Un'estate passata al bar

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  1. .:†Shagwell The J3st3r†:.
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    Ciao a tutti. Scusate per l'assenza ma sinceramente non ho avuto tempo materiale di scrivere causa scuola :) che uffi...
    Allora se vi fa piacere continuerei il racconto, sperando di scrivere qualcosa di buono xD xD



    Era quasi mezzogiorno quando arrivò un gruppo di ragazzi, i ragazzi che erano andati a cercarmi a casa…

    Stavo sistemando le ultime coppe gelato quando arrivarono cinque ragazzi. Sentii entrare queste persone, ero girato e quindi dissi senza curanza:
    "Il locale è ancora chiuso, faremo l'inaugurazione domani. Sarete in benvenuti!"
    Non ci fu risposta quindi mi girai nel caso mi fossi solamente sognato queste persone.
    Mi girai e rimasi pietrificato alla vista di quelle cinque persone che mi stavano davanti, non fiatai, stavo male.
    Erano QUEI ragazzi, quelli di cui avevo raccontato la sera prima a Max ecc... Erano loro la causa della mia paura di uscire, degli insulti, dei pianti, di tutto.
    "Ciao." Mi uscì solamente questa parola, ero terrorizzato.
    "Ciao a tutti, come va? Ho saputo che il nostro amico Mar lavorava qui con dei suoi amici e quindi siamo venuti a vedere come stava e chi gestiva questo posto!" disse Damiano, il capo del gruppo.
    Max era li vicino a me: "Ciao, quest'anno abbiamo preso noi in gestione questo posto e vorremmo riaprirlo. Come a detto prima Mar l'inaugurazione avverrà domani e voi siete invitati, se volete partecipare." disse Max.
    Scesi dalla sedia con un tonfo in modo da attirare l'attenzione di Max. Per fortuna il gruppo si stava guardando intorno e Max si girò per vedere cosa avessi fatto.
    Lo avvertì con un'occhiata in modo che capisse chi erano veramente. Lui mi fece un cenno per dirmi che aveva capito.
    "Ragazzi posso chiederti gentilmente di uscire? Dovremmo finire di pulire il tutto." chiese Max cortesemente.
    "Si si ok, ce ne stavamo giusto andando." disse Damiano guardandomi "Ci si vede in giro... Mar."
    Fece un cenno agli altri, si girò e cominciò a ridere. Dietro di lui si chiuse la porta.
    Stavo guardando la porta ormai chiusa ancora senza fiato, pietrificato da quello che avevo visto.
    "Mar, tutto bene?" chiese Alister che si era avvicinato.
    "Si... Si... Tranquilli. Scusatemi, vado a fumarmi una sigaretta dietro al bar cosi non mi vede nessuno. Se volete fate un pò di pausa, andare a fumare anche voi una sigaretta." dissi io.
    "Ok, grazie. Un pò di pausa ci voleva." disse Nick.
    Presi una sigaretta da un cassetto sotto alla cassa, presi l'accendino e ucii dalla porta sul retro quando...
     
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    Bene ragazzo continui a scrivere meravigliosamente bene sembra un thriller ma questo 'romanzo' mi sta acchiappando anche perchè ho il sospetto che vuoi far apparire un romanzo di questo genere come una cosa di tutti i giorni e ti ammiro.Perchè penso che sia giusto dire al mondo come si vive nella nostra situazione e lo stai facendo con una vena di narrativa pura,poi è vero che la società tende a minimizzare ciò che noi (per gli altri 'diversi' ma non per noi)dobbiamo affrontare quotidianamente .Scusate tutti te compreso il mio giro di parole spero di essere stato abbastanza chiaro nell'esporre il concetto.
     
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  3. .:†Shagwell The J3st3r†:.
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    O.o grazie infinite :) io scrivo quello che sento, quello che vorrei diventasse la mia vita. Vorrei veramente avere il potere di realizzare le cose che scrivo perché ogni volta che rileggo i miei racconti mi viene da piangere. Pingo perché non mi capacito del fatto che scrivo queste storie che, forse, non potrò mai realizzare e vivere!!

