Proprio Io, proprio Tu

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  1. Invano
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ========================================================

    -Guarda cosa ho trovato nel tuo cellulare!

    Se devo essere del tutto onesto, m'era sembrato davvero strano. Strano che -nel doposcuola- proprio lui m'avesse invitato a passare il pomeriggio a casa sua. Strano che avesse invitato proprio me; lui, che era un divo da rotocalco, bello come solo lo sanno essere le cose irraggiungibili (e quante volte l'avevo spiato, nudo sotto le docce, biondo e dipinto dall'acqua, con i capezzoli rosei e le natiche sodo che mi facevano svenire solo a guardarle); io, soggetto inqualificabile, bello forse, ma come qualcosa da custodire, una fragilità confusa da tutti per timidezza.
    -Che ci facevi con questa? Mi aveva ripetuto. Stavamo nella sua camera: io, seduto sul letto e stordito dal suo odore, lui che teneva in mano il mio cellulare aperto su una foto. La sua foto: nudo, negli spogliatogli. Tre settimane per riuscire ad averla. Altre due per farmi scoprire:
    -E' uno scherzo, Giovanni, mi serviva per farne un collage per il tuo compleanno! Tremavo.
    -Quindi non sei frocio? Mi aveva domandato, chiudendo a chiave la porta. Suonava più come una sentenza di morte.
    -Ma che, scherzi? Non fare il bastardo! La mia voce sembrava un filo al vento.
    -Dimostramelo. Togliti i vestiti.
    -Ma che cazzo dici, Giov...
    -Se non lo fai dico di questo scherzetto a tutta la scuola!
    Iniziai, sull'orlo di piangere, a denudarmi. Ero solo.
    -Tutto!
    Lui intanto armeggiava con il portatile, quello che gli avevamo regalato per il suo diciottesimo. Dopo qualche minuto lui non aveva ancora finito; io ero completamente nudo.
    -Bene, ora siediti qui! Mi scrutava, divertito, e intanto indicava una sedia proprio di fronte al portatile.
    -Adesso farò partire un porno, uno di quelle che secondo me ti fanno proprio impazzire. Se non ti si arrizzerà, allora tutto questo sarà stato un gioco tra uomini!

    Il porno non era per niente male: il passivo lo prendeva da i due attivi, prima in bocca poi nel culo, dove si faceva anche sborrare; alla fine i due attivi si divertivano a far leccare al passivo lo sperma che gli colava fuori dal sedere.
    In un'altra situazione non mi sarei trattenuto, ma lo sguardo inquisitorio di Giovanni mi premeva sul petto, togliendomi il respiro. Riuscii a rimanere flaccido.
    -Sei stato bravo, Marchetto! Forse non sei proprio frocio!
    Tornai a respirare.
    -Ma per starne certi...
    Giovanni si fece cadere la sua tuta sui piedi, rivoltandomi contro il naso il suo pene: l'odore fu così intenso da farmi perdere l'equilibrio.

    Mi accorsi troppo tardi che qualcosa, tra le mie gambe, s'era come risvegliato.
     
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    Bello :), continua ;)
     
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  3. Invano
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    Molte grazie.
     
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    forte forte forte
    non banale :)
     
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  5. Invano
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    -C'avrei scommesso che eri frocio!

    La vista e l'odore stordente del suo fallo m'avevano assalito senza preavviso. Tentati di balbettare:
    -Io non so cosa mi sia...
    Lui fu più rapido, e mi zittì.
    -Non voglio delle scuse, e non voglio nemmeno farti del male. Questo qua sarà il nostro segreto, il segreto di due persone che si divertono un poco e null'altro, checca!
    L'ultima parole mi finì addosso prima come un ceffone, poi come una primordiale sicurezza: c'era della complicità vera in quella espressione.
    -Allora non lo dirai a nessuno?
    -Promesso, checca.
    Se la rideva, puntandomi addosso due occhi che somigliavano a due profondi abissi turchese.
    -Hai fame?
    Annui, deglutendo, più per cortesia che per altro. Ero tutto un unico nervo teso.
    Mi fece oscillare di fronte il cazzo flaccido:
    -So che ti vorresti pappar questo, ma ho altro per te.
    Sparì in cucina, lasciandosi dietro il rumore del chiavistello e l'odore forte della sua virilità. Avrei desiderato rivestirmi, ma non riuscivo a muovermi.
    -Ti piacciano le fragole, Marchetto? Urlava la sua voce dalla cucina.

