Il libro che non vorreste mai leggere?

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    CITAZIONE (ancient lover91 @ 27/10/2012, 00:41) 
    CITAZIONE (kura @ 27/10/2012, 00:13) 
    Uno di quei libri che mai rileggerei e che mi ha lasciato con l'amaro in bocca è senz' altro "La coscienza di Zeno"!

    Visto che è stato citato il mio libro preferito ti chiedo di motivare la risposta :).

    Ti accontento subito ;)
    Italo Svevo l'ho apprezzato tantissimo a scuola e per questo avevo grandi aspettative riguardo la sua opera piu importante" La coscienza di Zeno" ahimè deluse!
    Come romanzo l'ho trovato al quanto sterile ,in alcuni passaggi molto noioso e credo che la bravura di un autore stia proprio nel non far annoiare il lettore!
    Si dilunga spesso in particolari poco rilevanti risultando poco dinamico!
    é definito da tutti un romanzo innovativo per l'entrata in scena della psicoanalisi,ma a mio avviso ne ho vista poca e messa li perche ci doveva stare!
    Ho apprezzato solo l'idea del protagonista non piu eroe per antonomasia ma un inetto incompleto, ma di certo Svevo in questo non è stato il primo!

    Ovviamente è una mia opinione forse sbagliata, ma questo romanzo mi ha lasciato poco! :grini.png:
     
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    I gusti sono gusti, ma.. cosa ti aspettavi di preciso? Cosa avevi apprezzato di Svevo nelle tue letture a scuola? Quali sono le tue "tendenze" letterarie?
    Noioso/sterile e Svevo credo sia un binomio assurdo, un ingiuria che sa molto di superficiale.
    Svevo e Pirandello sono stati i primi a introdurre il tema della psicanalisi e dell'inetto nei loro romanzi, tra l'altro in modo molto originale, tanto che Pirandello è uno dei pochi scrittori italiani ad aver avuto successo in Europa e Svevo e la "coscienza di Zeno" sono stati elogiati a non finire da Joyce, per dirne uno. Tra l'altro io non riesco proprio a non dire che siano due scrittori con un proprio stile al quanto innovativo e particolare. I temi di Svevo sono affrontati in una luce mai conosciuta, almeno nel nostro paese del sole: la doppia inattendibilità: quella sua mentre scrive al dottore, ma che può essere anche sincera in altri momenti della sua vita e che quindi rimane ambigua in ogni situazione, ma credibile. Con questo suo atteggiamento affronta la sua vita e i suoi vari temi: fumo, donne, lavoro, amici, descrivendo gli aspetti particolari in chiave umoristica.
    Poi, quando dici che parla poco di psicanalisi..nel libro la psicanalisi è più che percepibile in tantissimi passi del romanzo, chiaramente non gli nomina di continuo, anzi, sempre mantenendo questa naturale linea di rifiuto affascinato. Ma rimane che, se proprio ti interessa cercarla, la trovi di continuo, impernia il romanzo dall'inizio alla fine, anche sena dire: Freud,Weiss,pulsioni, sogni ecc.
    Vabbè basta, è riduttiva qualsiasi difesa ^_^ : "la coscienza è un capolavoro" da ogni punto di vista . Si può sentire anche che ha deluso o che non piace, ma addirittura metterlo al limite estremo mi par un tantino esagerato ( tranne per alcuni casi).
     
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    Svevo trattato nella scolastica poteva anche piacermi ,trattare tematiche dell'inetto del relativismo e dell'anti eroe è interessante ma poi conoscere l'integrità dell'opera è stato deludente è ovvio che la disapprovazione è mossa da una persona superficiale e non da un critico letterario!
    Se mi è possibile vorrei farti un esempio, considera un fulmine io e te riceviamo la stesso fenomeno ma con una percezione differente: in me provoca paura mentre tu provi piacere,quindi io e te percepiamo lo stesso fenomeno con impressioni opposte, possiamo limitarci solo al fenomeno il trascendentale non ci è dato saperlo, solo il creatore ne sarà a conoscenza. Quindi solo Svevo conosce l'essenza della sua opera non la conosco nè io che ne parlo male nè te che ne parli bene!
    Tutto ciò prova il grande limite della ragione umana!
     
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    No, fidati che la conosco :D
     
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