Mio fratello Matteo 8

La giusta conclusione

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  1. Neilcandy
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    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    Guardavo il culo fenomenale di mio fratello contrarsi ad ogni affondo nella bocca di Giacomo, e il desiderio di penetrarlo, di sentirlo mio, mi pervase l’intero essere. Quasi non avvertivo più il costante e ritmato pompare di Marco, ne l’uccello di Giacomo che, ancora chiuso tra le mie labbra, si spingeva sempre più in fondo nella mia gola.
    Guardavo Matteo con desiderio crescente.
    La mia testa era completamente riempita di lui.
    Come un automa assecondavo i due amici di mio fratello nel penetrarmi, senza però esserne minimamente coinvolto. Avvertii a mala pena Marco estrarre la sua verga dalle mie viscere lasciando il suo posto a Giacomo che, nel frattempo, aveva abbandonato la mia bocca. Un leggero fastidio mi fu procurato dall’ingresso di quel grosso pezzo di carne, ma durò solo qualche istante perché, nel frattempo, Matteo si era piazzato sopra di me, offrendomi il suo cazzo, spinto a fondo nella mia gola. Lo accolsi con gioia mentre sentivo le sue labbra chiudersi, per la prima volta, intorno al mio cazzo teso. Non resistetti molto prima di venirgli in bocca.
    Nonostante ciò Matteo proseguì il suo pompino, alternando al mio cazzo, la verga pulsante di Giacomo che, di tanto in tanto, estraeva dal mio culo per essere ripulita dalla lingua esperta di mio fratello. Intanto vedevo Marco seduto sulla poltroncina, che si stava masturbando.
    Improvvisamente si alzò, si portò dietro mio fratello e cominciò a leccargli il culo. Matteo gemeva di piacere, ancora con il mio uccello in bocca.
    Disse che voleva essere penetrato.
    Allora colsi l’occasione e supplicai di essere io a poterlo fare.
    Gli altri acconsentirono. Così si mise alla pecorina, offrendomi lo spettacolo del suo culo tondo. Avvicinai il mio cazzo che, nonostante avesse sborrato poco prima nella sua bocca, era nuovamente teso come un paletto, e lo penetrai con decisione. Un gemito leggero e una breve smorfia di dolore si dipinsero sul suo viso meraviglioso. Mi fermai col terrore di fargli del male, ma egli mi esortò a continuare, che era stato solo un momento e che lo desiderava ardentemente. Voleva sentirmi muovere dentro di se.
    Bastò questo suo incoraggiamento a spingere il mio desiderio alle stelle. Cominciai a stantuffare mentre guardavo Marco porgere il suo cazzo teso a mio fratello mentre Giacomo, steso sotto di lui, imboccava il suo uccello teso all’inverosimile.
    Una serie di gemiti e lamenti, mugolii di piacere e sospiri riempì la stanza in cui ci trovavamo.
    Un odore di maschio aveva riempito l’aria che respiravamo, un misto di selvatico, di sudore e sborra che si insinuava nelle nostre narici rendendoci simili ad animali.
    Nessuno di noi aveva più un controllo razionale della situazione. Seguivamo in toto i nostri istinti, assecondavamo quei desideri che la passione, in quel momento, ci suggeriva generosamente.
    Mi ritrovai a pompare Matteo con una foga che a stento riuscivo a sostenere. Lo sentivo mugolare in preda agli spasmi del piacere che stava provando. Aveva il cazzo di Marco ben stretto in bocca, mentre con la mano si stava segando l’uccello. Marco si staccò e si diresse verso la poltrona, subito seguito da Giacomo. Si sedette e lasciò che l’amico gli si impalasse sul cazzo ancora teso.
    Sembrava che quel momento di sesso non dovesse più finire.
    Mi staccai da mio fratello che subito si stese sul letto, il ritmo della sua sega cresceva inverosimilmente. Mi abbassai sul suo uccello imboccandolo, giusto in tempo per sentirmi fiondare in gola un nuovo getto di sperma. Matteo urlò di piacere. Bevvi tutto e poi ripresi a incularlo. Lo guardavo mentre il mio cazzo si faceva strada dentro di lui. Ero certo di amarlo. Mi inarcai e gli venni dentro. Rimasi dentro di lui alcuni secondi prima di crollargli sopra. Ci abbracciammo e ci baciammo ardentemente. Le nostre mani continuavano a carezzare i nostri corpi, ad esplorarli.
    Giacomo e Marco si alzarono e si portarono il primo verso Matteo, il secondo su di me. Cominciarono a menarsi gli uccelli a pochi cm dai nostri visi. Vidi mio fratello aprire la bocca per prepararsi ad accogliere l’orgasmo di Giacomo. Io lo imitai e sentii, dopo qualche secondo, getti di sperma posarsi sul mio viso, sopra le labbra e sulla lingua. Marco mi porse la sua nerchia che ripulii con cura. Rispetto alla prima volta che la sentii in bocca, la trovai decisamente gradevole.
    Esausti, ricaddero anche loro sui nostri corpi.
    Ci abbandonammo così ad un sonno ristoratore.
    Ci risvegliammo solo un paio d’ore dopo, tutti appiccicosi per l’abbondanza di umori che si erano asciugati sui nostri corpi. Insieme andammo al bagno per fare una doccia e poi uscimmo.
    Il pomeriggio accompagnammo alla stazione Giacomo e Marco e li salutammo calorosamente.
    Loro ci ringraziarono per l’ospitalità e, soprattutto, per la favolosa scopata del mattino.
    Un complimento particolare lo fecero a me dicendo che, pur essendo un novellino, avevo della stoffa da fuoriclasse.
    Fui lusingato del complimento ma cercai ugualmente l’approvazione di Matteo che, attraverso un sorriso, non mancò di arrivare.
    Una volta partiti ci avviammo verso casa, certi che, quella notte, saremmo stati nuovamente l’uno per l’altro.

    :excite:

    Edited by Elchicoloco - 16/6/2014, 00:10
     
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14 replies since 6/2/2010, 12:21   8268 views
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