[bsx] l'amore paritario

Anna per caso vede il suo amico Filippo ed il suo ragazzo fare sesso

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  1. youngHolden
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Questa è una storia non vissuta da me in prima persona, ma che mi porto dentro.
    E' il primo che scrivo in assoluto.. spero vi piaccia! :)


    Era aprile quell'anno, un aprile particolarmente freddo.
    Sono in treno, guardo dal finestrino ma in realtà mi guardo indietro. Frustrazione, delusione, un amore pieno di gioie ma anche di tanta insoddisfazione. L’idea del sesso, che come una favola ci hanno inculcato, si è dimostrata quanto mai finta, uno specchietto per allodole: è più difficile godere ed essere goduti che amare ed essere amati, questo ho capito.
    Sono una donna. Parto per il nord europa, almeno per un po’. Prima di partire mi appoggio un paio di giorni dal mio amico Filippo a Milano, devo sbrigare delle faccende. E svuotare la mente.
    E’ ormai sera, l’aria fredda alla stazione di Milano mi riporta alla realtà. Lo vedo con la coda dell’occhio avvicinarsi. Filippo. Due occhi ridenti ancor più del suo sorriso, occhiali di cellulosa e viso innocente, corpo da spogliare. Eravamo un bel trio, col mio ragazzo, in quella vacanza alle terme, tre corpi nudi. Quanto ho spiato quel corpo imperfetto e sensuale? Quante volte ti ho dato il bacio della buona notte immaginando di tenertelo in bocca? No, molto meglio trattarti come un fratello maggiore.
    “Chicca!!” odio quel soprannome, quando lui mi chiama così provo il castigato piacere di chi si accontenta delle briciole. Impossibile fingere indifferenza, come se mi guardassi dal di fuori mi ritrovo a correre e saltargli al collo, a riempirlo di innocenti baci. Mi stringe forte, poi ci guardiamo negli occhi. Odio quel suo entusiamo esagerato, finto, quel suo modo di sorridere sereno. Vorrei tenertelo in bocca e dominarti, renderti vulnerabile, accessibile, spogliarti di tutta questa sicurezza che indossi come una corazza.
    “Sono passati due anni! Oddio quanto sono contento di averti qui!!!” Lui gli stringe la mano: capelli rossi, viso intelligente. Una bellissima coppia. “Lui è Matteo, non vedevo l’ora di presentartelo, ma parlerete in macchina.. ti porto a casa che è tardi”
    Seduta in macchina li osservo, la pacatezza delle loro effusioni quasi mi impedisce di vederli come due splendidi corpi, abbracciati l’uno all’altro, il mio Filippo. Troppo complicato, migliore amico del mio ragazzo. Gay. Queste favole non si realizzano a gente come me.
    “Ti ho detto che Matteo fa l’architetto? La nostra casa l’ha progettata lui.. certo in trenta metri quadri di più non si poteva fare, ma lo considero una sorta di nido”
    Il mio materasso gonfiabile è in corridoio. Le lenzuola di Peppa Pig mi fanno definitivamente calare il mio immaginario-ma-desideratissimo pene. No, non è abbastanza, la buona notte di Filippo arriva con un’arruffata di capelli ed un bacio sulla nuca. Ti odio. Tratta il tuo ragazzo come un bambino se hai desiderio di parternità ma non me, stronzo. Vorrei sbatterlo sul quel divano e farmelo tre volte di fila, lasciarlo senza fiato e togliergli quel sorriso fiero.
    “Buona notte a te e grazie di avermi ospitato!” “ma di nulla Chicca, fa più piacere a me” schiocco sulla fronte. Ma cosa vuoi? Che mi strappi le ovaie e le metta al chiodo. Ti detesto.

