Esperienze di gioventù - seconda parte

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  1. SunFly
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    Arrivammo al campo, Stefano faceva finta di nulla o così sembrava, io mi rilassai e non pensavo più in modo martellante a quello che accadde qualche ora prima sul pullman, certo i miei “gioielli” non erano felici, e in un certo senso non vedevo l’ora di porre rimedio a quella situazione indefinita…

    Era già pomeriggio inoltrato, occorreva ancora montare la tenda, preparare cena e sistemare i bagagli, l’indomani mattina ci si doveva alzare presto per fare la prima escursione, così di buona lena iniziammo a montare l’abitazione provvisoria che ci avrebbe accolto per circa una settimana.

    Durante il montaggio ci divertimmo come dei matti, in alcuni momenti sembravamo due emeriti imbranati con tanto di punto interrogativo sulla testa, ma con tanta pazienza riuscimmo nell’intento, sistemammo gli zaini all’interno e iniziammo ad accendere il fuoco per la cena…

    Il bello era che in determinate attività ogni coppia o trio facenti parte della tenda doveva arrangiarsi in modo autonomo, come il prepararsi da mangiare o lavarsi gli indumenti, quindi non c’era alcuna interferenza nel contesto privato, cosa che cadeva a fagiolo per me e Stefano…

    Arrivò la sera, cenammo, ripulimmo tutto e ci buttammo in tenda, sapevamo che la sveglia al mattino sarebbe avvenuta molto presto, e quindi decidemmo di ritirarci…
    Era estate, ma in montagna la sera fa molto freddo, quindi iniziammo a cambiarci e ci infilammo le tute, poi avremmo dormito nei sacchi a pelo. Io e Stefano ne avevamo uno identico, mia madre lo comprò nello stesso store dove lo comprò la mamma di Stefano sotto suo consiglio, al che mi venne un’idea, e proposi a Stefano se gli andava di unirli lungo tutto il cernierone, così avremmo avuto un sacco a pelo “matrimoniale” e se il freddo fosse aumentato avremmo avuto modo si scaldarci meglio col calore dei corpi, come ci insegnò il capogruppo…

    Stefano accettò e si complimentò per l’idea, e ci infilammo sotto…

    - “Vale?”
    - “dimmi Stè…”
    - “io ho freddissimo, posso avvicinarmi?”
    - “si Stè, anche io sto schiattando…”

    Immediatamente si appiccicò letteralmente al mio fianco, io ero a pancia in su, e lui fece passare un braccio sul mio petto e accavallò una gamba sulle mie…

    - “meglio Vale, sento già il tuo calore…”
    - “anche io Stè…”

    Da lì a poco non sentivo più solo il suo calore irradiarsi lungo il mio lato sinistro, ma anche la presenza di qualcosa che puntava contro il mio fianco… pian piano la sua gamba risalì le mie gambe e si posizionò sul mio pacco, che era inevitabilmente ingrossato…Stefano si rese conto della cosa e iniziò a farla scorrere su e giù strofinandola lungo il mio uccello completamente in tiro e ancora voglioso di liberarsi dalla vicenda iniziata sul pullman…
    Da lì a poco il freddo scomparve, eravamo accaldatissimi, Stefano mi poggiò la mano sul cazzo e riprese il massaggio sospeso sul pullman, presto la fece scorrere e la infilò all’interno dell’elastico della tuta, scrutò bene e oltrepassò anche l’elastico degli slip, aveva il mio pisello voglioso in mano… io feci lo stesso, fino a prenderglielo con la mia mano e iniziammo a masturbarci…

    Io stavo già per venire, ma non avevo voglia di interrompere qual magico momento, così discesi giù per il sacco a pelo, gli abbassai i pantaloni della tuta e iniziai a fargli un pompino, aveva un bel pisellone Stefano, voglioso di sesso, pulsante e il sapore degli umori che fuoriuscivano dall’eccitazione mi mandavano in estasi… continuai a pompare, a leccare e a succhiare quel pezzo di carne fino a quando Stefano mi fece cenno che toccava a lui, altrimenti sarebbe venuto… io avevo smorzato un po’ e potevo resistere qualche tempo, così questa volta fu lui a fare immersione nel sacco a pelo e iniziò a succhiarmi l’uccello con molta bramosia…

    - “ahhhh, sììììììì Stè, succhia succhia, minchia che figoooooo….”
    - “Ti piace Vale?” mi chiese a bassa voce, per non farci sentire dalle tende vicine…
    - “Minchia Stè, non ti fermare, sto godendo come un riccioooo…”

    Da lì a poco gli venni in bocca e lui leccò tutta la sborra, senza lasciare traccia, finalmente svuotai le palle, ma ora toccava a lui, e io non avevo nessuna voglia di perdermi quel bel cazzo che mi stava aspettando là sotto voglioso di sborrare….

    - “vai Vale, sìììììììììì, leccaaaaaaa, tutto prendilo tutto in golaaaaaaa, sto venendoooooo!”

    Non passò molto che anche lui mi venne in bocca e gli leccai tutta la sborra, in quel modo non c’era il pericolo di dormire nel sacco a pelo sporco, proprio non c’era…

    Sfiniti, ci abbracciammo e ci baciammo bocca, sentivo il sapore della sborra che reciprocamente ci passavamo l’un l’altro… tutto era così bello, e fiabesco…
    Ci addormentammo abbracciati, la sveglia imperterrita avrebbe suonato al mattino…
     
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5 replies since 25/1/2009, 23:22   4183 views
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