    Sinceramente mi è sempre piaciuta l'idea di scrivere un romanzo, un libro... Penso che forse lo potrei pubblicare ma, oltre al fatto che nessuno lo comprerebbe, non potrei farmi più vedere in giro perché in questo mondo hanno tutti una mente ristretta.

    PS: ho già in mente la prossima storia da raccontarvi :) :)
     
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    FIGO GAY

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    Grande ragazzo e penso che oltre a me anche altri non vedano l'ora di leggere la tua prossima storia il continuo di quello che stai scrivendo,non puoi farci stare in ansia coraggio che stai andando forte!!!!!!!
     
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  5. .:†Shagwell The J3st3r†:.
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    *vuole bestemmiare ma non lo fa e si trattiene*.
    Oggi sono tornato a casa e fino adesso ho scritto l'ultima parte del racconto. L'ho finito cinque minuti fa, ho salvato il documento. Stavo per postarlo qui quando apro il documento e quello che avevo scritto non c'era più. Salvato lo avevo salvato...

    Dio santissimo, ci avevo messo2 ore per scrivere tutto e avevo scrito 3 pagine di word. cazzoooooooooooooooooooo
     
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    Mi spiace tantissimo ragazzo credimi se ti ricordi ancora qualcosa prova a riscriverlo se ci riesci,so che non sarà facile e ti sei scoraggiato ma fino ad adesso avevi scritto magnificamente bene ,coraggio ti sono vicino ma non lasciarci così senza fine coraggio!!!!!!Di solito dicono che le cose fatte la seconda volta vengono meglio!!!!!
     
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  7. .:†Shagwell The J3st3r†:.
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    Scusate per il ritardo. Finalmene ho riscritto l'ultima parte di questo racconto. E' abbastanza lunga, spero di non annoiarvi!!


    Presi una sigaretta da un cassetto sotto alla cassa, presi l'accendino e uscii dalla porta sul retro quando...

    Avevo proprio bisogno di una sigaretta. Uscii dalla porta sul retro così da non farmi vedere da eventuali persone di mia conoscenza.
    Mi sedetti sulla sedia che avevo messo quel giorno. Stavo pensando a me, stavo pensando a cosa avrei fatto se avessi lasciato, o se mi avrebbe lasciato, Max. Cominciai a fumare, era una brutta giornata quel giorno. Pioveva, il sole non c’era, era triste, una giornata NO.
    “Ecco chi c’è qui. Il frocio di turno che come sempre fuma.” Disse Damiano che era sbucato da dietro al bar.
    “Che cazzo fai qui? Vattene subito. È proprietà privata, fuori dalle palle.” Dissi io con un coraggio insolito.
    “Io sto dove cazzo voglio ok? Tu non mi dici cosa devo e non devo fare capito?” rispose Damiano.
    Ero impietrito, non sapevo cosa fare, non sapevo cosa dire.
    “Visto che il ragazzo che ha le palle di rispondere a me perché, ragazzi, non gli diamo una bella lezione? Cosi forse impara che a me non può rispondere nessuno” disse ad un certo punto Damiano.
    Volevo urlare ma dalla mia bocca non usciva niente, volevo correre, scappare ma non mi potevo muovere.

    “Ma quanto sta Mar a fumare?” chiese Max un po’ preoccupato.
    “È uscito 20 minuti fa e non è ancora tornato.” Disse Ale.
    “Vado a vedere, forse è successo qualcosa” disse Max.
    A quel punto entrai, camminavo a stento, avevo il naso che sanguinava. Mi faceva male la gamba camminare. Stavo male, volevo sdraiarmi, volevo dormire. Mi lasciai andare ma prontamente Max corse verso di me e mi prese.
    “Mar cos’è successo?” chiese Max.

