Gay Boys Reloaded

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  1. .
    A CENA FUORI- LA DEGNA CONCLUSIONE DI UNA GIORNATA INTENSA

    Passammo tutta la giornata in piscina e uscimmo all'ora di chiusura alle sette e mezza del pomeriggio così decidemmo di finire la giornata a cena fuori
    così andammo in un una specie di pizzeria pub che conoscevo bene.
    Arrivati li ci servì un ragazzo dal fisico atletico dal faccino pulito, vestiva con pantaloni da ginnastica grigi e maglietta mimetica aderente, praticamente un tamarro da palestra ma a sua discolpa aveva i un fisico e un culo da paura. Io non facevo che pensare a quante occasioni per scopare ho avuto e per ogn'uno mi pulsava un'erezione nei pantaloni e vedere quel cameriere non aiutava di certo.
    "Cosa ordinate ragazzi?" disse il cameriere,
    "io prenderò una pizza quattro stagioni" disse uno,
    "io una con salamino piccante" disse l'altro,
    "io invece prenderò una quattro formaggi con tonno e cipolla grazie" dissi,
    "minchia! c'hai fame sta sera!" disse uno dei miei amici,
    "si, è stata una giornata intensa" risposi,
    "e da bere cosa prendete?" disse il cameriere,
    "per me una birra bionda media" disse l'uno,
    "io prendo una cocacola media in lattina" disse l'altro,
    io invece presi... "la rossa tedesca doppio malto piccola .grazie!"
    "bene. torno tra poco con le bevande." disse il cameriere prima di congedarsi.
    Mentre il cameriere si allontanava gli guardavo il culo in tanto mi tastavo il glande da sopra i pantaloni che mi tirava da morire e in tutto questo chicchieravo con i miei amici come se nulla fosse.
    Con la coda nell'occhio noto che il barista parlando col nostro cameriere annuisce indicando la nostra direzione, il cameriere si volta verso di noi e subito guarda il barista sorridendo poi subito solleva il vassoio e ci viene a servire le bevande.
    "ecco le vostre ordinazioni ragazzi." disse il cameriere servendoci le bevande con dei sottobicchieri,
    "La bionda media a te",
    "grazie",
    "la coca in latina a te",
    "grazie",
    "e la rossa doppio malto a te" disse in fine il cameriere facendomi cadere la birra sui pantaloni,
    lanciai un gemito di fastidio per il gelo del liquido,
    "oddio! son desolato!" disse il cameriere cercandomi di asciugarmi i pantaloni con un panno che sfilò dalla tasca, mentre mi tastava sentii che mi afferrò il pene ancora duro,
    "vieni, ti accompagno in bagno così puoi asciugarti meglio" disse dopo aver tamponato via tutta la birra dalla sedia e dal tavolo
    poi dopo aver dato istruzioni a un'altra cameriera di finire per lui di asciugare il tavolo mi accompagno al bagno.

    Il bagno, unisex, benché piccolo era molto accogliente: era un ambiente unico provvisto di vater, lavandino a pedali con di fronte uno specchio, dosa sapone a muro, asciugamani ad aria calda e fazzolettini in carta riciclata erogati da un dispenser a muro e gancetti da parete.

    Appena entrati il ragazzo chiuse subito la porta poi ci demmo reciprocamente un bacio con la lingua molto appassionato e continuando a baciarci cominciò a sbottonarmi i pantaloni bagnati e appoggiandomi la sua erezione alla mia, io intanto con una mano gli palpavo il culo e con l'altra il torace da sotto la maglietta poi si staccò dalla mia bocca per chinarsi e tirarmi giù i pantaloni e infine farmi una pompa, io ,e me stavo appoggiato con le mani al lavandino dietro di me e lasciavo che il piacere scorresse tra di noi.
    Mentre la tensione saliva mi sentivo la faccia bollente e il respiro affannoso, non potei fare a meno di ancheggiare come se stessi scopando e quando sentii l'orgasmo arrivare lo girai e lo sbattei al muro, all'angolo del lavandino, gli tenevo la testa per i capelli e gli scopai la bocca finché non sborrai come un gyser.
    Lui rimase a terra col fiatone in attesa di riprendersi io mi pulii via lo sborro dal pene coi fazzolettini poi usai finalmente quel dannato asciugamani ad aria calda per asciugare i pantaloni.

    Durante la cena il cameriere mi portò un'altra birra come quella che avevo ordinato
    "ma me l'avevi già sostituita la birra" gli dissi,
    "si ma questa è da parte mia per scusarmi ancora" rispose sorridendo,
    poi notai che sul sottobicchiere di cara c'era scritto il suo nome e il suo numero.

    In conclusione: Nell'arco di una giornata ho fatto 5 nuove conoscenze che nel tempo diedero vita a diverse situazioni erotiche molto avvincenti.


