa succeda!> gli dissi continuando a stringerlo forte a me, mentre lui, timidamente, ricambiava il mio abbraccio <lo so… grazie…>

    <dai.. andiamo di là! abbiamo un video da finire, non ricordi?> gli dissi sorridendo, dandogli una tenera pacca sulla coscia, per dargli la forza e farlo reagire. Si alzò, sfregandosi un occhio col palmo di una mano, e andammo in cucina a finire il video delle foto per la festa. Mentre lavoravamo, il clima era molto diverso da prima. C’era molto imbarazzo e regnava il silenzio. Non ci mancava molto per terminare il video ed infatti finimmo quasi subito.

    <ecco… abbiamo finito> dissi, Mi alzai dalla sedia e mi stiracchiai. Lui continuava a rimanere in silenzio. <bene, io a questo punto andrei…> dissi, con lo sguardo a terra, pensando che forse era la cosa migliore da fare, per non rendergli le cose troppo difficili. <senti… ti andrebbe di rimanere ancora un pò qui? …vedi… non me la sento di rimanere da solo..> mi chiese timidamente, anche lui con lo sguardo fisso verso il basso. <pensavo…che magari ti andava di farti una partitina alla play con me!> continuò speranzoso, alzando lo sguardo verso il mio viso. <va bene… però peggio per te! sappi che a me, a PES, non mi batte nessuno!> risposi, sorridendo, cercando di rompere quel clima di inbarazzo e di ritornare alla normalità di prima. Sorrise anche lui. <andiamo di là. La play ce l’ho in camera> affermò, ora un pò più rilassato.

    Andammo in camera sua. Io mi buttai sul letto e mi sistemai comodamente disteso, mentre Andrea si mise ad accendere un piccolo televisore, che si trovava su un mobiletto di fianco al letto, e a collegare i fili dei joystck. Fece partire il gioco, mi diede il mio joystick e si sedette, sempre a gambe incrociate, sul letto accanto a me. Selezionammo due squadre e incominciammo a giocare. Entrambi avevamo la testa piena di mille pensieri e la partita procedeva senza che nessuno dei due pensasse seriamente a ciò che stava combinando in quel gioco di calcio. Ad un certo punto, dopo qualche minuto di azioni giocate, almeno da parte mia quasi schiacciando i pulsanti del joystick a caso, fù Andrea a rivoler tornare su qualcosa lasciato precedentemente in sospeso.

    <ale… ti posso chiedere cosa hai provato prima?> mi chiese, continuando a tenere lo sguardo fisso sul televisore dove la partita stava continuando ad andare avanti. <bhe… non so.. è stato strano… ma..ma bello!> gli confessai <ah… quindi ti è piaciuto?> continuò a chidermi curioso. <bhe… direi… non l’avrei mai detto, ma si!> gli risposi, un po timidamente, nascondendogli, forse perchè non volevo espormi troppo e perchè volevo vedere prima le sue mosse, che in realtà mi era piaciuto da matti e che era stato per me bellissimo. <te invece? …che cosa hai provato?> gli chiesi. Indugiò un pò. Poi mi rispose sicuro <un forte brivido.Una bellissima sensazione, una forte emozione> <avevi mai baciato altri ragazzi prima?> gli chiesi allora curioso. <no. Mai. Era la prima volta. E credo che mi sia piaciuto. E forse.. mi ha tolto qualche dubbio che avevo> affermò sempre tenedo fisso lo sgardo al televisore. <capisco…>. A quel punto, dopo quelle sue parole, presi un po di coraggio, misi in pausa il gioco e mollai i comandi. <ma che fai!> mi disse stupito. Mi avvicinai rapidamente a lui e lo baciai di nuovo. Un bacio bellissimo, come lo era stato il primo. Poi lo guardai sorridendo e gli dissi <scusa, ma avevo voglia di riprovare ehehe>. mi guardò divertito, con un due occhi pieni di gioia <quanto sei scemo, ehehe> mi disse, teneramente per poi riprendere a baciarmi.

