Born to fuck!

Episodio 3

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  1. Fra_1999
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Episodio 3
    Voglia di chat



    Quante volte si era masturbato pensando a Luca e Valerio scopare allegramente fra di loro? Negli ultimi due giorni probabilmente un'infinità di vole. Praticamente li sognava anche la notte. Sapeva che forse era ingiusto nei loro confronti e che non erano fatti suoi, ma la cosa gli veniva naturale. Non appena andava in bagno, si faceva la doccia, o semplicemente si toccava per mettere a posto il pacco, gli tornavano in mente quelle fantastiche immagini e il suo pene, incapace di trattenersi, si irrigidiva immediatamente. Era poi molto difficile fare in modo che la situazione tornasse alla normalità, soprattutto se non era da solo. La maggior parte delle volte, l'unica soluzione era scappare nel bagno più vicino e segarsi, o, in mancanza di bagni, nel vicolo più isolato che riusciva a trovare nelle vicinanze. Solo la sera precedente si era accorto di esser spiato da un barbone mentre si svuotava dietro ad un cassonetto dell'immondizia, a seguito dell'incontro con l'amico mentre andava all'allenamento. Ma di questo non ne parlava con nessuno. In fondo non lo faceva perché gli piacesse, più per necessità in casi di urgenza. Si svegliò, quella mattina, con il pene già duro. Li aveva sognati ancora. Si mise a sedere con le gambe incrociate sul letto. I soli slip facevano fatica a contenerlo. Vedeva la cappella spingere con insistenza contro l'elastico bianco. Si alzò e, dopo essersi accertato di esser solo in casa, prese il pc e tornò a sedersi sul letto, eccitato. Lo accese e cercò dei siti porno. Si stimolava la cappella con la mano sinistra mentre muoveva il mouse con la destra. Mentre leggeva tra i vari link apparsi, una scritta attirò la sua attenzione. Una chat gay. L'idea di divertirsi con qualcuno era nuova ma molto eccitante. Aprì la pagina e accese la webcam. Poteva vedere la sua immagine riflessa sullo schermo. Aveva addosso solo gli slip e si chiese se si dovesse mettere qualcos'altro addosso ma si accorse, non appena cliccò su "start" di essere più vestito della maggior parte degli uomini. La prima persona che vide era un uomo, più o meno sulla quarantina. Aveva un fisico normale, molto curato. Era completamente nudo. Fra le cosce spiccava un'asta di dimensioni normali, ma di grande spessore. Alla destra dei due quadrati dove si vedevano rispettivamente la figura sua e dell'uomo uscì una semplice scritta in rosso.
    Partner: ciao, anni?
    Non fece niente. Continuò a massaggiarsi la cappella, con il cuore che viaggiava all'impazzata. Era la prima volta che una persona si rivolgeva a lui in quelle condizioni. L'uomo continuò a scrivere insistentemente, con la verga che puntava sempre verso l'alto.
    Partner: ehi, ci sei?
    Stefano sentì su di lui lo sguardo dell'uomo, Il sedicenne non era interessato all'uomo ma non aveva nemmeno il coraggio di cliccare su "avanti".
    Partner: ci sei? Ti va di fare qualcosa?
    Stefano aspettò qualche secondo, poi il quadratino in cui poco prima c'era l'immagine dell'uomo divenne nero per poi fare spazio ad una coppia di ragazzi.
    Partner: ehi ciao, anni? Da? A o p?
    Erano due ragazzi molto carini. Entrambi erano vestiti con un jeans e una maglietta. Erano abbracciati e sorridevano. Il ragazzo alla sinistra scriveva. Decise di rispondere, dopo un attimo di esitazione.
    Tu: siete una coppia?
    Partner: siamo amici.
    Tu: e cosa ci fate qui?
    Partner: cerchiamo divertimento. mostriamo qualcosa?
    Tu: cosa volete vedere?
    L'immagine scomparve dallo schermo. Forse avevano avuto dei problemi, non pensava di aver fatto una brutta impressione. Forse si erano semplicemente annoiati. Si chiese se era possibile che anche Luca e Valerio usassero certe chat ogni tanto. Sullo schermo apparve un ragazzo, non sembrava essere molto grande. Indossava dei pantaloncini corti blu. Sotto l'ombelico emergeva l'elastico dei boxer con una scritta tipica da biancheria maschile. Aveva un addome scolpito e due grossi pettorali. Sul viso un po' di barba scura, come gli occhi e i capelli.
    Tu: ciao
    Aspettò che il ragazzo lo osservasse. Sorrideva, forse gli piaceva. In fondo Stefano non era affatto brutto. Aveva un bel fisico e un bel viso.
    Partner: ciao bello
    Il ragazzo sorrise. Muoveva la mano destra dalla tastiera al pacco.
    Partner: anni?
    Tu: 16 tu
    Partner: sei piccolino
    Stefano fece una smorfia, il ragazzo sorrideva.
    Tu: è un problema?
    Partner: no no, io 24, roma
    Aveva otto anni in più di lui. Non sapeva nemmeno se fosse legale tutto quello che stavano facendo! Si limitò a sorridere. Almeno era carino e non sembrava nemmeno messo male.
    Tu: anche io roma
    Il cuore accelerò all'impazzata. Abitavano nella stessa città, forse lui lo avrebbe voluto conoscere. Cosa avrebbe fatto a quel punto?
    Partner: Che zona?
    Tu: non ti conosco abbastanza bene per dirtelo
    Partner: ma va, sei carino, magari possiamo vederci.
    Il ventiquattrenne si toccò di nuovo il pacco sorridendo. Quanto lo eccitava! Il pene nelle mutande di Stefano era ormai durissimo.
    Partner: il tuo pisello lo vuole ahah
    Tu: non la mia testa, non ti conosco
    Partner: ok allora ti dico io la mia zona. se ti va mi vieni a trovare.
    Il ragazzo scrisse il suo indirizzo e chiese a Stefano di appuntarselo. Il sedicenne lo fece. Doveva essere eccitato o spaventato? Non lo sapeva nemmeno lui ma continuò a scrivere.
    Tu: cosa ti piacerebbe fare se venissi a trovarti?
    Partner: quello che vuoi tu. magari ci divertiamo.
    Sorrise.
    Tu: non so nemmeno come ti chiami.
    Partner: Lorenzo, tu?
    Tu: stefano. e in chat di solito cosa fai?
    Partner: vuoi vederlo?
    Stefano annuì. Il ragazzo sullo schermo si tolse pantaloncini e boxer restando nudo. Era lunghissimo. Forse il pisello più lungo che Stefano avesse visto. Lorenzo iniziò a scappellarlo lentamente, poi sempre con più foga. Era bellissimo.
    Tu: quanti cm?
    Partner: 22
    Tu: wow
    Partner: fammi vedere il tuo
    Stefano fece scivolare l'elastico degli slip e li lanciò via, lasciando il suo pene libero di alzarsi. Iniziò a masturbarsi anche lui fino a venire. Sorrise mentre vedeva Lorenzo leccare la sua stessa sborra.
    Tu: beh ciao
    Partner: Aspetta. ti lascio il mio contatto whatsapp
    Tu: ah ok
    Partner: tu contattami, ok? sai dove vivo