    Se ne tornò poco dopo, tenendo in mano una ciotola ricolma di fragole.
    -Ecco qua, checca!
    Feci per allungare la mano e ringraziare, ma lui mi zittì. Ancora.
    -Manca l'ingrediente numero uno...la panna! Si esibì allora in una risata grassa, facendosi di nuovo cadere i pantaloni.
    -Panna di primissima qualità! Continuava a ridere, e intanto aveva cominciato a menarsi l'uccello, che mi pulsava davanti come l'inferno. Nonostante la tensione, il mio pene reagì con vita propria. Lui se ne accorse.
    -E ti piacerà di più fra poco! Mi sussurrò, roteando gli occhi all'indietro e scaricando con un gemito la sua sborra sopra le fragole.
    -A te, checca! E non fare complimenti.
    Ero come paralizzato. Da una parte un terrore primitivo mi consumava, dall'altra un'eccitazione mai provata fino ad allora mi premeva sul costato.
    -Allora, checca?
    -Ti prego, Giovanni, lo scherzo...
    -Te lo ripeto, Marco, non voglio farti del male, solo giocare...
    Mi si avvicinò, e, inaspettatamente, m'accarezzo la guancia. Un sussulto mi sconvolse totalmente il corpo.
    -Ci vogliamo divertire? Mi chiese di nuovo.
    Ci pensai ancora un attimo: avevo 18 anni, era un pomeriggio qualunque e avevo davanti una ciotola di fragole e sborra del più figo della scuola. Decisi.
    Feci per prendere la ciotola:
    -Non qui, altrimenti che gioco è?! E la gettò a terra.
    Mi piegai, in posizione canina, e avvicinai il naso alle fragole. L'odore intensissimo dello sperma mi fece ancora traballare e -insieme- me lo fece rizzare ancora di più.
    Aprii la bocca e addentai il primo -squisito- boccone.
    Alzai gli occhi, e m'accorsi che Giovanni mi stava riprendendo. Se ne accorse,e mi sorrise, complice:
    -Non preoccuparti, è una sicurezza per la prossima volta!
    -Ci sarà un prossima volta?

    La mia eccitazione continuava ad aumentare.

    Edited by Invano - 1/12/2014, 17:57
     
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    Fantastico continua beh se sta al gioco viene fuori un bel racconto tanto non può fare nulla rischia di essere sputtanato da tutta la scuola
     
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    Bella pure questa seconda parte :)
     
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  8. Invano
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    Avrei mentito dicendo che non mi fosse piaciuto. Che, sgusciando fuori dalla sua casa, e una volta penetrato nel conforto della mia, la mia paura (per quello che era accaduto, per quello che doveva accadere, per il fatto che Giovanni avrebbe potuto tradirmi da un momento all'altro) fosse stata maggiore rispetto alla mia eccitazione, o alla mia curiosità (anche a Giovanni piacevano gli uomini, oppure voleva solo divertirsi -sfruttandomi-?). Avrei mentito dicendo -infine- che non aspettavo altro che tornare a trovarlo.

    -Entra pure, oggi saremmo soli per tutto il pomeriggio, checca! Giovanni mi sorrideva, diabolico e rifulgente, sull'antro della porta.
    -Ciao, Giova! Dove metto le cose? M'avevo stretto la mano, e mi conduceva rapido fino alla sua stanza. Il sangue mi pulsava dentro in maniera così vigorosa da non darmi tregua.
    -Sai già le regole, non è così? M'avevo detto indicandomi il letto.
    -In realtà...
    -Avresti dovuto dedurle dalla scorsa volta, checca, ma sei perdonata!
    Si bloccò un attimo per scrutarmi.
    - Una volta qui dentro casa mia non dovrai mai portare addosso nessun genere di vestito: via tutto quindi! Siamo entrambi maggiorenni e responsabili, quindi, nessun obbligo e nessuna esitazione!
    Aveva concluso ridendo, toccandosi il cellulare nella tasca. Per un istante avevo sorriso anch'io, iniziando -senza muovere alcuna obiezione- a spogliarmi.
    - Ora che sei come mamma ti ha fatto, ti conviene assumere la tua posa!
    Compresi al volo, e mi adagiai a terra, muovendo il sedere come una coda.
    -Sei proprio una cagna, checca!


