SESSO DI GRUPPO IN SAUNA

Diario di un play-gay.7

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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSUALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Sfogliavo distrattamente “Panorama”, superate le pagine di politica, di esteri, arrivai alle pagine più leggere su costume e società: la vita segreta dei gay. “Si bussa a una porta discreta senza insegne, sul campanello c’è scritto club. Al banco ti offrono ciabatte e un telo per rivestirti”. Si parlava delle saune: saune gay dove tutto era finalizzato a una grande scopata. Scattò nella mia testa il campanello della curiosità.
    Superai il Colosseo e mi avviai all'indirizzo che lo stesso settimanale dava ai suoi lettori: ero entrato per la prima volta nel mondo dei locali a circuito chiuso gay. E infatti dovetti anche fare una tessera. Con il telo, le ciabatte e i fedeli amici … profilattici… mi avviai agli armadietti: già lì fu eccitante spogliarsi, sbottonarsi la camicia, abbassare pantaloni e slip, rimanere col pisello penzolante fuori prima di ordinare tutto nell'armadietto e cingere i fianchi col telo. Gli altri che passavano, si spogliavano o si rivestivano osservavano in verità la scena con indifferenza. In quel luogo la nudità era di casa e semmai era il vestito ad essere una cosa eccezionale.
    Sotto la doccia cominciai a guardare i corpi che più mi attraevano: ovviamente quelli di maschi molto giovani, snelli con corpi lisci e culi ben rotondi. Il cazzetto mi interessava secondariamente: diciamo come un optional tra gli altri su una macchina di lusso.
    Nel bagno turco, il calore umido scioglieva i corpi. A prima vista gli occhi vedevano solo buio, poi cominciavano a distinguere le forme. Ci si avvicinava a seconda dell’attrazione, ben presto qualcuno lasciava scivolare la mano sul tuo cazzo. Io facevo altrettanto prendendo tra le mani i glutei di chi avevo adocchiato.
    Ma nel bagno turco con assoluta disinvoltura si faceva anche sesso orale e qualcuno con le mani contro la parete veniva anche penetrato.
    Usciti dal bagno turco, la grande vasca idromassaggio. Li si parlava, ci si toccava o tutte e due le cose, era comunque estremamente rilassante stare sdraiati, conversare e cominciare il sesso soft che precludeva alla sodomia che si praticava in camerino.

    Divenuto esperto di quel mondo, scoprii una sauna ancora più grande.
    D’inverno mi toglievo giacca e cravatta e subito dopo mi immergevo nella grande vasca, molto calda. Fuori il freddo, dentro il tepore e il sesso.
    A volte il mio pene già turgido affiorava sopra il livello dell’acqua attirando già il primo partner. Altre volte ero io a sedermi accanto al ragazzo che era immerso nella vasca, sfioravo con la mano la coscia. Immediatamente la mano scivolava dietro: sul gluteo e poi nel solco, a far capire immediatamente che non appartenevo al restante 90% dei presenti, passivi, ma alla categoria più ristretta – e diciamo pure privilegiata – degli attivi. A quel punto il ragazzo prendeva il mio pene tra le mani.
    In fondo alla sala grande, la vasca girava dietro una parete con delle fontanelle, lì in posto relativamente più appartato l’attivo si poneva in piedi e il passivo seduto in acqua succhiava. La gioia del passivo era di avere due cazzi a portata di bocca, mentre alle spalle scorreva la cascatella di acqua calda.
    Ne ho viste di orge in quel luogo.
    Io sono esibizionista, mi piace ostentare il pene che è giunto alla durezza massima e che viene preso in bocca dal partner. Quando sono in camerino spesso divido il rapporto in due tempi. Nel primo tempo mi piace l’intimità assoluta e romantica; nella seconda fase mi piace essere guardato e aprire la coppia ad altri partecipanti al gioco.
    Si comincia comunque baciandosi a lungo e con passione. Poi mi piace baciare tutto il corpo del partner, e amo che lui sia totalmente passivo, come la bella addormentata nel bosco. Io scendo con la lingua e gli bacio il collo, come il vampiro. Poi gli succhio i capezzoli e tiro la lingua fino ad arrivare alle ascelle. Mi piace sentire il profumo del maschietto lì.
    Poi scendo giù e per breve tempo metto la lingua anche nell’ombelico. Quindi succhio il pene: adoro i peni barzotti, dolci, morbidi, non turgidi. Siccome amo al massimo la sensazione forte della penetrazione, confesso di non essere molto attratto dal pompino del partner: cioè metterlo dietro mi sembra molto più eccitante che farmelo succhiare. Per questo nei preliminari preferisco succhiarlo io, poi scendo ai piedi, lecco la pianta dei piedi, mordicchio le dita dei piedi. Il mio pene è grosso ed è un grande piacere per il partner prenderlo tra i suoi due piedi e farmi una sega con quelli
    A questo punto lo giro e ricomincio dal capo: lo bacio lungo la schiena, la mia lingua scende nel solco tra le spalle fino ad arrivare al frutto del desiderio: il culo che deve sbocciare su fianchi snelli, essere sodo, rotondo, senza peli. Lì affondo la lingua e bagno con la saliva. Poi la penetrazione. Lenta, graduale, centimetro per centimetro, quindi selvaggia.
    Si comincia con la posizione a pecora.
    Poi stendo completamente il partner e gli faccio sentire i miei ottanta kili addosso.
    Poi lo impalo su di me. Prima con il culetto rivolto verso il mio viso: posso sculacciarlo forte e massaggiargli i piedini.
    Poi col viso rivolto verso di me e in tal caso mi piace accostarmi al suo pisellino che mi penzola sul torace.
    Poi gli ordino di mettersi faccia a muro. E lo penetro in piedi.

    Dicevo nella seconda fase divento esibizionista. Apro uno spiraglio della porta del camerino: una porta scorrevole. Mi piace che altri vedano l’espressione intensa di chi penetro. Ovviamente chi guarda vuole anche entrare: se sono tipi non compatibili con i miei/nostri gusti lo tengo alla porta altrimenti lo faccio entrare o ne faccio entrare anche due.
    A quel punto il partner può succhiare mentre io lo penetro. Oppure il nuovo arrivato può stringere la mano attorno al mio cazzo mentre esce dal buchetto del boy.
    Tutto fino alla eiaculazione finale:
    sul viso del boy, sul suo petto oppure su un punto che – mi ha confidato un ragazzo – suscita molto piacere: la curva della schiena immediatamente sopra il culo. Lì si sente caldissimo lo schizzo dello sperma sparato dal cazzo subito dopo essere stato sfilato da dietro.


    7. Continua.

    Nota Bene: quello esposto è un puro racconto di fantasia. Ogni riferimento a persone esistenti, a luoghi o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.

    Edited by Gotico74 - 30/12/2014, 19:26
     
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    Molto eccitante, complimenti a Gotico :)
     
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    ti ringrazio
    ho fuso insieme un pò di ricordi che formavano un quadro unitario.
     
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  4. SBIGU' S CHANNEL
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    Mamma miaaaaaa che spettacolo

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    in effetti ne succedono di tutti i colori lì dentro
    basta solo non esagerare e usare sempre il condom
     
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4 replies since 30/12/2014, 15:06   4412 views
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