Addio al celibato 5 - Tutto ha una fine

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  1. vogliagay
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Mi sveglio all'improvviso. È ancora buio pesto e fa molto caldo. Mi tolgo la maglietta e prendo il cellulare: le 3:06. Teo e Fabio nel loro lettone ronfano alla grande. Mi giro, cerco di riprendere sonno ma non ci riesco. Comincio a pensare: questa è l'ultima notte qui, domani pomeriggio ripartiamo alla volta di Milano. Mi dispiace, è stato un weekend sorprendente e molto, molto piacevole, è il caso di dirlo. Ma ahimé, tutte le cose hanno una fine. Alla mia mente tornano le sensazioni di godimento provate in questi giorni, sensazioni che non provavo da qualche anno, quando avevo messo a riposo la mia voglia di cazzo. Voglia che è stata risvegliata dai miei amici. Comincio a eccitarmi, il pisello si irrigidisce e comincio a sentire un certo prurito alla rosellina del culo, che nonostante il trattamento subito giusto qualche ora fa sembra avere ancora voglia di essere aperta. Dio che scopata! Ancora non riesco a credere che il manzo che mi ha tanto eccitato ieri in spiaggia mi abbia scopato. A proposito di Giacomo, mi dispiace per lui, non credo lo vedrò mai più, visto che lui è di Pisa e io di Milano. Un momento però, lui ora è sul divano in salotto; Marco l'ha gentilmente ospitato per la notte in modo da fargli risparmiare una notte di albergo, e lui per non disturbare ha voluto a tutti i costi stare sul divano, rifiutando categoricamente l'offerta di Marco di cedergli il lettone. È un attimo: mi tiro su dal letto, apro il cassetto del comodino e prendo un profilattico, mi faccio luce col cellulare e raggiungo il soggiorno. Eccolo. Giacomo è sdraiato, solo uno slip addosso e dorme con un'aria angelica. Cazzo quant'è bello! Mi inginocchio ai piedi del divano e avvicino il mio viso al suo pacco. Un bacetto dopo l'altro e noto che l'asta comincia a prendere vigore, così decido che voglio finire come piace a me. Abbasso lentamente lo slip e imbocco il cazzo barzotto, desideroso di sentirlo crescere all'interno della mia bocca. Succede in una trentina di secondi, tanto che non riesco a tenerlo tutto. Seppur in dormiveglia, Giacomo capisce che qualcosa di strano sta succedendo perché comincia a muoversi e a lamentarsi. Ci dò dentro con il mio lavoro di bocca, finché lui non può fare altro che svegliarsi. E mugola di piacere. Mi prende la testa e l'abbassa completamente sul suo cazzo, facendomi tossire. "Uhhh, che bel risveglio, ma che ore sono?", fa a bassa voce. Molla un attimo la presa per farmi rispondere. "Le 3 passate", rispondo ansimante, in debito d'ossigeno. "E siccome avevi voglia di cazzo sei venuto qui a giocare col mio...". "Sì", rispondo, "era l'ultima occasione che avevo...", continuo, con un tono che lascia trasparire tutto il mio dispiacere. "Piccola troietta, vieni qui!". Mi prende il viso tra le mani e l'avvicina al suo. Mi bacia con dolcezza e passione allo stesso tempo. Io mi sciolgo, ansimo e comincio a toccarlo ovunque, in preda all'eccitazione crescente. Torno ai piani bassi e riprendo il mio pompino, finché Giacomo di forza mi mette a quattro zampe sul divano, abbassa i miei boxer e si tuffa sul mio buchino. Lo lecca, lo succhia, lo allarga con le dita, riversa tutta la sua eccitazione sul mio anellino. Io devo portarmi la mano alla bocca per strozzare il mio godimento. Poi d'improvviso si alza e strofina il suo palo sul mio solco. Capisco che vuole già incularmi, così gli passo il profilattico. In men che non si dica lo indossa, mi lubrifica ancora il buchetto e sprofonda di botto in me. Io devo mordere il cuscino del divano per non urlare dal dolore lancinante. Istantaneamente porto le mani alle chiappe cercando di aprirle un po', nella speranza di alleviare leggermente il dolore. È completamente piantato dentro di me, la sua cappella va a stimolarmi la prostata ad ogni colpo, portandomi a perdere liquido che va a bagnare il divano.