    Mi risvegliai a casa, nel letto con Ale e Max che mi tenevano la mano e dormivano. Guardai l’orologio che era appesa di fronte a me: 2.00, capii quindi perché Ale e Max dormissero. Ad un tratto si svegliarono e io scoppiai a piangere. Piangevo non per il male, ma perché avevo pensato che dopo quel momento non avrei più rivisto Max e Ale.
    “Mar cos’è successo?” chiese Max
    *dovevo assolutamente mentire, non potevo dire veramente quello che era successo*
    “Niente, tranquillo. Ero seduto sulla staccionata quando mi sono ritrovato per terra. Non so neanche io come abbia fatto a cadere ma a quanto pare sono svenuto” dissi io cercando di trovare una bugia sensata.
    “Dio, ci hai fatto prendere paura Mar, eravamo molto preoccupati. Non sapevamo veramente cosa fare; ti abbiamo portato a casa, ti abbiamo messo il pigiama e poi ho chiamato il mio amico che fa l’infermiere per curarti. Non abbiamo detto a nessuno di questa cosa, neanche ai tuoi genitori. Abbiamo intuito che neanche tu lo volessi far sapere quindi noi non abbiamo detto niente, se tu invece vuoi dirlo sei libero di farlo” disse Ale.
    “Grazie! No no, non voglio che questa cosa la sappia qualcuno, avete fatto bene a non dirla a nessuno” dissi io felice che la bugia fosse andata a buon fine.
    “Bene adesso ti lascio dormire, domani dobbiamo finalmente aprire il bar” disse Ale.
    “Perfetto, a domani Ale.” Dissi io.
    “Amore, te la senti domani di venire? Puoi anche restare qui, non c’è nessun problema.” Disse Max preoccupato.
    “Tranquillo, ce la faccio benissimo, domani vengo.” Dissi io. Dovevo andare, dovevo distrarmi, dovevo far qualcosa per dimenticare quello che mi era successo.
    “Va bene allora, a domani tesori miei. Buona notte” disse Ale prima di andarsene.
    “Buona notte amore, ti amo” disse Max
    “Buona notte anche a te, ti amo tantissimo” dissi io.
    Mi avvicinai a Max e lui mi abbracciò. Restammo si, penso, tutta la notte.
    Non riuscivo ad addormentarmi, ripensavo in continuazione a quello che mi avevano fatto. Non capivo nemmeno io perché mi fosse successa quella cosa.
    Mi risvegliai la mattina dopo, presi l’orologio e guardai l’ora: 10.00. Cazzo, pensai, era tardissimo. Gli altri erano al bar già da due ore e io dovevo ancora vestirmi. Andai verso lo stereo e misi il CD di Lady Gaga tanto per risvegliarmi e per distrarmi.
    Andai in bagno, mi la faccia e i denti; ritornai in camera, mi vestii con i pantaloni quelli con il cavalo basso, una maglietta viola e un paio di Superga con i disegni della Disney. Andai verso il letto, presi il mio orologio, l’IPhone e la giacca che era appoggiata alla sedia. Andai in soggiorno per spegnere lo stereo e per prendere le chiavi dello scooter. Mandai un messaggio a Max: Buongiorno amore, perché non mi hai svegliato? Mi rispose immediatamente: Buongiorno, eri così bello mentre dormivi e quindi non ho voluto svegliarti. Avevi bisogno di dormire e quindi non ti ho chiamato. Appena lessi il messaggio mi partì un sorriso infinito: Grazie amore, ti amo. Arrivo tra cinque minuti. A dopo.
    Accesi lo scooter e mi avviai verso il bar. Arrivai dopo cinque minuti ma decisi di fermarmi dietro per fumare una sigaretta prima di entrare. Mentre fumavo ripensavo a quello che era successo ieri, non mi capacitavo all’idea di essere stato picchiato.
    Finii la sigaretta e la buttai nel cestino. Entrai e appesi la giacca all’appendiabiti e poi raggiunsi Max, Ale e gli altri.
    Oltre a loro c’erano anche i miei genitori, i miei zii, miei cugino, poi gente del paese e pochi amici. Parlammo, ci fecero i complimenti e gli auguri per il bar.
    Verso mezzogiorno tutti se ne ritornarono a casa e noi potemmo cosi andare finalmente a mangiare.

    Passai l’estate al bar, a conoscere nuove persone, a incontrarne di vecchie, a divertirmi, ad organizzare tornei di vario tipo e, ovviamente passando l’estate insieme a Max.