    Durante la notte mi alzo per andare in bagno.
    Il bagno è al centro della stanza ed ha due porte, che lo collegano col salone e la stanza da letto. Ad oggi posso dire che varcare quella soglia è ciò che mi ha cambiato l’esistenza.
    Non appena interrotto il rumore della pipì la mia attenzione ricade su un altro genere di suoni, sussurri, lievi movimenti. Mi avvicino alla porta a vetri che da sulla camera, con l’intento di origliare ma mi accorgo che è socchiusa.. vedo il letto, si trova in posizione opposta. Li vedo, uno di fronte all’altro, si guardano seri. La mano di Matteo è nei boxer di Filippo, lo accarezza dolcemente.
    “non so se me la sento” dice Filippo con un filo di voce “ti prego, concedimelo, non ti chiedo altro.. da quando ne abbiamo parlato non riesco a pensare ad altro” risponde Matteo sempre bisbigliando. Silenzio. Filippo lo guarda serio ed annuisce con la testa, sembra impaurito. Un sorriso e la mano di Matteo, senza uscire dai boxer si sposta da davanti.. a dietro. I loro bacini si avvicinano. “Non ti farò male” le sue dita scorrono nella piega di Filippo e con voce pacata ed un po’ maliziosa aggiunge “non ho fatto altro che pensarlo, oggi, il tuo buchino. Non riuscivo a lavorare, sono dovuto andare in bagno a farmi una sega” un riso nervoso da parte di entrambi. Con la mano libera Matteo prende una boccetta rossa. Filippo è ormai pancia in sotto sul letto e Matteo gli si siede sulle ginocchia. Non vedo bene. E’ di spalle rispetto a me. Traffica un po’ con la boccetta , si mette una mano in mezzo alle gambe e si china su di lui. La faccia di Filippo è contratta, con l’unica mano che vedo stringe il lenzuolo. Gli sta facendo male? “shhhh rilassati… ah…” i movimenti di Matteo sono lenti, rispettosi, gli sta dando il tempo di abituarsi. Dei gemiti leggeri accompagnano il tutto. Non capisco Filippo, la sua faccia è dolorante ma meno di prima.. ha raggiunto quello stato si abbandono e vulnerabilità in cui io l’ho potuto solo sognare.
    Ormai i movimenti di Matteo sono decisi, gli allunga un mano sulla nuca, quasi a sorreggersi. Lo domina completamente. Non riesco a ricordare il sorriso di Filippo tanto odiato, ora che lo vedo con la bocca semiaperta, ansimante.
    Matteo ormai gli tocca la schiena con il petto. Allunga una mano tra le sue gambe e dolcemente lo muove su e giù, con delicatezza, spostando Filippo su di un fianco.
    Mentre gli bacia il collo si dedica completamente a lui, rimanendo perfettamente immobile dentro di lui. Lo tocca in maniera esperta, con leggerezza, manipolando il glande con le dita. Ho capito cosa fa, gli sta facendo crescere il desiderio, negandoglielo!
    “Ti voglio dentro di me.. Matteo… fammelo sentire dentro” a questo segnale Matteo sposta le mani sui suoi fianchi e con movimenti decisi si spinge sempre più in fondo, sempre di più. Filippo, con la bocca semiaperta e gli occhi chiusi è in estasi. I movimenti si fanno più incalzanti, i gemiti soffocati di Matteo si contrappongo a quelli meno discreti del mio Filippo. “oddio… eccomi…” con un gesto secco il bacino di Matteo si incolla a quello di Filippo con uno spasmo e, come per magia, il suo pene eretto esplode in una calda sborra che cerca di trattenere con le mani. Sono venuti insieme.
    Ripreso fiato Matteo si alza leggermente e mette una mano sulla fronte sudata di Filippo, si guardano. Sono due guerrieri dopo una battaglia a cui entrambi sono sopravvissuti.