    Giacomo si sdraia sopra di me e comincia a scoparmi con una foga inaudita, come se fosse in astinenza da chissà quanti mesi. Si capisce che è pieno di desiderio e passione e in questo modo si sfoga. Avvicina il suo viso alla mia testa, tira fuori la lingua e comincia a leccarmi l'orecchio, poi mi sussurra in un modo che aumenta la mia eccitazione: "Ringrazio Marco che ieri è venuto a chiedermi se volevo unirmi a loro per farti la festa. Sei stupendo, dal primo momento che ti ho visto ti ho desiderato!".
    Detto questo si ancora ai miei fianchi e mi scopa con quanta forza può. Io faccio fatica a trattenere il mio godimento, anche se davvero tra il rumore dei nostri corpi e del divano, non riesco a capire come i miei amici ancora non si siano svegliati.
    Tanto desiderio e tanta foga però portano ben presto alla fine di tutto. I movimenti scomposti di Giacomo all'interno del mio culo mi fanno capire che è sull'orlo dell'orgasmo, così gli sussurro: "Esci, ti voglio in faccia, ti prego!".
    Repentino sfila il cazzo dal mio culo, si toglie il preservativo e comincia a menarselo a pochi centimetri dal mio viso. I suoi respiri sempre più affannati mi fanno capire che c'è, e infatti, anche se non riesco a vedere nulla a causa del buio, sento gli schizzi che uno dopo l'altro imbrattano il mio viso. Alla fine sono una maschera di sborra! Sono in paradiso! Ancora in preda all'eccitazione mi stendo di nuovo sul divano con le gambe sopra la mia testa e mi sego finché anche la mia sborra va ad aggiungersi a quella di Giacomo sul mio viso.
    Intanto Giacomo prende il mio cellulare e digita qualcosa: "T'ho lasciato il mio numero, dopo fammi uno squillo. Mi capita spesso di venire a Milano per lavoro". Si avvicina e mi bacia dolcemente. "Oh sì, non sai che bella notizia mi hai dato! Significa che ci rivedremo ancora???". "Secondo te?".
    ***** ***** *****
    Siamo in macchina da un'oretta, i posti come all'andata: Enrico guida, Marco al suo fianco, io dietro con i gemelli casinisti. A un tratto vediamo un cartello, stazione di servizio a 2 km. Marco: "Scusa Enrico, so che non siamo in viaggio da molto, ma io avrei una certa urgenza di andare in bagno, ti scoccia fermarti?". "Perché no, figurati, non abbiamo mica fretta".
    Enrico parcheggia vicino all'autogrill, scendiamo tutti e 5, ma mentre Enrico e i gemelli fanno un giretto tra gli scaffali, io e Marco ci precipitiamo alla toilette. I bagni con la porta sono tutti occupati, quindi ci accomodiamo agli orinatoi a muro. Io mi metto alla sinistra di Marco e noto che alla mia sinistra c'è un altro ragazzo. Alto all'incirca 1,75 m, fisico abbastanza muscoloso, biondissimo e pelle abbronzata, una trentina d'anni. L'esatto contrario del mio tipo ideale, mediterraneo, ma devo riconoscere che è un gran figo! Inevitabile allora è che allunghi la mia testa a sbirciare per verificare se tanta bellezza se la ritrovi anche nelle parti basse. Devo dire che è così: un bel salsicciotto scuro, non lunghissimo ma abbastanza grosso. Il tipo si accorge del mio gesto, anche perché devo dire che non ho fatto nulla per nasconderlo. Un po' perché alla fine chi lo conosce e chi lo rivedrà più, un po' perché devo ammettere che gli avvenimenti degli ultimi giorni mi hanno in un certo senso disinibito. Comincia ad accarezzarsi l'amichetto, che in men che non si dica diventa barzotto. Mi fa l'occhiolino, facendomi intendere che vorrebbe fare qualcosa con me. Io gli sorrido ma con gli occhi faccio segno indicandogli Marco al mio fianco. Il quale però proprio in quel momento si rimette il pisello nei pantaloni e si avvia ai lavandini. Dopo qualche secondo è fuori. Il bel ragazzo mi prende la mano e se la porta al cazzo, ormai completamente duro e bello grosso!!! Mi viene l'acquolina in bocca, in me si accende il desiderio, il mio cazzo si impenna. Qualche colpo di sega e il ragazzo mi dice: "Perché non andiamo in un bagno?". Io rispondo dispiaciuto: "Non sai quanto vorrei, ma come hai visto sono in compagnia di amici, non posso tardare!". È deluso, si vede, così mi guardo in giro, controllo che non ci sia nessuno e fulmineo mi abbasso, mi metto in bocca il cazzo fino alla radice per un paio di secondi. Il bel tipo sospira, ma io subito mi ritraggo. Tossisco e ho gli occhi lucidi. Gli sorrido, gli faccio l'occhiolino, cerco di sistemare il mio cazzo nei pantaloni e gli sussurro all'orecchio: "È davvero un gran peccato!". Ed esco.