    Con questo breve ciclo di racconti spero di avervi tenuto compagnia.
    Scusate se ci ho messo un po più di tempo a pubblicare il finale ma personalmente odio gli addii. XD
    Io vi invito a visitare il mio blog su tumblr per leggere altri miei racconti e articoli online, trovate il link nella mia firma.
    il sito è pubblico e non serve esser iscritti per vedere la mia pagina quindi venite numerosi.
  2. .
    CERCANDO UN OMBRELLONE

    Usciti dallo spogliatoio girammo per lo stabilimento in cerca d'un ombrellone libero, senza successo decidemmo di chiedere al bagnino uno in più.
    Visto che i due non avevano voglia di parlare con un "autorità" dovetti andarci da solo così sono andato a dal bagnino a chiedere un ombrellone e due sdraio.
    Il capo bagnino era un uomo maturo ma con lui c'era il suo giovane assistente, un bel ragazzo con il fisico da nuotatore agonista, mandò lui ad accompagnarmi a prendere il materiale.
    Mi portò nel magazzino degli ombrelloni, un intercapedine dietro le docce aperte maschili, una struttura sostanzialmente senza infissi e il tetto trasparente per permettere la doccia nudi al aperto ma lontani da sguardi indiscreti.
    Il ragazzo si chinò dandomi le spalle per prendere la roba dicendo "Goditi lo spettacolo finché dura! ahah", io sorrisi poi girai la testa a sinistra verso il muro e notai che su d'essa erano presenti delle griglie di aerazione in alluminio da cui si potevano spiare i ragazzi nudi sotto le docce, evidentemente non erano proprio lontani da occhi indiscreti, erano tutti belli, atletici e abbronzati.
    "bella vista e?! E' uno dei pochi vantaggi di questo lavoro" Disse il ragazzo. Io voltai la testa verso di lui imbarazzato e lui mi fece l'occhiolino sorridendo.
    "lo sai che hai un bel culo?!" Gli dissi con provocazione, lui mi rispose sorridendo "Si, me lo dicono tutti quelli che mi porto qui dietro".
    Solo quando sentii la sua erezione sul costume e sotto l'ombelico capii capii che si stava avvicinando pericolosamente, guardai in basso e vidi il suo pene eretto al in su trasparire dal costume. "Bella verga!" gli dissi "Grazie tesoro" mi rispose mettendomi una mano nel costume sul culo per abbracciarmi per poi mettermi la lingua in bocca, mi appoggiai con le spalle al muro e gli abbassai il costume a boxer per mettergli le mani sul culo, il suo pene spuntò fuori e mi si appoggiò bollente sul ventre, spostai una mano sulla schiena per accarezzargli gli addominali laterali e frontali.
    Le nostre lingue si arrovellavano mentre saliva il profumo dei suoi umori genitali.
    Ci stavamo lasciando troppo andare e i miei amici, così come il suo capo, ci stavano aspettando.
    Mi riaccompagnò con le due sdraio, che gli servivano anche per coprire l'erezione in fase di sgonfiamento, mentre io portavo l'ombrellone.
    Piantò l'ombrellone ed aprì le sdraio il tutto con il solito sorriso cordiale, al termine mi dettò il suo numero sul cellulare poi se ne andò dicendo "Ciao, spero di doverti salvare la vita", "tié!"Gli risposi sorridendo.

    TO BE CONTINUED
  3. .

    ATTENZIONE
    CONTENUTO EROTICO E SESSALE
    QUESTO RACCONTO NON E' ADATTO AD UN PUBBLICO MINORE DI 18 ANNI
    SE SEI MINORENNE TI INVITIAMO A LASCIARE IMMEDIATAMENTE QUESTA PAGINA



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    L'ARRIVO-GLI SPOGLIATOI

    Era luglio, città afosa, nulla da fare.
    Io e due miei amici ci eravamo organizzati per andare in piscina. Zaino in spalla ci organizzammo per incontrarci e andarci insieme col tram.
    Arrivammo, facemmo i biglietti ed entrammo dalla parte degli spogliatoi maschili.
    Al interno l'umidità faceva impennare la percezione del odore di cloro disciolto in acqua, guardandomi attorno vedevo ragazzi girare in costume e ciabatte,
    fisici statuari e per tutti i gusti cominciavano a sbocciare ai miei occhi.
    Non potei non notare un ragazzo con il costume a mutanda bianco aderente, gli guardavo il culo con la coda nel'occhio facendo finta di nulla, lo puntavo seguendo i due alla ricerca di cabine libere.
    Trovate tre cabine libere entrammo, ognuna nella propria, a cambiarci.
    Le cabine erano di quelle a tue porte parallele che si chiudono abbassando la panca e così stetti per fare ma quel ragazzo che stavo adocchiando un attimo fa mi blocca sulla porta ed entra dentro dicendo scusa sorridendo. Entrò di prepotenza schiacciandomi alla cornice della porta, il passaggio stretto fece si che si strusciasse su di me con il collo che si protraeva verso il mio volto e il suo pacco toccò e strusciò il mio, sembrava che mi volesse fare chi sa che e invece, purtroppo, si tirò su con in mano una borsa a sacco chiedendo ancora scusa sorridendo per poi scappare in piscina.
    Io finalmente entrai nella cabina, abbassai il sedile per chiudere e mi spogliai, pensavo ancora al momento di prima, a quanto fosse stato intenso, ebbi un erezione che da nudo non potevo nascondere al folto pubblico composto da quattro pareti e una panca un struciolato quand'ecco spuntare da sopra uno dei miei amici che si era sporto dalla panca della sua cabina che vedendomi in quello stato mi disse "Oh! Ti muovi in vece di farti le seghe?!",
    "Arrivo coglione!" Risposi.
    Mi vestii e raggiunsi gli altri che mi aspettavano sulla porta che dava sulla piscina.

    Il resto nel prossimo episodio, se vi piace, che verrà pubblicato qui in coda.
3 replies since 24/4/2011
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