Quella domenica in piscina

L'alcova dell'amore

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    L'Amore con la A maiuscola, non guarda al sesso dell'amato, ma negli occhi per perdersi nella sua anima, fondendosi in un universo perfetto ed armonico, attraverso la donazione di sè

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    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Vi posto, anche se un po' in ritardo, il seguito del racconto.
    Sul finale mi lascia un po' perplesso, perchè ho l'impressione che mi sia scappata un po' troppo la mano.
    Comunque, siccome non mi va di farvi aspettare troppo e non riesco, comunque a migliorarlo secondo i miei gusti, ve lo ripropongo per come è uscito. Commentate pure. Magari, così, riesco a capire che cosa non mi convince.

    Nel frattempo, come di consueto, vi ripropongo i link delle altre due parti:



    Ed ora eccovi il seguito. Buona lettura. :)

    Non parlammo granchè, durante la pizza. Ci limitammo a parlare un po’ del suo lavoro in piscina ed, in particolare, espressi la mia ammirazione nei suoi confronti per come aveva gestito le situazioni di quel pomeriggio.
    Federico mi sorrideva e, di tanto in tanto, sembrava arrossire di fronte alla pioggia di complimenti che gli stavo muovendo.
    Terminato che ebbe la pizza, scusandosi per la maleducazione, mi disse che sarebbe andato a preparare la camera per la notte. Mi disse di fare come a casa mia e di non preoccuparmi, perché sarebbe ritornato praticamente subito.
    Lo guardai allontanarsi e finii l’ultimo pezzo di pizza. Poi mi diressi al balcone e guardai fuori. Il sole era già tramontato ma, nonostante il crepuscolo avesse fatto la sua comparsa già da diverso tempo, il cielo era ancora piuttosto chiaro e virava ancora in meravigliose sfumature rosso/arancio.
    Sentivo Federico fare su e giù dentro la stanza che ci avrebbe ospitato per la notte e pensai a come tutto fosse così straordinariamente romantico e incredibilmente dolce. Ero talmente assorto in queste meditazione che non mi accorsi della presenza di Federico alle mie spalle. Le sue labbra si posarono sul mio collo e mi baciò delicatamente.
    Reclinai la testa da un lato abbandonandomi a quel bacio. Posai la nuca sul suo petto e lasciai che le sue mani mi allargassero l’accapatoio scoprendomi le spalle. La sua lingua scorreva lungo i tendini del mio collo procurandomi sensazioni di piacere ed eccitazioni sempre maggiori. Presi ad ansimare, godendo delle sue attenzioni. Federico mi fece girare e le nostre bocche si fusero in un bacio carico di desiderio. Infilai le mie mani sotto la stoffa del suo accappatoio, posandole su suo petto caldo. Avvertivo i battiti del suo cuore accelerati per il desiderio.
    Federico si staccò da me e mi condusse per mano verso la camera.
    Quando aprì la porta rimasi paralizzato per quello che vidi. Sul letto c’erano delle meravigliose lenzuola di seta nera, cosparse di una grande quantità di petali variopinti. La luce dell’abatjour, tenue ma calda, restituiva una sensazione di tepore ed intimità. Un delicato profumo di rose proveniva da candele disposte intorno al letto mentre una dolce musica rendeva tutto tremendamente seducente e magico.
    Guardai Federico che mi guardava con soddisfazione…
    - Dimmi, cucciolo, ti piace?
    - Fede, certo che mi piace. Sembre di essere la protagonista di un film romantico. M perché tutto questo per me?
    - Per noi, Massimo. Per noi. – disse con una dolcezza infinita. – Sai, è la mia prima volta. Ho sempre voluto aspettare di incontrare la persona giusta per vivere questo momento degnamente. E sento che quella persona sei tu. Non so perché, ma da quando ho incrociato i tuoi occhi oggi in piscina, sentivo che saresti dovuto essere mio. E spero non solo per questa notte.
    - Cosa vuoi dire?
    Non potevo credere a quello che stavo sentendo. Era il sogno di una vita che si stava tramutando in realtà. Perciò volli essere totalmente certo di aver capito bene.