    Era arrivato il fatidico giorno, il 31 agosto, la fine dell’estate. Era il mio ultimo giorno al bar Mirage perché il 13 settembre sarebbe cominciata di nuovo la scuola e, secondo Max, dovevo riposare, prepararmi e fare gli ultimi compiti.
    Quel giorno lo passammo praticamente a far foto, a cazzeggiare, a fare tutto tranne lavorare. Avevo portato la macchina fotografica per quel giorno, cosi da mettere le foto su FB e tenerle come ricordo di quel estate indimenticabile.
    Verso le 16.00 ad Ale e a Max arrivo un messaggio.
    “Ale, è arrivato anche te il messaggio che domenica 12 settembre abbiamo la partita di basket?” chiese Max.
    “Si, è arrivato adesso anche a me. Dio ragazzi è una partita importantissima che deciderà i Campioni d’Italia di basket.” Disse Ale entusiasta.
    “Amore, tu vorresti venire a vedere la partita domenica? Tanto la scuola la inizi il giorno dopo vero?” chiese Max.
    “Certamente, non me la perderei per nulla al mondo, mia mamma mi lascia. Ho lavorato tutta l’estate e almeno questa cosa me la deve concedere” dissi io.

    Passarono i giorni, erano lunghi e interminabili. Non vedevo l’ora che venisse quella domenica per andare a vedere la partita. Finalmente arrivò.
    Era domenica 12 settembre. Partimmo alle 7.00 da casa per raggiungere la palestra dove si sarebbe tenuta la partita. Arrivammo in palestra circa verso le 13.00; entrammo. Max e Ale, appena entrati, mi fecero conoscere la squadra.
    “Squadra questo è il mio cuginetto Marco.” Disse urlando Max.
    “Ciao Marco!!” rispose in coro la squadra.
    “Max, io vado a sedermi in panchina, guardo un po’ l’allenamento.” Dissi io entusiasta.
    “Certamente, se poi ti viene fame vai pure a mangiare. C’è un ristorante qui vicino dove puoi andare” disse Max.
    Max mi diede un bacio sulla guancia e poi andò negli spogliatoi a cambiarsi per l’allenamento. Durante l’allenamento cominciai a mandare messaggi a tutto con scritto l’ora della partita. Mandai messaggi, scrissi sul gruppo su FB dove era presente tutta la scuola in modo che tutti vedessero lo partita.
    Verso le 18.30 decisi di andare a mangiare. Avvertii Max:
    “Max, vado a mangiare ci vediamo più tardi.” Dissi io.
    “Perfetto, però prima di andare tieni questo: è una tessera speciale che ti permetterà di entrare di nuovo in palestra, senza questa non potrai mai entrarci perché non ha neanche il biglietto, attento a non perderla.” Disse Max.
    “Va bene grazie amore.” Dissi io.
    “Di niente” rispose Max. Mi baciò di sfuggita e raggiunse gli altri.
    Andai a mangiare e finii verso le 20.30. Si sentiva un rumore osceno di fuori. Pagai il conto e mi avviai per raggiungere la palestra. Non potevo credere ai miei occhi, c’era una quantità impressionante di persone, tutte arrivate per vedere la partita. Ero in panico, come avrei fatto a mostrare la tessera alla guardia per poter entrare? Come avrei fatto a sorpassare quella marea infinita di persone che mi stavano davanti?
    Caso volle che una guardia mi riconobbe:
    “Sei Marco? Il cugino di Ale?” mi chiese la guardia.
    “Si sono, io. Ho la tessera” dissi io.
    Nel preciso momento in cui feci vedere la tessera alla guardia le persone che erano intorno a me mi guardarono con la bocca aperta. Non sapevo cosa fare e quindi seguii la guardia.
    “Scusi, ma perché mi fissano tutti? Ho qualcosa di strano?” chiesi alla guardia.
    “Ahaha, no no tranquillo. Sono invidiosi di te! Sono invidiosi della tua tessera e del tuo posto VIP” mi rispose la guardia.
    Ero fissato, ero invidiato… una cosa che non mi era mai capitata.
    Continuai a seguire la guardia; mi portò in una specie di camera dove si vedeva perfettamente tutto il campo. Mi fece accomodare su una poltrona imbottita molto comoda di colore viola. Neanche cinque minuti che ammiravo il panorama quando la partita iniziò.
    Mancava un minuto ed eravamo sotto di un punto. Max prese la palla, andò fino a canestro e schiacciò: i due punti della vittoria.
    Tutto lo stadio iniziò ad esultare, ad urlare, a saltare. Non ci potevo credere, avevamo vinto. Ad un tratto le luci si abbassarono e partì Beautiful Lie: la mia canzone. Max prese il microfono:
    “Questa è la canzone della vittoria, questa è la tua canzone Marco. Dedico la canzone e la vittoria ad un mio carissimo amico. Marco raggiungici!” disse Max.
    Ero imbarazzato. La guardia mi scortò fino in campo dove andai ad abbracciare subito Max e Ale.
    La canzone finii ma ne partì immediatamente un’altra: Tyalee di Sahara. Cominciammo a ballare, a cantare, a saltare. Max e Ale mi presero in spalla e mi diedero la coppa: la sollevai verso il cielo!
    Mi fecero scendere e arrivo il fatidico momento: la telecamera era puntata su di noi, sui maxischermi c’eravamo io e Max. Ad un tratto Max si avvicinò a me e mi baciò sulle labbra, fu un momento lunghissimo. Nessuno parlava, nessuno fiatava. Tutti erano in silenzio. Ci staccammo quando partì un applauso. Tutti urlavano, tutti gridavano, c’erano i coretti. A mia sorpresa tutti erano contenti, nessuno offendeva anzi, il contrario.
    Mi ricordai in un secondo momento che la partita era in diretta: tutta la scuola, i miei genitori, i miei parenti avevano visto la scena del bacio…
    Cosa mi sarebbe successo una volta a casa?