    Torniamo alla macchina e Marco dice a Teo di mettersi pure davanti. "Perché?", chiede Matteo. "Sono un po' stanco, magari riesco a stendermi sui sedili dietro e a farmi un sonnellino. Riprendiamo la marcia, per il momento Marco si è messo sui sedili di mezzo insieme a me e Fabio, io al centro. D'un tratto Marco mi prende per il collo e mi abbassa all'altezza del suo pacco. "E così hai ancora voglia di cazzo, eh?". "Ma che fai!", cerco di protestare, sorpreso da quel gesto improvviso. "Guarda che ti ho visto prima, nel bagno dell'autogrill, sai? Come ti guardavi con desiderio il cazzo del tipo di fianco al tuo pisciatoio. Cazzo, non hai proprio più ritegno! Senza contare che ti abbiamo visto ieri notte con Giacomo!". E così dicendo comincia a slacciarsi i pantaloni e tira fuori il cazzo già duro, sbattendomelo sulla bocca. "Cazzo, alla fine si sono svegliati! Mi sembrava strano che non si fossero accorti di nulla, perché alla fine abbiamo fatto un bel casino! Chissà perché non si sono uniti però… Boh!", penso. Gli altri amici assistono interessati alla scena, anche Enrico. "Enrico, per favore, tu guarda la strada però! Se vuoi puoi divertirti dopo!", riprende Marco.
    Spalanco la bocca e mi tuffo sull'asta dura. Ha proprio un bel cazzo Marco, non c'è che dire! Beata Francesca che se lo può godere quando vuole! L'eccitazione esplosa nei bagni dell'autogrill fa sì che il mio lavoro di bocca sia eccezionale. Marco ansima e a un tratto deve allontanarmi perché rischia di sborrare troppo presto. Allora è Fabio a tirarmi dalla sua parte e a occuparmi la bocca col suo uccello. Do il massimo anche con lui, tanto che esclama: "Cazzo ti prende oggi, sei un'idrovora!!! Sei una mangiacazzi!!!". Intanto che io spompino Fabio, Marco mi abbassa i pantaloncini e comincia a lavorarmi il culo, con la lingua e con le dita. Nel giro di un minuto il mio buco è grondante e pronto a essere sfondato. Marco indirizza la sua cappella e con una leggera spinta la cappella è dentro. Non sento neanche dolore perché mi ha preparato bene, quindi affonda deciso, interamente nelle mie viscere. È godimento all'istante, tanto che non posso fare a meno di togliermi dalla bocca il cazzo di Fabio per un istante ed esprimere il mio piacere. Marco tira fuori quasi tutto il cazzo, poi spinta la mia testa contro l'addome di Fabio in modo che il suo cazzo è completamente piantato nella mia gola, riaffonda nel mio culo e comincia a sfondarmi con violenza, in un avanti e indietro che mi lascia senza fiato. L'unica cosa che posso fare è mugolare. A livello psicologico sto godendo da matti, l'idea di essere trattato come un oggetto mi fa morire. E i miei amici sembrano capirlo, perché sono più decisi ogni volta che mi scopano.