    Mi stese giù, con la testa appoggiata al cuscino, salendomi sopra a carponi. Continuammo a baciarci. Piccoli, teneri, calorosi baci. Poi mi sfilò la maglietta. Mi riprese a baciare mentre, con le sue calde mani, mi accarezzava la schiena e i pettorali, mentre io contraccambiavo da sotto la sua maglietta. Se la sfilò, rimanendo anche lui a petto nudo. Mi riprese a baciare ancora una volta, per poi scendere giù, con la lingua, molto lentamente, quasi seguendo un filo immaginario che dalla bocca correva giù, verso il collo, il petto, l’ombellico per arrivare a quella piccola righetta di peli che sbucavano da sotto i pantaloncini. Me li sfilò lentamente. Rimasi solo con i boxer, da cui si intravedeva il mio pisello bello eccitato e duro. Si mise a stuzzicarmelo, con la lingua. Tra il mio uccello caldo e la sua lingua ormai c’era solo un sottile pezzo di stoffa. Dopo qualche istante Andrea si decise e abbassò l’elastico delle mutande. Tutti i miei 16 centimetri sbalzarono fuori dai boxer felici ed eccitati. Diede qualche colpetto di mani su e giù e poi, dopo aver giocherellato con la punta della lingua sulla cappella per qualche secondo, incominciò a ciuparmelo, piano, come fosse un ciupa ciupa, e poi sempre più velocemente. Ero in estasi. avevo un brivido che mi percorreva lungo tutto il corpo. Gli misi una mano sopra la testa per accompagnarlo dolcemente nel movimento. Sù e giù. Lo leccava, lo ciupava, lo succiava, così, dolcemente. Pensai che era giunto il momento di ricambiare facendolo anche io godere. Lo fermai. Gli dissi di venire su e lo baciai. Sentivo il retrogusto del mio pisello nella sua bocca e questa cosa mi fece eccitare ancora di più, se ancora fosse stato possibile. Mentre continuavo a baciarlo, gli infilai una mano dentro i pantaloncini e le mutande e gli afferrai dolcemente l’uccello. Sentivo tutti i suoi 17 centimentri che quasi pulsavano dall’eccitazione nella mia mano. Incominciai a muoverla dolcemente sù e giù. Lo feci sedere e gli sfilai completamente i pantaloncini e i boxer. Mi fermai ad osservarlo per qualche istante. Era lì, bello, completamente nudo e tutto per me, come avevo sognato per molto tempo. Mi sedetti accanto a lui riprendendo il nostro lunghissimo bacio. Eravamo tutti e due completamente nudi, seduti sul letto, l’uno davati all’altro. Con la voglia di godere e far godere. Mi diede una leggera spintarella sul petto facendomi sdraiare e venne di nuovo sopra di me, questa volta senza i vestiti a dividere il dolce contatto pelle a pelle. Sentivo il suo cazzo duro attaccato al il mio.

    <vorrei che tu fossi il primo> mi sussurro all’orecchio. Gli chiesi <vuoi che ti entri dentro?> fece cenno di si e con la testa. Lo ribaciai. Poi si fermò <aspetta! prendo il preservativo> mi disse. <hai i preservativi?> gli risposi stupito <si… li avevo comprati quando stavo con la biondina di quinta superiore. Non li ho mai usati. Non li ho mai neanche aperti> Mi spiegò. <va bene prendili> <aspetta qui. Li ho nascosti per non farli trovare a mia madre. Aspetta!> mi disse scendendo dal letto e corricchiando verso l’armadio. Rimasi li fermo, disteso, a guardare quei bellissimi glutei che da li a breve avrei fatto miei. Aprì l’armadio e cercò qualcosa. <eccoli! Hanno ancora la pellicola trasparente!> mi disse sorridendo. Aprì la scatola, ne prese uno e ripose gli altri a posto. Poi corricchiò di nuovo verso di me, con tutto il suo bell’uccello eretto che sballonzolava. Si mise seduto accanto a me.