    TH3 3ND




    Il prossimo racconta si intitolerà: Ricomincia la scuola... in modo diverso!
     
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    Ragazzo siiiiiiiiiiiiiiiii cosìììììììììììììì fantastico.Si era ora che uno di noi mettesse in piazza com'è la vita di tutti i giorni.E poi scrivi da dio te lo dico sempre continua così.
     
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  9. .:†Shagwell The J3st3r†:.
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    Scusate per la parte che è un pò sbrigativa ma non potevo descrivere tre mesi al bar quindi ho tagliato corto.

    Mi scuso ancora per il ritardo ma sincermante mi era passata la voglia di riscrivere questo pezzo dopo che mi si era cancellato.
    Come ho scritto sopra ci sarà il prossimo racconto che parlerà della vita scolastica dopo il momento del bacio tra me e Max. Spero di farmi venire in mente, e di riuscire a scrivere, il pezzo entro domani sera!
     
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    FIGO GAY

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    Ragazzo prenditi tutto il tempo che vuoi ma continua non lasciarci così a bocca aperta questi racconti ci stanno facendo elettrizzare hai una vena di narrazione eccezionale!!!!!!
     
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  11. alex8686
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    CITAZIONE (Robyswich65 @ 1/11/2010, 14:47) 
    Ragazzo prenditi tutto il tempo che vuoi ma continua non lasciarci così a bocca aperta questi racconti ci stanno facendo elettrizzare hai una vena di narrazione eccezionale!!!!!!

    QUOTO!! sei bravissimo
     
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  12. .:†Shagwell The J3st3r†:.
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    Ragazzi, scusa per la mia mancanza ma tra la scuola e altri problemi in questo momento non ho proprio il tempo. Durante le vacanze di Natale spero di riuscire a scrivere qualcosa..
    Mi dispiace per il ritardo, veramente, ma ho un sacco di casini in testa che non capisco niente!!
     
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  13. Jonathan Valo
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    Ho letto tutto, questa ultima parte è stata la migliore, però devi abituarti a rileggere ciò che scrivi, è importantissimo sia per la coerenza del racconto, per l'ortografia e soprattutto per le ripetizioni evitabili.
     
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  14. .:†Shagwell The J3st3r†:.
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    Si è vero, hai ragione. Dovrei anche rileggerli ma non ho tempo... Soprattutto in questo periodo un pò di merda non ho il tempo per fare niente. Ovviamente sono una frana con l'italiano quindi capitemi..

    Spero di riuscire a scrivere al più presto il nuovo racconto ma non vi assicuro niente!
     
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28 replies since 26/7/2010, 12:43   4642 views
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