    - Sento di essermi profondamente innamorato di te. Di quel ragazzino timido, insicuro di se, anche un po’ impacciato se vuoi. Ma limpido e vero, incapace di nascondere ciò che è, sempre pronto ad abbandonarsi alle proprie emozioni e ai sentimenti. Un ragazzo coraggioso, che preferisce assecondare il proprio cuore, piuttosto che incatenarlo con la fredda razionalità. Tutto questo ha aperto una breccia nel mio cuore, spingendolo a desiderarti. E’ stato difficile, anche per me, non lasciarmi andare sotto la doccia. Ma non volevo rischiare di rovinare la possibilità di vivere la magia di questo momento.
    Una lacrima di gioia rigò il mio volto e la dolce carezza di Federico la raccolse. Mi prese il volto tra le mani e mi baciò nuovamente, poi mi sollevò tra le sue braccia, mi depose al centro del letto e si spogliò. Quindi mi raggiunse. Nuovamente la sua bocca cercò il mio collo e, nuovamente, mi abbandonai a quel bacio. Un sussurrato “ti amo, non hai idea di quanto, ma ti amo” uscì dalle mie labbra, seguito da un sospiro e da un lungo brivido che, percorrendo, dal collo, tutta la schiena, fece vibrare il mio corpo di desiderio. Il mio corpo si abbandonò alle cure di Federico. Sentii le sue mani scivolare sulla schiena, facendo cadere la stoffa che, ancora, copriva il mio corpo. Il mio desiderio, libero di manifestarsi al mio amato, pulsò varie volte, facendo uscire piccole gocce di liquido pre-seminale che imperlarono la mia cappella.
    Nel frattempo le labbra di Federico si erano spostate sui miei capezzoli, li stuzzicavano e li mordicchiavano, regalando al mio corpo, nuove e potenti ondate di piacere. Mi fece distendere sul letto e il fresco contatto con la soffice seta incrementò la sensazione di essere carezzato e coccolato. Ora, la bocca di Federico, stava percorrendo il mio ventre. Con un soffio di fiato, lo supplicai di stendersi accanto a me, cosicchè anche io potessi godere del suo corpo e restituirgli l’enorme piacere che lui mi stava donando.
    Mi sorrise e assecondò il mio desiderio e, mentre la mia bocca ritrovava il suo membro, sentii la sua avvolgere il mio.
    Scariche di piacere si alternarono in me. Da una parte arrivavano, prepotenti, quelle che partivano dal mio uccello, così sapientemente stuzzicato dalla calda bocca di Federico. Dall’altra, i dolci umori che fuoriuscivano dal suo pene pulsante, aumentavano il mio desiderio e la mia eccitazione. I nostri corpi erano fusi in un potente 69. Fremiti e sospiri riempivano i nostri sensi, così fortemente uniti fra di loro.
    Il desiderio si era fatto, ormai, tangibile ed io, assecondando l’istinto, mi staccai da lui e, mentre baciavo le sue dolci labbra, cercai, con mano tremante, la sua prepotente erezione. Trovata che l’ebbi, lentamente, la indirizzai verso il mio culo, desideroso di essere, finalmente, posseduto. Stavolta Federico non mi fermò. Mi prese una mano e la baciò teneramente. La sua cappella aveva già fatto il suo ingresso nel mio buchino, restituendomi ondate di calore in tutto il corpo. Lentamente proseguii la mia discesa su quell’asta, ansimante di piacere e desiderio.
    Volevo che quella discesa durasse il più a lungo possibile. Volevo gustare ogni minimo momento in cui Federico si faceva largo in me. Sentivo le mie carni stringersi intorno a lui, vibrare di desiderio ad ogni pulsazione del suo uccello. Sentivo i suoi sospiri accelerare. Avvertivo crescere, in lui, la voglia di possedermi. Quindi, arrivato ad avere tutta la sua lunghezza in me, iniziai, dapprima lentamente, poi sempre con maggior foga, a cavalcare quello stallone.
