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Albert De Klerc.
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CAPITOLO 2: La proposta del comandante
Il comandante dell' ufficio reclutamenti si rivelò essere un uomo estremamente affascinante, colto e chiacchierone.
Luca si sentì presto a suo agio con lui e si lasciò andare in confidenze di cui pochi erano a conoscenza.
Disse di essere gay e di desiderare molto di entrare nell' esercito non solo per motivi lavorativi e per amore della divisa, ma anche perchè nei suoi sogni erotici spesso si vedeva posseduto da militari nella caserma.
- quindi tu vuoi entrare in caserma per farti chiavare dai commilitoni? - chiese il comandante con aria molto interessata.
- non solo per quello ovviamente - disse Luca - io amo la divisa, ammiro i militari e sento il bisogno di ricevere un addestramento militare. Però non nego che l' idea di essere scopato da qualche commilitone mi eccita molto -
Il comandante lo guardò per alcuni istanti, con aria decisamente interessata.
- in questo caso - disse alla fine - se davvero sei deciso, io posso darti una mano per entrare in maniera più ... rapida -
- che intende dire? - chiese Luca vagamente sorpreso.
- bè, ci sono parecchie pratiche da sbrigare prima di decidere se un candidato merita o no di entrare nell' esercito. Io potrei farti entrare subito facendo risparmiare tempo a te e a me ... -
- sbaglio oppure sta per arrivare un " ma "? - fece Luca.
- che intuito ragazzo - rispose il comandante sorpreso - in effetti si, ci sarebbe un " ma " di cui discutere -
- e sarebbe? -
- da quello che ho capito - disse l' uomo avvicinando il viso a quello di Luca - tu sei passivo e ti piacciono gli uomini decisi, vero? -
- si, abbastanza - rispose Luca - perchè? -
Il comandante gli fece cenno di alzarsi.
- è meglio se andiamo in un posto più tranquillo per parlare di questo, vienimi dietro senza fiatare ok? -
Luca annui è lo seguì fuori dal ristorante in un vicolo li accanto. Il comandante lo guidò fino in fondo e gli aprì una porta di metallo.
- che posto è questo? - chiese timorosamente.
- tu entra, poi parliamo -
Luca eseguì l' ordine senza fiatare, quasi contento di riceverne uno ancora prima di essere ammesso.
Una volta dentro attese che il comandante lo seguisse e chiudesse la porta. Rimasero quasi totalmente al buio.
- ascoltami attentamente ragazzo - disse il comandante - se davvero vuoi diventare un militare la prima cosa che devi imparare a fare è ubbidire agli ordini dei tuoi superiori ... senza discutere, chiaro? -
- certo, è ovvio - rispose Luca.
- certo un corno. Da questo momento tu dovrai chiamarmi signore, chiaro? -
- si, signore - rispose Luca abbassando il capo.
- bene, vedo che impari in fretta. Ora recluta inginocchiati davanti a me -
Luca, ormai soggiogato dalla situazione e stregato dal fascino della divisa, ubbidì senza fiatare.
- bene recluta, davvero bene. Adesso succhiami il cazzo come fanno le troie e se mi farai godere, cosa di cui sono certo, vedrò di farti entrare nel concorso senza fatica -
Detto questo si aprì la patta e ne tirò fuori un uccello semi eretto e già bello grosso. Doveva misurare circa diciotto centimetri, forse venti.
Luca, sempre senza fiatare, aprì la bocca e si infilò il cazzo, cominciando a ciucciarlo al meglio.
L' effetto fu quasi immediato. Presto da barzotto divenne dritto e duro come il cemento e il comandante, afferrato Luca dietro la nuca, cominciò a scopargli la bocca con ferocia.
- succhi come una puttana navigata - disse gemendo - credo che farai felici un sacco di commilitoni -
Luca, senza rendersene conto, raddoppiò gli sforzi per accogliere nella sua bocca quel grande bastone di carne che entrava sempre più rapidamente scopandogliela senza pietà.
- prendi sto cazzo, puttana vogliosa, succhia sta bega e fammi godere troia, che poi ti faccio sbattere da tutta la caserma, ti troverai un culo come una galleria. Godrai come una vacca -
Il comandante cominciò ad insultarlo sempre più pesantemente e Luca, eccitato, lo slinguava con energia.
Dopo un pò il comandante cominciò a gemere decisamente, bloccò il capo di Luca con le mani e fece in modo che il suo cazzo fosse tutto nella bocca del ragazzo.
- bevi la sborra del tuo superiore, puttana, bevi tutto, ingoia sta crema e godi, troia -
Poi si inclinò all' indietro e gli schizzò in gola quattro o cinque copiosi getti di sborra calda e cremosa. Luca bevve tutto godendo come non avrebbe mai creduto di poter fare.
- brava troia, mi ha fatto sborrare - disse il comandante quando ebbe ripreso fiato - dammi qualche giorno di tempo e ti farò chiamare. Prepara la roba per la caserma. Ti sei meritata un anno di ferma volontaria -
Senza aggiungere altro aprì la porta e lo invitò ad uscire con gesto della mano.
Luca arrivò sulla porta e si voltò.
- grazie signore, sarà un onore per me vestire la divisa - disse.
- sarai vestito ben poco, piccolo pompinaro, ci puoi contare - rispose il comandante con un sorrisetto.
Luca, senza aggiungere altro si irrigidì nel saluto militare, voltò le spalle al comandante e corse alla fermata del pullman per tornare a casa.
Per la prima volta in vita sua era felice ......