    Ora Marco esce momentaneamente dal mio culo e dice a Fabio di andare dietro e stendersi, che stiamo più comodi. Capisco quindi come andrà a finire. Fabio si sdraia e mi fa sedere sul suo cazzo, che viene risucchiato dal mio culo; Marco mi viene dietro, mi spinge verso Fabio e lentamente entra anche lui col suo palo nel mio culo. È incredibile, sono alla terza doppia penetrazione nel giro di tre giorni! Non l'avevo mai provata ma è qualcosa di fenomenale! Non riesco a descrivere con le esatte parole ciò che provo! A livello fisico è sì piacevole, anche se all'inizio un po' di dolore lo provo inevitabilmente. Ma è a livello psicologico che il godimento esplode in tutta la sua potenza. "Ohhh sììììììì! Avanti così, con due cazzi nel mio culo! Sfondatemi, possedetemi, sono la vostra troia ragazzi! Più forte che potete, vi prego!". Sto impazzendo dal piacere, prego i miei amici di darmi più cazzo possibile, comincio a tremare e a contrarre involontariamente lo sfintere, massaggiando così i due cazzi. "Ahhhh, così ci fai sborrare cazzo!", fa Marco, che cerca di sottrarsi al mio culo ma non riesce. Qualche secondo ancora e sento i cazzi gonfiarsi e sputare nel mio retto tutto il loro succo. I miei amici sono stremati e Marco si accascia sulla mia schiena. Non appena si riprende esce dal mio culo, seguito da Fabio e io devo stare attento a come mi muovo per non far colare tutta la sborra fuori. I miei amici si rivestono e Marco esclama verso Enrico e Matteo: "Forza, ora tocca a voi!". Enrico si ferma in una piazzola dell'SOS e scende dalla macchina, col cazzo che punta oscenamente sul davanti dei pantaloni. A Teo invece basta scavalcare il sedile, visto che è già col cazzo bello duro al vento, avendo assistito alla scopata segandosi.
    Marco alla guida, Fabio di fianco, riprendiamo il viaggio, ormai manca solo una mezz'oretta a Milano. Io sono già occupato a spompinare Teo mentre Enrico si denuda. Si lubrifica il mostro che ha tra le gambe, sputa sul mio culo e in un attimo è dentro. La presenza è sicuramente ingombrante, ma fortunatamente grazie alla doppia penetrazione di poco fa, non sento molto dolore. E menomale, visto che il caro Enrico non è che si trattenga. Anzi. Ci va giù bello pesante, manco fosse un minidotato qualunque da 12 cm di cazzo! D'altra parte però sono anche bello impegnato a ciucciare Matteo che si gode il mio lavoretto, tanto che a un certo punto mi ferma e comincia a muovere il bacino e a prendere il controllo. Scopato in culo e in bocca! Sono in estasi!
    Enrico un po' stanco esce, quindi Teo mi fa cenno di sedermi su di lui. Fortunatamente col suo cazzo "normale" provo solo piacere, neanche un po' di fastidio. La sborra degli altri due poi sta facendo il suo dovere. Dopo un po' di ping pong tra un cazzo e l'altro, Marco fa presente che manca davvero poco a casa mia. Quindi Enrico mi fa stendere supino, si mette le mie gambe alle sue spalle e comincia a scoparmi con una violenza che sembra mi stia stuprando. Io comincio a urlare, sia per il piacere, sia per il dolore. Purtroppo però non siamo più in autostrada, ma già in città, quindi c'è il rischio che qualcuno possa sentirmi. Allora Teo si mette sopra di me e mi ficca il suo cazzo in bocca, zittendomi. È una sincronia magnifica che in breve porta i suoi frutti: Enrico mi sborra in culo, Teo mi dà da bere e io schizzo fino ad arrivarmi in faccia. Anche il tempismo è perfetto. Nel momento in cui ingoio l'ultimo schizzo di sborra di Matteo, Marco si ferma davanti a casa mia.
    Con qualche difficoltà mi sistemo e scendo dalla macchina. Marco tira fuori dal bagagliaio il mio trolley e dando una palpata al mio culo mi sussurra: "Grazie amico mio, non avrei potuto desiderare un addio al celibato più piacevole e trasgressivo! Sei fantastico! Peccato sia finito!". Io gli sorrido, facendogli capire che anche a me è piaciuto tanto. Mi incammino verso il portone di casa un po' a disagio, visto che sento la sborra colarmi negli slip, e un po' triste. Ma d'altra parte tutto ha una fine. O forse no.
     
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  2. 19mark95
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    lunghissimo ma molto carino
     
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1 replies since 18/9/2014, 23:05   1250 views
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