    ***

    -Lo so che siete gay!
    Marta aveva fatto irruzione in casa di Luca senza preavviso. Aveva trovato la porta aperta e non si era fatta scrupoli ad entrare. I due ragazzi erano abbracciati (vestiti), seduti sul divano a vedere la televisione. Valerio aveva fatto un salto dallo spavento, mentre Luca si era alzato in piedi, pronto a difendersi da eventuali pericoli. Ma l'unica cosa che vide fu Marta, con espressione furiosa in viso. Che bisogno c'era di arrabbiarsi,e poi, come lo faceva a sapere lei? Forse era solo uno scherzo. Restava comunque il fatto che sembrava non scherzare affatto dal modo in cui si muoveva.
    - Ma perché non me lo avete detto? Non siamo un gruppo?
    Ok. Forse era seria. Né Luca, né Valerio si mossero di un centimetro, spaventati e straniti come qualche secondo prima. Si scambiarono un'occhiata di sfuggita, come a farsi le stesse domande. Luca parlò per primo.
    - Marta cosa stai dic...
    - Non fate finta di niente! Lo so con sicurezza, non fingete!
    Valerio scosse la testa facendo spallucce. Un pessimo tentativo di fare il finto tonto, soprattutto se l'obiettivo era imbrogliare Marta.
    - Ma cosa dici?
    - Vi ho visti l'altro giorno in camera.- mentì. Era stato Stefano a vederli, ma non aveva avvisato l'amico. Stefano le aveva più volte ripetuto di non dire niente a loro. "Devono venire allo scoperto da soli...", "...non mettergli pressione..." e tante altre cavolate del genere.
    - Eravate... avvinghiati? Beh che schifo! Io rispetto tutto e tutti ma non fatelo sul mio pavimento!
    I due la guardavano sempre più scioccati. Allora era vero, erano stati visti. E se a scoprirli non fosse stata lei ma qualcun'altro?
    - Scusa!
    - Scusa? Valerio, tu mi stai chiedendo scusa? Pensi che le scuse puliranno per terra?
    Luca assisteva alla scena muto. Non sapeva se ridere o piangere. Valerio guardava il pavimento con sguardo triste.
    - Almeno non dirlo a nessuno.- chiese il compagno di classe della ragazza.
    - Stefano lo sa già. E' stato lui a scoprirvi, in realtà.
    - Dio mio! Cosa pensa di noi, ora?- chiese ancora il sedicenne.
    - E' gay anche lui! Cazzo, sono circondata da gay!- rise Marta. - Adesso vi lascio soli, ma non pensate che non sia arrabbiata con voi! E dovete parlare con Stefano!