    -Il gioco che faremo oggi è assai divertente, e ti piacerà molto, checca!
    Lo guardai con occhi carichi di eccitazione. Giovanni iniziò a rovistare tra le scatole sotto il suo letto, offrendomi anche la vista mirabile delle sue natiche, e provocandomi subito un'erezione.
    -Cagna, e pure in calore! S'era tirato su, e teneva in mano un preservativo. Trasalii: fin ad allora, non avevo avuto nessun rapporto sessuale.
    -Non preoccuparti checca, non è quello che pensi. Il gioco è un altro. Infilami il preservativo!
    S'era scoperto l'uccello, duro e solo un poco sudato: odorava di maschio, e d'orgasmo.
    Glielo inserii un poco impacciato, tirandomi su a cavalcioni, e poi attesi che lui si facesse una sega, riempendolo completamente di sborra bianca, delizioso latte virile.
    -Questo è per te, checca, ma te lo devi guadagnare!
    Fremevo, annebbiato ed eccitatissimo.
    -Che devo fare?
    Giovanni prese allora un pennarello nero dalla sua scrivania, tozzo e senza etichetta, e m'ordinò di mettermi a schiena a terra e "zampe alzate":
    -Vediamo cosa c'entra in quel tuo buchetto, checca!
    E fece per invadermi; lo fermai un attimo prima:
    -Devi almeno lubrificarmi!
    Mi guardò storto, ma sempre divertito.
    -La cagna protesta pure. Rimediamo subito!
    Prese allora il preservativo pieno di sborra, me ne versò sul buchetto un poca, e iniziò a infilarmi dentro il pennarello. Urlai da prima, poi il pennarello cominciò a darmi piacere, e io incominciai a sentire lo sfintere rilassarsi.
    -La cagna abbaia, ma non morde! Tieniti il premio!
    E mi lanciò addosso il preservativo, che fini per macchiarmi tutto il corpo, e pure il viso. Leccai il più possibile, e Giovanni era così divertito che s'affannò a scattarmi una foto dietro l'altra, come di fronte a un'attrazione. Non mi interessava.
    -Ti piace così tanto che succhieresti pure il preservativo usato, cagna!
    Lo disse ridendo, ma per fu come un altro ordine. Mi piegai, e presi in bocca il preservativo.

    Quella fu il secondo pomeriggio a casa di Giovanni.
     
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    Bellissimo continua
     
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  11. Invano
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    Certamente (e grazie!)
     
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    Molto eccitante. Ha saputo risvegliarmi l'appetito :-D l'unica cosa che non mi piace è il "checca":-)
     
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    bello! Aspetto il prossimo episodio!
     
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    -Cagna, oramai inizi ad abituarti, vedo!
    Giovanni m'osservava, imponente e bellissimo, dall'alto; non erano ancora trascorsi cinque minuti dal mio arrivo in casa sua, ed ero già nudo e a terra, vibrante di curiosità per il gioco del giorno.
    -Ebbene, oggi voglio concederti un altro regalo, in segno della mia amicizia!
    E ridendo, lasciò che la visione del suo pene flaccido m'apparisse ancora di fronte al naso, con gli abituali effetti di stordimento.
    -Abbiamo già visto come tu frema dalla voglia di succhiarlo, questo ben di dio! E poiché io ho deciso di essere clemente...
    Non lo lasciai terminare, e presi tra le labbra la punta del glande.
    -Buona, cagna! Si tirò indietro Giovanni. -Prima devo pisciare! Altrimenti sai che fastidio dopo...ma il bagno è lontano, cagna, e io sono proprio stanco!
    Mi guardò ancora con occhi risoluti e colmi di sfida,e nonostante ciò ancora dubitanti di quello che avrei potuto fare. Non m'attardai a rispondere:
    -Mi sembra giusto! Lascia che t'aiuti!
    Alzai il mento, e aprii la bocca, con una sicurezza anche per me impensabile.
    -Fai sul serio, cagna? Sembrava divertito, e insieme sorpreso.
    Io, di tutta risposta, feci finta di scodinzolare.

    Il primo getto di piscio m'arrivò in gola come una sorta di bruciore; il secondo, me lo fece indurire quasi istantaneamente. Gocce del liquido mi cadevo sul corpo, e così presi il suo cazzo ancora più a fondo, trattenendo il respiro. Giovanni iniziava ad ansimare, quasi involontariamente, e io ne approfittai (diminuito l'afflusso di piscio) per iniziare un pompino; la mia bocca assomigliava a un concentrato di sapori acri e irresistibili: sapeva di maschio e di pre-sperma, ed ero come rapito, continuando a danzare con la lingua attorno a un cazzo splendido che mi soggiogava sempre più.
    Quando fu il momento, la sborra si mischiò con gli altri liquidi, e solo allora allentai la pressione, lasciando che il pene di Giovanni scivolasse fuori dalla mia bocca; fu allora che un ultimo, imprevisto schizzo mi colpì sul volto.
    -Cazzo, sei una cagna fantastica, Gabri!

    Sfinito e felice, mi lascia cadere a terra.
     
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    Per quanto sia stato fisiologicamente stimolato dal racconto non ho apprezzato la parte sull'urofilia.
    E' una questione di gusto personale, non sono per questi feticismi.
     
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22 replies since 30/11/2014, 17:14   3056 views
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