GRADI E STELLETTE: LA CASERMA DEL PIACERE

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Albert De Klerc
        Like  
     
    .

    User deleted


    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



    ========================================================

    CAPITOLO 1: La decisione


    - togliere il servizio militare obbligatorio è stata la stronzata più grande mai fatta dallo stato -.
    Per un ragazzo normale questa affermazione sarebbe suonata quasi come una presa in giro, una battuta o nel migliore dei casi come il delirio di un beone.
    Ma Luca non era ne ubriaco e nemmeno un burlone, lui ci credeva veramente a quello che diceva. Era convinto di avere ragione nell' affermare che togliere il servizio militare era stato un errore madornale da parte dello stato. Suo padre era stato sotto le armi e tutti i suoi zii anche, anzi, il fratello maggiore di sua madre era stato ad un passo dal diventare attendente personale del comandante con altissime possibilità di fare carriera. Anche se aveva scelto di non accettare la proposta del comandante era comunque rimasto molto legato all' esercito e in qualche modo aveva trasmesso la passione per le divise al nipote.
    Da sempre Luca guardava affascinato i carabinieri nelle loro belle divise scure, i marinai con le casacche bianche, i corazzieri sui loro cavalli con quegli elmi così vistosi e sempre più spesso si trovava ad immaginare se stesso vestito da carabiniere o da fante dell' esercito.
    Quella fine di estate, Luca aveva compiuto 22 anni a maggio, si presentò una incredibile occasione per realizzare quel sogno che coltivava da tempo.
    Dietro suggerimento dell' amico comandante della polizia municipale, Luca visitò il sito internet dell' esercito dove scoprì che era aperto il reclutamento per un bel numero di volontari.
    La ferma era della durata di un anno e leggendo i requisiti Luca pensò di essere in regola e il giorno dopo tornò dall' amico comandante per chiedere ulteriori informazioni. Questi gli stampò i moduli da compilare e lo aiutò a riempire tutti gli spazi.
    Poi gli disse dove doveva portare i fogli e lo incoraggiò.
    Luca si prese una notte di tempo per riflettere su quella scelta che poteva dare una svolta tutta nuova alla sua vita. Voleva fortemente provare, sapeva che sarebbe stato un percorso duro e pesante ma era altrettanto convinto che solo quella fatica sarebbe stata in grado di forgiarlo nello spirito e nel corpo.
    La mattina dopo prese il pullman, scese alla fermata più vicina alla caserma e vi arrivò a piedi con i documenti in mano. Entrò nell' androne e si fece dire dall' attendente in portineria la strada che doveva fare. L' ufficio arruolamenti era a metà di un corridoio del pian terreno ed in attesa c'erano già alcuni giovani.
    Con il cuore che batteva a mille si sedette ed attese il suo turno guardandosi attorno.
    Il ragazzo seduto alla sua destra poteva avere diciotto anni, forse diciannove. Era molto carino, castano, alto, fisico asciutto da sportivo e un bel viso simpatico e attraente.
    Alla sua sinistra invece era seduto un ragazzo più grande, forse sui venticinque anni, muscoloso, molto sensuale, biondo scuro e con un viso da macho.
    Il terzo era invece piccoletto, mingherlino e con un viso quasi da ragazza. Era il meno carino dei tre ma aveva un qualcosa di affascinante a suo modo. Luca era gay, non dichiarato, e vicino a quei due giovanotti si sentiva decisamente a disagio.
    Era carino, ma a confronto del biondino e in misura minore del moro si sentiva brutto e trasandato.
    Oltre al resto era anche piuttosto timido e in situazioni come quella la difficoltà di attaccare bottone raddoppiavano esponenzialmente. Senza nemmeno aprire la bocca vide entrare prima il biondino, poi il piccoletto e infine il moretto. Tutti e tre uscirono con un espressione tranquilla dall' ufficio reclutamenti e questo rassicurò molto Luca.
    Entrò a sua volta dopo essere stato chiamato, salutò cortesemente il militare dietro la scrivania, gli consegnò i documenti e, quando gli detto di sedersi, ubbidì diligentemente.
    Il graduato gli rivolse un po di domande rivolgendosi a lui con un tono serio e deciso. Non doveva essere un uomo molto simpatico, ma forse dipendeva dal fatto che era in servizio.
    Luca rispose ad ogni domanda cercando di non mostrare paura o indecisione e alla fine il graduato sembrò sciogliersi un pò.
    Gli fece notare alcuni piccoli errori di compilazione, lo rassicurò sul fatto che non avrebbero comunque inficiato la valutazione finale e dopo una mezz'oretta di colloquio più cordiale si offrì di dargli ulteriori informazioni sull' arruolamento e su tutto quello che l' ingresso nell' esercito avrebbe comportato.
    - è quasi ora di pranzo - disse il comandante - pensavo che potrei spiegarti bene tutto il procedimento di arruolamento davanti ad un buon piatto di pasta, se vuoi -
    Luca era un pò impacciato. Era onorato da una parte di quell' invito ma dall' altra intimorito. Alla fine decise di accettare anche perchè, oltre al resto, il militare era anche un bell' uomo sui quaranta anni, brizzolato, giovanile e inaspettatamente gioviale.
    Fu così che l' aspirante volontario e il militare addetto agli arruolamenti uscirono dalla caserma e si spostarono in un vicino ristorante.
    Luca non poteva sapere cosa avrebbe significato quell' invito ne poteva immaginare le conseguenze che avrebbe comportato ....
     
    .
8 replies since 15/10/2014, 01:11   5883 views
  Share  
.