    I sospiri si tramutarono in gemiti e, presto, le nostre bocche si ritrovarono. Sentivo la sua asta stantuffare le mie viscere. Ad ogni colpo una scarica di piacere inebriava il mio cervello. Venni una prima volta, urlando di piacere, con un potente fiotto che si scaricò sul ventre di Federico. Lui mi prese e mi fece alzare, mi mise alla pecorina, e ricominciò a scoparmi da dietro. Nuovi punti erogeni furono stimolati e nuove e più intense scariche di piacere sconquassarono il mio corpo. Un nuovo orgasmo si fece largo in me. Ma non un orgasmo fisico, fatto si sperma e umori. Fu un orgasmo mentale. Potente, totale, unico. Mi sembrò di esplodere disperdendomi nel cosmo. Federico, ansimante, continuava a pompare dentro di me, quando, improvvisamente, tutto il suo corpo si irrigidì e potenti getti di calda sborra mi riempirono le viscere. Accolsi con gioia quell’esplosione di piacere, felice di aver regalato al mio amore il primo orgasmo della sua vita.
    Pensavo che dopo questi potenti orgasmi la nostra avventura, per quella notte, finisse lì, ma, dopo aver scaricato anche l’ultima goccia dentro di me, Federico mi fece sdraiare e, posizionatosi sopra di me, mi offrì il suo membro da ripulire. Era ancora duro e palpitante. Lo accolsi amorevolmente tra le mie labbra, assaporando gli umori che imperlavano la cappella turgida. Federico ansimava per il piacere, alternando, tra i gemiti e i sospiri, piccoli ma meravigliosi “ti amo” che infiammavano il mio cuore.
    Lo vidi staccarsi da me ed abbassarsi sul mio pene, abbandonato sul mio ventre ricco di umori. Lo prese in mano e, dopo averlo baciato dolcemente, lo imboccò. Un po’ alla volta riprese la consistenza di prima. Vedere l’uomo dei miei sogni prendersi cura del mio uccello con così tanta delicatezza, mi aveva restituito la voglia di fare, nuovamente, l’amore con lui. I suoi occhi erano puntati su di me, quasi a chiedermi approvazione per quanto stava facendo. Gli presi delicatamente la testa e carezzai i suoi morbidi capelli. Lui tornò a dedicarsi al mio membro con maggior solerzia e scariche di piacere e desiderio si alternarono lungo tutto il mio essere.
    Sentii un nuovo orgasmo farsi strada ed annunciai della cosa Federico che, per tutta risposta, aumentò in ritmo del suo pompino ed accolse tutto il mio seme nella sua bocca. Quando, anche l’ultimo sussulto attraversò il mio membro, Federico lo lasciò unendosi a me in un lungo e profondo bacio. Le nostre lingue si cercavano desiderose e frenetiche. Fu un bacio lungo, passionale e carico di sentimento.
    Quando si staccò da me, notai, con profondo piacere e meraviglia, che il suo cazzo era ancora teso e pimpante. Lo invitai, quindi a possedermi ancora una volta. Fede mi sorrise e mi fece stendere supino, mi prese le gambe sollevandole sulle sue spalle e poi mi penetrò. Un’ondata di calore mi riempì gli intestini, restituendomi un senso di benessere che trascendeva il solito piacere. Mi sentivo completato. Una sensazione strana, unica ed estremamente appagante. Mi abbandonai a questo marasma di sensazioni e sentii, come in lontananza, una forma di orgasmo nuova, delicata e quasi ovattata, ma duratura e piena, impossessarsi del mio corpo.
    Mi risvegliai da quello stato di torpore solo quando Federico, sussurrandomi all’orecchio, mi avvisò dell’avvicinarsi del suo orgasmo. Gli chiesi di poterlo accogliere nella mia bocca. Volevo assaporare fino in fondo il sapore di questo momento. Volevo viverlo in maniera completa. Memorizzare i profumi, i colori, i suoni e, soprattutto, i sapori.
    Mi accontentò e mi ritrovai riempito di diversi getti di caldo seme. Era saporito, non troppo denso ma quasi dolce. Mi riscoprii inebriato del sapore del mio uomo.
    Infine ci abbandonammo l’uno tra le braccia dell’altro, cullati da un profondo e piacevole sonno ristoratore.
     
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  2. DevidBlanco17
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    mi ha fatto emozionare. hai una bella scrittura e descrivi molto bene cio che succede. continua a scrivere mi raccomando!😃😄
     
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1 replies since 29/7/2014, 14:50   5498 views
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