    DUE ORE PIU' TARDI
    Stefano e Marta erano seduti ad un tavolino nel bar semivuoto. Era ormai tarda mattinata e gli unici clienti oltre a loro erano due signori sui sessant'anni e un gruppetto di ragazzi. Discussero per una mezz'oretta di Luca e Valerio e dell'incursione di Marta. Come la ragazza immaginava, il sedicenne non si trovò affatto d'accordo con il suo parere e con ciò che aveva fatto. Ma ormai quello che era fatto, era fatto. Forse aveva accelerato i tempi, e non di poco, ma erano giunti ad un risultato. Ad un certo punto il barista si avvicinò al tavolino dicendo ai due di prendere qualcosa o di lasciare il posto libero. Stefano si propose di andare a prendere qualcosa ma Marta si alzò per prima, avviandosi verso il bancone. Dopo qualche secondo Stefano vide un ragazzo avvicinarsi al tavolino. Era solo, probabilmente si era distaccato dal gruppo di ragazzi poco più in là. Non doveva essere molto più piccolo di lui. Gli sorrise per metterlo a suo agio ma lui non fece altro che arrossire ancora di più.
    - Posso aiutarti?- chiese Stefano.
    - Beh... ecco... è una scommessa...
    - Di che si tratta?
    - Ecco... dovrei baciarti e chiederti il numero...- disse tutto d'un fiato.
    Stefano non riuscì a trattenere una pacata risata. Non male, era particolarmente fortunato quel giorno.
    - Un bacio a stampo.- disse. Non voleva dare l'impressione di divertirsi, anche se la cosa lo eccitava molto. Il ragazzo era davvero bello.
    - In bagno... qui ho vergogna.
    - Va bene...
    Si alzò e lo seguì in bagno. Semplici bagni di bar. Con gli ordinari orinatoi a muro e la fila di cabine con water. Si chiusero in una di quelle.
    - Beh facciamo in fretta. Ahahah- disse Stefano.
    Il ragazzo avvicinò la bocca, imbarazzato. Stefano fece lo stesso, ma con sicurezza. Unirono le loro labbra per qualche secondo, poi il sedicenne sentì qualcosa di umido spingere sulle sue labbra. Era la lingua dello sconosciuto.
    - Non avevamo detto un bacio a stampo?- si stacco e sorrise. Il ragazzo arrossì, con sguardo fisso a terra.
    - Scusa. Non l'ho fatto apposta...
    - Vai su... ah ecco il mio numero! Hai una penna?
    Il ragazzo gli porse una penna e lui gli scrisse il suo numero sul braccio, sempre sorridendo. Non si dice mai di no ad una scommessa.
    Tornò da solo al tavolino, Marta lo stava aspettando.
    - Cosa hai fatto con quello?
    - Niente, una scommessa...
    Stefano guardò l'orologio. Era ormai ora di pranzo, doveva correre a casa o i suoi si sarebbero infuriati per il ritardo. Salutò la ragazza e si avviò correndo verso casa.
    Il resto della giornata proseguì con una certa regolarità. Dopo pranzo i soliti allenamenti. Non vide per tutto il pomeriggio né Luca, né Valerio. Poverini! Forse erano chiusi in casa per l'imbarazzo. Decise di non andarli a trovare e di dargli un po' di tregua: Marta era stata sicuramente abbastanza. Si fece una doccia e uscì di nuovo. Non sapeva dove andare, vagava annoiato. Ogni tanto entrava in qualche negozio, ma senza interesse. Ad un tratto gli tornò in mente la chat della mattina. Lorenzo non abitava in una zona molto lontana da lì. Poteva fargli visita. Cercò nelle tasche il bigliettino con l'indirizzo. Voleva andarci veramente? Provare non avrebbe fatto male... almeno così pensava. In un quarto d'ora si ritrovò davanti alla porta del palazzo indicato. Cercò il nome del ragazzo fra quelli del citofono e, quando lo trovò, premette il pulsante.
    - Chi è?
    - Ehm... sono Stefano... non so se ti ricordi...
    - Ah bello! Sali!
     
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1 replies since 5/8/2014, 16:24   1644 views
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