    Me ne vado.. sono sconvolta. Non per perbenismo eh, non è che pensassi che a letto quei due si giocasse a carte. La mia era INVIDIA. Non dell’oggetto del desiderio, ma dell’atto paritario che caratterizza un rapporto omosessuale. Nella mia vita di donna il ruolo mi è stato assegnato: passivo. La prima volta di Filippo fu tanti anni fa, ma anche stasera. Quei due hanno la possibilità unica e speciale di poter godere l’uno dell’altro in assoluta libertà. E’ questo ciò che invidio.. l’assoluta naturalezza dell’atto e la condivisione tra i partner. Devo toccarmi per riuscire a dormire: mi inumidisco un dito e lo faccio scivolare delicatamente nelle mutandine pensando alla mano di Matteo. Tre tocchi e sono già venuta.
    La mattina mi sveglio all’alba e me ne vado. Non posso restare un minuto di più. Vado a sbrigare le mie commissioni e poi a parco Sempione a leggere, a pensare, sola con le mie fantasie. Vorrei essere un uomo, cercarmi un compagno e vivere quell’esperienza meravigliosa. Non riesco a pensare ad altro. Mi bagno al solo pensiero degli eventi della notte prima.
    Lo squillo di un sms mi distoglie dai pensieri, è Filippo “Peppa!! cos’è questa storia del BnB? Se stai scomoda posso capirlo ma non accetto che vai a buttare soldi in un hotel. Stasera puoi dormire con me dai, ci va Matteo sul gonfiabile” Eh?! Se rimango un altro giorno in più in quella casa e si verifica un altro evento simile io mi ci butto in mezzo, sul serio. Mando all’aria ragazzo, amico e dignità (visto che mi rifiuteranno)! Non mi va, gli rispondo che è per una questione di vicinanza al centro e che gli lascio l’indirizzo se vuole venirmi a trovare. Idiota!! Il tuo intento era proprio staccarti!! Me ne pento. Fortunatamente l’sms dopo mi conferma che hanno già un impegno.
    Me ne torno in hotel, ma non prima di prendere una bottiglia di vino. Ho bisogno di compagnia.
    Stesa sul mio letto col calice guardo uno di quegli odiosi film americani in cui lei è frustrata e alla fine trova uno che se la scopa da Dio. Che pa**e.
    Bussano alla porta.
    Dico a me stessa che è la signora della reception, ma io so chi è. Il cuore mi batte all’impazzata.
    “Chicca ma questo posto è una stalla” dice col suo sorriso enorme che odio. “Filli senti, sto di malumore non cominciare” “e che è successo?” “scazzi vari, senti ma non dovevi andare a cena con gli amici” “sono andato ed è finita. Peppa sono le 11.. ma quanto caspita hai bevuto?” “Non chiamarmi Peppa. Ne Chicca. Non sono una bambina, ho la tua età. Sono una donna. Da bambini manco ci conoscevamo” gli verso un bicchiere di vino, poi un altro e parliamo di molte cose. Ora mi rendo conto di aver portato una corazza esattamente come lui. Gli metto due mani sul viso e lo bacio, con tutta la mia forza. Gli sfilo la maglietta e mi dirigo sui suoi capezzoli, turgidi, gliene succhio uno e gli tocco l’altro. Ce l’ho in pugno, non sorride più.. ora è serio e mi guarda.. gli prendo una mano e gliela infilo sotto il reggiseno.. mi struscia i capezzoli con le dita, un’eccitazione mai provata. Gli do una spinta e lo butto sul letto, slaccio la cintura e glielo prendo in bocca. Grosso. Bello. Un sapore delicato (so bene quante docce si fa) mi invade la bocca. Eccitatissima gli salto sopra, sono talmente bagnata che non fa fatica ad entrare e nel frattempo gli faccio un succhiotto.Un’ondata calda mi riempie e, per la prima volta, provo un orgasmo interno.

    La luce entra tenue dalla finestra, ho dormito in una stretta, la sua stretta. Dorme come un bambino accanto a me, come mille volta l'ho visto. Ma qualcosa non quadra.. siamo entrambi vestiti.

    Sembra che la serata ieri sia finita solo col vino e nulla più, ma non importa.

    Riprendo il treno prima che si svegli e me ne torno a Napoli, adesso ho capito come scegliere il mio ruolo nella vita.

    Edited by youngHolden - 22/10/2014, 14:06
     
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