    <posso mettertelo io?> mi chiese. <fai pure!> aprì la carta del preservativo e lo tirò fuori. Lo guardò, girandolo,ancora tutto arrotolato. <non sai come si mette?> gli chiesi teneramente. Arrossì.<guarda. Prendilo coì..> gli spiegai. Appoggiò il preservativo da srotolare sulla punta della mia cappella. <prendilo così dalla punta… ecco…e con l’altra mano…. srotolalo così…> lo guidai dolcemente gli sorrisi dolcemente.

    Mi alzai e feci mettere Andrea a quattro zampe sopra il letto. Gli accarezzai il sedere. Incominciai a giocare, piano piano, dolcemente, col buchino. Infilai prima un dito.. poi un secondo.. e mi misi a muovere le dita giochicchiando. Poi gli dissi <ti senti pronto?> <vai pure…> mi rispose con un po di ansia dovuta al fatto che era per lui la prima volta. <farò piano. Se ti fa male dimmelo che mi fermo… okey?> fece cenno di approvazione con la testa.

    Mi sputai un pò di saliva sulla punta delle dita e la spalmai la sul buchino. Appoggiai la cappella. Delicatamente incominciai a spingere dentro il mio pisello. Piano piano. Era strettissimo. Sentivo Andrea fare piccoli versetti di dolore. Mi fermavo. Poi riprendevo piano piano, fino a quando non entò tutto dentro. Rimasi per un pò fermo dentro di lui. In quel momomento eravamo una cosa sola. Un unico corpo. Ero dentro di lui. Una sensazione unica. Piano piano incominciai a muovermi. Gli chiesi <ti fa male?> <prima… un pò… ma ora è passato… mi piace… vai…> mi rispose. Mi muovevo avanti e indietro e lo fottevo dolcemente e incominciavo a sentire anche Andrea cominciare a lanciare piccoli versetti, questa volta di piacere.

    Mi fermai. Uscii. Lo girai. Feci mettere Andrea a pancia in sù. Gli aprii le gambe, gliele alzai e me le misi sulle spalle e gli entrai dinuovo dentro. Ricominciai a fotterlo dolcemente, questa volta guardandoci negli occhi, così da poter ammirare le sue smorfie di piacere. presi anche a masturbarlo, contemporaneamente, con una mano e a giocarci un pò.

    Incominciai a sentire che stava arrivando all’apice del piacere, ed anch’io c’ero quasi. Quand’ecco che si irrigidì per qualche istante e venne, schizzando il suo caldo sperma sull sua pancia e sul suo petto. Andrea, venendo, strinse leggermente il sedere a causa degli spasmi di piacere. Per questo, e per tutto il resto, dopo pochi secondi venni anch’io, nel suo sederino, ormai non più vergine.

    Gli rimasi dentro ancora qualche istante. Volevo tenere mia quella bellissima sensazione ancora per un pò. Ci guardammo e sorridemmo. Uscii. Mi sedetti di fianco a lui. Mi tolsi il preservativo e lo aiutai a ripulirsi. Poi, senza dirci niente, ci sdraiammo, ancora nudi e abbracciati, sul letto. Mi sentivo al settimo cielo. Ed ero ancora di più contento perchè anche il viso di Andrea pareva sprizzare gioia da tutti i pori.

    <ale.. Penso che mi sto innamorando di te…> mi confessò, chiudendo gli occhi e stringendomi forte. <ah… em.. io non lo so…> mentii. Mi guardò stupito e preoccupato. <sto scherzando scemooo!!! ahahah> gli rivelai, mentre all’improvviso incominciai a farlgli solletico sotto le ascelle <ahahahah basta basta! ti prego basta! ahahah>mi implorò, dimenandosi per cercare di farmi smettere. Mollai la presa e ci guardammo felici e sorridenti.

    Rimanemmo abbracciati sul letto per un bel pò, godendoci quel magnifico momento, che venne interrotto all’improvviso dal suono del citofono. <cazzo!!> urlò preoccupato Andrea.
     
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    Bravo :D Eccitante anche questo episodio ;)
     
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